Giovedì 9 novembre 2023, alle ore 18.00, si apre la mostra "Share Worlds (Mondi condivisi)" di Vincenzo Giubba, architetto, artista e designer, in programma fino al 9 dicembre 2023, alla Florence Art Deposit Gallery di Firenze (Via Maurizio Bufalini, 17).
Vincenzo Giubba, imprenditore leccese noto a Firenze, e non solo, per aver fondato nel 1984/85 Accademia Italiana, Arte Moda Design. Nel 2020 abbandona gli impegni accademici e si dedica all’attività artistica aprendo nel 2023 il suo atelier a Roma nel quartiere di Trastevere. Una passione, l’arte, che affonda le radici negli anni ’90 e che lo hanno visto protagonista di diverse mostre dal nord al sud Italia. La sua arte, a metà tra il pop e l’espressionismo, da vita a personaggi di grande forza cromatica, a volte ironici e divertenti ma molto spesso anche drammatici. Una pittura pop che si allontana dalla rappresentazione dell’oggetto offerto dalla società consumistica, e si permea di interiorità, citazioni e ricordi. Lorenzo Bonini nella prefazione del volume “Percorsi tra la forma e il caos” del 1994, afferma che le opere di Giubba sono frutto di disciplina e rigore, che le pennellate sembrano volutamente precipitose e gestuali mentre tutto è frutto di meditazione “che ha riempito le ore e forse i giorni precedenti alla stesura, quando la tensione creativa e speculativa era estrema”.
L’artista ripercorre la propria produzione artistica intervenendo sia su opere del passato, con pennellate bianche oppure frammentandole, sia creandone di nuove. Questo è solo l’avvio di un suo nuovo approccio, Giubba “E’ stato come ripercorrere il passato alla luce della consapevolezza del presente, una luce più chiara. E’ stato come ripercorrere una vecchia strada impolverata, dopo aver fatto una doccia rinfrescante e indossando un vestito nuovo”. Da qui il titolo della mostra "Shared worlds" (Mondi condivisi).
Grande importanza è l’uso del colore che l’artista utilizza per dare forza e vigore ai suoi personaggi e per accentuare quegli aspetti volutamente drammatici ed ironici. A tal proposito la storica dell’arte Marta Paraventi: “La luce accecante dei gialli, dei verdi, degli arancioni, degli azzurri, incastonati tra guizzi di bianco o di nero, richiama l’artificio del neon, i messaggi incessanti della pubblicità, ricorda la parata delle maschere televisive, dai toni carnascialeschi: i personaggi e gli animali che fluttuano sulla tela avanzano quasi come emergessero dal profondo del colore puro”.
Per maggiori informazioni: www.instagram.com/florenceartdepositgallery/