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sabato 23 novembre 2024

Donazione del fondo artistico Casucci alla Fondazione Spadolini Nuova Antologia di Firenze

31-10-2023
Martedì 31 ottobre 2023 la Biblioteca Spadolini di Firenze, in Via del Pian dei Giullari 36/A, ha ospitato la cerimonia di presentazione del fondo artistico di Vittorio e Deanna Casucci, donato alla Fondazione Spadolini Nuova Antologia e disponibile alla visione del pubblico negli spazi della Biblioteca.

A farne parte sono le sculture firmate da Venturino Venturi: “Pinocchio che saluta”, fusione in bronzo in filo di ferro e stagno; “I progenitori”, fusione in bronzo su piedistallo in travertino; “Maternità”, opera in terracotta invetriata; “Silvana al sole”, terracotta invetriata; “Nudino”, fusione in bronzo.

Alla Fondazione che porta il nome del noto Statista fiorentino sono state donati anche sedici oggetti in avorio che i coniugi Deanna e Vittorio Casucci hanno acquistato in quaranta anni di viaggi in tutto il mondo, dalla Namibia al Botswana, dal Kilimangiaro all'Etiopia, fino a diventare collezionisti.

Nella loro maturità – commenta il Presidente della Fondazione Spadolini Cosimo Ceccuti – gli amici Vittorio e Deanna hanno voluto condividere la passione di una vita con la nostra Fondazione e non solo, donando queste opere uniche a Chiese e a diversi Enti culturali del nostro territorio, che fossero in grado di conservarli adeguatamente e di permettere al pubblico di goderne. La nostra Biblioteca, a tal proposito, rappresenta un luogo ideale dove oggetti di pregio possono essere esposti e ammirati dagli studiosi che la frequentano e la animano quotidianamente, arricchendo la propria cultura artistica.”

Tra gli oggetti in avorio che sono entrati a far parte della collezione d'arte di Giovanni Spadolini, vi è un esemplare di “Ekipa”, ossia un bottone gioiello, montato su una cintura in cuoio proveniente dalla Namibia: “Le donne della Tribù di Owambo – hanno spiegato i Signori Casucci - indossavano i propri ornamenti tradizionali con stile e orgoglio. Uno dei loro gioielli più preziosi era appunto un Matom chiamato Ekipa, ovvero un oggetto ornamentale in avorio di diverse forme e dimensioni, simbolo del proprio status nella comunità in quanto capace di dare immediata comunicazione della ricchezza economica del marito o della famiglia.

Tra gli oggetti in avorio donati e già sistemati in una teca appositamente realizzata, vi sono un Trombo reale realizzato dalla Tribù Beniù-Zaire nel XVIII secolo; una zanna lavorata raffigurante una testa di donna con copricapo in cuoio - ricordo della regina madre - proveniente dallo Zaire-Zimbay e risalente al XIX secolo; una scultura di “Dignitario”, appartenente alla Tribù Yoruba della Nigeria, ricordo di un antenato mitico.

Per maggiori informazioni: www.nuovaantologia.it