Città di Firenze
Home > Webzine > "VISIO-European Programme on Artists' Moving Images", 12 giovani artisti allo Schermo dell'arte
mercoledì 25 dicembre 2024

"VISIO-European Programme on Artists' Moving Images", 12 giovani artisti allo Schermo dell'arte

15-11-2023

Lo schermo dell'arte presenta la dodicesima edizione di VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images, il programma di ricerca, residenza e produzione dedicato agli artisti che utilizzano le immagini in movimento nella loro pratica artistica. Il progetto, curato da Leonardo Bigazzi, si terrà a Firenze in concomitanza con la XVI edizione dello Schermo dell’arte – Festival di Cinema e Arte Contemporanea dal 15 al 19 novembre 2023. VISIO include il VISIO Production Fund, un fondo di produzione di 30.000 euro concepito in collaborazione con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato), la Fondazione In Between Art Film (Roma) e il FRAC Bretagne (Rennes).

Maeve Brennan, Federica Di PietrantonioAndro EradzeTimoteus Anggawan KusnoValentin NoujaïmClaudia Pagès RabalMarina Xenofontos e Chris Zhongtian Yuan sono gli 8 giovani artisti di base in Europa che lavorano con le immagini in movimento, selezionati per il 2023 attraverso una open call organizzata in collaborazione con alcune delle principali accademie d’arte e residenze per artisti europee.

Maeve Brennan, 1990, Regno Unito. Vive e lavora a Londra. La pratica di Brennan esplora la risonanza storica e politica della materia e del luogo. Lavorando attraverso immagini in movimento, installazioni, sculture e stampe, le sue opere “scavano” storie stratificate, rivelando le strutture invisibili o nascoste che determinano l’ambiente in cui viviamo. Si è laureata a Goldsmiths nel 2012 ed è stata borsista alla Ashkal Alwan – The Lebanese Association for Plastic Arts (Beirut) nel 2013-2014. È docente associata al Royal College of Art e Goldsmiths (Londra). Attualmente è in residenza alla Somerset House Studios (Londra). Le mostre personali e collettive di Brennan includono: E-WERK (Friburgo); Stanley Picker Gallery (Londra); Chisenhale Gallery (Londra); The Whitworth, University of Manchester; Spike Island (Bristol); Mother’s Tankstation (Dublino); Wäinö Aaltonen Museum of Art (Turku, Finlandia); Kunsthaus Bregenz (Austria); Neue Galerie Innsbruck; Pera Museum Istanbul; Mediterranea 19 Biennial (San Marino). Le sue opere sono state proiettate, tra gli altri, al Festival Internazionale del Cinema di Rotterdam, al CPH:DOX (Copenaghen), allo Sheffield DocFest e al FILMADRID. 
Web: www.maevebrennan.co.uk

Federica Di Pietrantonio, 1996, Italia. Vive e lavora a Roma. Il lavoro di Federica Di Pietrantonio si concentra sulle relazioni e sui processi nati attraverso realtà simulate, piattaforme social e videogiochi. Il suo lavoro oscilla tra la realtà percepita e la natura finzionale dei dispositivi virtuali. Dopo una tesi di ricerca alla KASK – Royal Academy of Fine Arts (Ghent), si è laureata in pittura alla RUFA – Rome University of Fine Arts nel 2019. È stata selezionata per Mediterranea 18 Young Artists Biennale e successivamente invitata da NAM – Not a Museum per la residenza Superblast alla Manifattura Tabacchi (Firenze). Di recente ha partecipato alla residenza alla SODA – School of Digital Arts (Manchester) in collaborazione con Quadriennale Roma. Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni, spazi privati e festival, tra cui Las Palmas (Lisbona); Una Vetrina (Roma); Temple University Gallery (Roma); The Gallery Apart (Roma); Fondazione smART – polo per l’arte contemporanea (Roma); Spazio In Situ (Roma); TILT (Renens, Svizzera); GAM – Galleria d’Arte Moderna (Roma); Galleria Virginia Bianchi (Milano); Adiacenze (Bologna); ADI Design Museum (Milano); Oberhausen Short Film Festival.
Web: www.federicadipietrantonio.it

Andro Eradze, 1993, Georgia. Vive e lavora a Tbilisi. Lavorando principalmente nel suo Paese d’origine, Eradze sperimenta introducendo narrazioni nelle periferie dell’abitato umano. Costruita sull’eredità di approcci alternativi alla realtà – surrealismo e realismo magico – la sua pratica opera sui labili confini tra mondo immaginario e tangibile. Dopo aver terminato gli studi presso la Shota Rustaveli Film Academy (Tbilisi, Georgia), ha conseguito un master al CCA-T Center of Contemporary Art di Tbilisi. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale, nell’ambito di mostre e festival quali: 59a Biennale di Venezia The Milk of Dreams; New Museum Screen Series, New Museum (New York); Poetry Festival Long Song For Summer II, Camden Art Centre (Londra); We Are They: Glitch Ecology and the Thickness of Now, Honor Fraser Gallery (Los Angeles); Long Live the Night, SpazioA, (Pistoia, Italia); Everything Happened so Much, Oberhausen Short Film Festival.

Timoteus Anggawan Kusno, 1989, Indonesia. Vive e lavora ad Amsterdam. Nella sua pratica artistica Kusno tesse narrazioni che trascendono i confini tra finzione e storia, immaginazione e memoria. Il suo approccio inquisitivo sonda la colonialità del potere e ne esplora gli elementi celati che restano invisibili. Dopo un master in Studi Culturali, ha attualmente intrapreso un dottorato di ricerca all’Università di Amsterdam. Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni internazionali quali: Rijksmuseum (Amsterdam); Mumbai City Museum; Brussels Center for Fine Art; Inside-Out Art Museum (Pechino); ILHAM Gallery (Kuala Lumpur); Centre d’Art Contemporain (Ginevra); Art Hub Copenaghen. Nel 2021, Kusno ha ricevuto il Video Production Award dalla Han Nefkens Foundation in occasione di Loop Barcelona. Le sue opere fanno parte delle collezioni permanenti del MMCA – National Museum of Modern and Contemporary Art (Seoul) e del MoCA – Museum of Contemporary Art (Taipei).
Web: www.takusno.com

Valentin Noujaïm, 1991, Francia. Vive e lavora a Francoforte. La pratica di Noujaïm si addentra nell’interazione dinamica tra vite reali e immaginarie, creando narrazioni intricate che trasportano gli spettatori in regni fantastici abitati da personaggi enigmatici. Concentrandosi su vite improvvisate, compresse ed estinte, le sue opere fungono da specchio, riflettendo le complessità del potere e della dominazione all’interno della società francese. Noujaïm è stato residente presso Artagon (Marsiglia), Villa Medici (Roma) e Lafayette Anticipations (Parigi). Sostenute da organizzazioni come il Doha Film Institute, l’AFAC – Arab Fund for Arts and Culture, il CNAP – Centre National des Arts Plastiques e il CNC – Centre National du Cinéma et de l’Image Animée, le sue opere sono state proiettate in festival e istituzioni internazionali, tra le quali: Centre Pompidou (Parigi); CPH:DOX (Copenaghen); DocLisboa; Dokufest (Prizren, Kosovo); CNAC Magasin (Grenoble); BlackStar Film Festival (Philadelphia, USA); Festival International du cinéma de Nyon.

Claudia Pagès Rabal, 1990, Spagna. Vive e lavora a Barcellona. La ricerca artistica di Pagès Rabal tratta temi quali la circolazione e il mantenimento dello status quo. La continuità di certi sistemi e istituzioni è garantita da ciò che l’artista definisce “immobilità delle circolazioni stabili” e “architetture di contenimento”, che sostengono il potere attraverso specifici flussi di merci, capitali e valori all’interno di un presente sospeso e coercitivo. Ha tenuto performance e mostre, tra gli altri, presso: CA2M (Madrid); Fundació Joan Miró (Barcellona); Tabakalera (Donostia, Spagna); Vleeshal (Middelburg, Paesi Bassi); The Ryder (Madrid); MACBA (Barcellona); Kunstverein Braunschweig (Germania); La Casa Encendida (Madrid); CAPC (Bordeaux); HAU2 (Berlino); Sharjah Art Foundation (EAU). Pagès Rabal ha ricevuto il Mondriaan Werkbijdrage Jong Talent nel 2016 e il Premio Ojo Critico nel 2022. È stata in residenza a Gasworks (Londra) nel 2017, a Triangle France (Marsiglia) nel 2020 e alla Rijksakademie (Amsterdam) nel 2020-2022. Attualmente sta pubblicando il suo secondo libro.
Web: https://claudiapages.hotglue.me

Marina Xenofontos, 1988, Cipro. Vive e lavora ad Atene. Xenofontos osserva le narrazioni ideologiche e i simboli politici con uno sguardo intimo, dove le disfunzioni dei loro meccanismi diventano discernibili, e le dichiara terreno fertile sia per la critica che per l’invenzione. La sua pratica individua metodi per recuperare gli aspetti fantastici e immaginari della cultura che sono oscurati dalla registrazione storica. Ha conseguito un master al Bard College ed è stata residente alla Rijksakademie (2019) e Lafayette Anticipations (2022). Il suo lavoro è stato presentato in festival, mostre e istituzioni internazionali quali: Biennale d’Arte di Venezia – Padiglione Cipro; gb agency (Parigi); Goethe Institute (Cipro); Mediterranea 19 Young Artists Biennale (San Marino); Hot Wheels Athens; ERMES ERMES (Roma); AKWA IBOM (Atene); Phenomenon 4 (Anafi, Grecia); DESTE Foundation (Atene); The Island Club (Limassol, Cipro); NiMAC (Nicosia). Sono in corso le sue prime due personali istituzionali allo SculptureCenter (New York) e al Camden Arts Center (Londra).
Web: https://twiceuponawhile.com

Chris Zhongtian Yuan, 1988, Cina. Vive e lavora a Londra. Attraverso il suono e lo storytelling, la pratica di Yuan indaga i modi in cui gli spazi di assenza ed esilio vengono politicizzati. Ricomponendo materiali vernacolari sonori e spaziali, l’artista esplora narrazioni e politiche che allo stesso tempo costruiscono e smantellano i nostri spazi quotidiani. Dopo aver conseguito un diploma presso l’Architectural Association di Londra e una laurea in architettura all’Università del Minnesota, è attualmente dottorando alla Kingston School of Art (Londra). Tra le mostre e le proiezioni recenti: International Film Festival Rotterdam; Whitechapel Gallery (Londra); Somerset House (Londra); Today Art Museum (Pechino); Biennale di Architettura di Venezia – Padiglione greco; Surplus Space (Wuhan); Power Station of Art (Shanghai); Videoex (Zurigo); Reading International; Macalline Art Center (Pechino); V.O Curations (Londra); 1815, K11 (Wuhan); OCAT Institute (Pechino).
Web: https://chriszhongtianyuan.com

Per maggiori informazioni: www.schermodellarte.org