H/EARTHbeat, Battiti del cuore e della terra, il festival dedicato alle musiche del mondo continua a Firenze fino al 10 dicembre 2023 per la sua seconda edizione. Concerti, film, incontri, laboratori con grandi artisti italiani e internazionali in un nuovo viaggio nella world music che farà tappa in diversi luoghi della città. Tornano gli appuntamenti al Teatro Puccini, al Brillante Nuovo Teatro Lippi alla Casa del Popolo Il Progresso e nascono nuove collaborazioni con la Manifattura Tabacchi e InStabile.
Lunedì 20 novembre 2023 alle ore 21.30 Fatoumata Diawara sarà in concerto al Teatro Puccini di Firenze (via delle Cascine, 41).
Fatoumata Diawara è una delle più vitali rappresentanti della musica contemporanea africana. Cantante, autrice, chitarrista e attrice, la sua carriera è ricca di collaborazioni con i grandi nomi della musica internazionale come Herbie Hancock, Bobby Womack e Damon Albarn con cui collabora stabilmente nel progetto Gorillaz. Afropop con geniali contaminazioni funky, leggerezze tropicali e un perfetto equilibrio tra modernità e sonorità antiche, la sua è una musica che ha molto da raccontare. Reinventa con la sua chitarra i ritmi veloci e le melodie blues del Wassoulou, collocando questo patrimonio in una nuova era e affermando una prospettiva decisamente africana al concetto di cantautrice. Ha debuttato nel 2011 con il suo album d’esordio, Fatou, che ha visto la partecipazione di musicisti leggendari come John Paul Jones, Tony Allen e Toumani Diabaté. Ha ricevuto due nomination ai 61° Annual Grammy Awards per le categorie Best World Music Album con Fenfo (2018) e Best Dance Recording per il singolo Ultimatum al fianco del duo elettronico inglese Disclosure.
Nata in Costa d’Avorio da genitori maliani, negli anni ‘90 ha vissuto nella capitale del Mali, Bamako. Inizia a recitare da bambina e tra le sue prime esperienze cinematografiche prende parte nel 2001 al film Sia, The Dream of the Python di Dani Kouyaté, acclamato dalla critica. All’età di diciannove anni si è unita alla compagnia francese di teatro di strada Royale de Luxe, con la quale ha girato il mondo e ha iniziato a cantare nei club e nei caffè di Parigi. Ha cantato come corista per Dee Dee Bridgewater e per la superstar maliana Oumou Sangaré, prima di firmare con l'influente etichetta World Circuit Records per il suo album di debutto. Oltre a Sia, The Dream of the Python, ha partecipato a film come Timbuktu, Morbayassa e Clouds of Conakry, nominati agli Oscar, e ai documentari The Africa Express e Mali Blues.
È uscito a maggio l’attesissimo London Ko, il nuovo disco con il quale Fatoumata Diawara continua a reinventare la musica africana tradizionale, unendo le sue radici mandinka con influenze afrobeat, jazz, pop, elettroniche e hip hop. Una sintesi che si riflette anche nel titolo dell’album, che combina i nomi di una metropoli occidentale come Londra con quello della capitale maliana Bamako.
Spiega Fatoumata Diawara: «Per me, London Ko significa aprire la mente. Rappresenta anche il legame di Damon Albarn con la musica maliana». Il titolo, un neologismo coniato dalla stessa cantante, si riferisce a un continente immaginario che unisce l’Africa e l’Europa. Pur mantenendo le tradizioni, la musica di Fatoumata Diawara offre una visione profetica di ciò che l’Africa può fare. L’artista inventa uno spazio e un tempo alternativi in cui è possibile diventare padroni del proprio destino. Posizionando sé stessa come protagonista di un mondo futuro, con questo album Fatoumata Diawara entra di diritto nel novero delle grandi voci dell’afrofuturismo.
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