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domenica 05 maggio 2024

"A talento di componitore", Mala Punica in concerto alla Galleria dell'Accademia di Firenze

13-11-2023

Lunedì 13 novembre 2023, alle ore 17.30, la Galleria dell’Accademia di Firenze, in via Ricasoli 58/60, invita al concerto “A talento di componitore” Messe e mottetti di Matteo da Perugia e Johannes Ciconia 1390 – 1420 dell’ensemble Mala Punica, fondato nel 1987 dal musicista e musicologo Pedro Memelsdorff, membro del comitato scientifico per la collezione degli strumenti musicali della Galleria. Lingresso sarà libero fino ad esaurimento posti.

Mala Punica è un ensemble vocale e musicale che, in più di 35 anni di attività, ha riscosso fama internazionale per l’abilità con la quale riesce ad interpretare, incantando il pubblico, un sofisticato e originale repertorio di musica Medievale e Barocca. È formato dai musicisti come Helena Zemanová (viella), José Manuel Navarro (viella), Pablo Kornfeld (organo e clavicymbalum) che accompagneranno i cantanti Barbara Zanichelli (soprano), Belén Vaquero (soprano), Gabriel Jublin (controtenore) e Riccardo Pisani (tenore), sotto la direzione di Pedro Memelsdorff che suonerà il flauto.

Alla Galleria dell’Accademia di Firenze, Mala Punica eseguirà opere di Johannes Ciconia e Matteo da Perugia, due dei maggiori “componitori” delle corti e chiese norditaliane del tardo Trecento e primo Quattrocento, un periodo musicale italiano sconosciuto alla maggior parte del pubblico concertistico di oggi ma che rappresenta uno dei più affascinanti e variegati della storia della musica europea.

Johannes Ciconia, fiammingo, emigrò in Italia poco dopo il 1390, fermandosi prima a Roma e poi a Padova, dove servì il cardinale Francesco Zabarella e morì ancora giovane nel 1412. Suoi saranno molti dei brani eseguiti nella prima parte del concerto: mottetti a tre o quattro voci, che, come nel caso di Albane misse celitus, intonano testi diversi da essere cantati contemporaneamente. Lodano sia vari santi che dignitari veneti del tempo, in uno stile chiaro e simmetrico che sembra quasi prefigurare il Rinascimento a venire.

Matteo da Perugia, invece, è umbro, emigrato in Lombardia alla fine del Trecento e maestro di canto presso il duomo di Milano dal 1402. Al servizio del vescovo, poi cardinale e antipapa, Pietro Filargo da Creta, Matteo seguì quest’ultimo prima a Pavia e poi a Pisa e Bologna negli anni 1409-10. Le sue musiche, molto diverse da quelle di Johannes Ciconia, si nutrono dall’arcaismo quasi bizantino delle prassi vocali ambrosiane e sono già state associate al Gotico internazionale delle arti visive.

Il programma si chiuderà con delle variazioni, prima strumentali e poi vocali, di una delle formule di congedo più popolari della Messa cattolica: il Benedicamus Domino. Quasi delle “danze paraliturgiche”, la loro funzione era quella di sdrammatizzare l’intensità del mistero della messa, e di favorire il ritorno alla normalità della vita quotidiana.

Gli strumenti utilizzati sono derivati da esempi rappresentati nelle arti visive del tempo - vielle, flauti, clavicymbalum, organo, campane - e le fonti musicali sono manoscritti conservati principalmente a Bologna e Modena. 

Per maggiori informazioni: www.galleriaaccademiafirenze.it