Sabato 18 ottobre 2023, alle ore 21.30, al
Circolo Il Progresso di Firenze (via Vittorio Emanuele II, 135) appuntamento con
Gianni Calastri in “La bicicletta di Bashir”, con le
musiche dal vivo di Marzio Del Testa e Arlo Bigazzi. Lo spettacolo è un intenso monologo che narra la storia di
Bashir Ahmad Ahmadi, poeta e profugo afgano che ha vissuto per due anni a Volterra condividendo, assieme anche a Gianni Calastri, l’esperienza Teatro di Nascosto – Hidden Theatre di Annet Henneman, un gruppo internazionale di teatro reportage che condivideva, in diverse forme, le storie di rifugiati e richiedenti asilo.
Attraverso le parole di Bashir, Calastri ci conduce in una strada lunga e tortuosa che va dall’invasione russa dell’Afghanistan, all’arrivo dei talebani, passando per le peripezie drammatiche della fuga attraverso l’Iran e la Turchia fino ad approdare in Italia in compagnia di una vecchia bicicletta.I versi di Bashir che Calastri declama, o canta alcune volte anche in afgano, ci raccontano di un uomo complesso e diverso dallo stereotipo che abbiamo del profugo. Bashir è un laureato in lettere e questa particolarità si avverte nelle reazioni e nel racconto del suo viaggio: in mezzo a sofferenze e lutti, Bashir vuole studiare, leggere, diventare scrittore. Veniva da Herat, una città chiamata la Firenze d’Oriente e per questo motivo, quando gli prospetteranno la possibilità di trasferirsi a Firenze, lui ccetterà immediatamente.
Bashir era soprattutto un poeta e la sua storia e i suoi versi, accompagnati dalla musica dal vivo di Marzio Del Testa alle percussioni acustiche ed elettroniche e Arlo Bigazzi al basso elettrico, hanno la forza di portarci in un altrove mentre parla alla nostra anima. Perché ciò che Bashir ci ha lasciato, in fin dei conti, è la sua poesia.
Musiche originali di Marzio Del Testa e Arlo Bigazzi. Poesie di Bashir Ahmad Ahmadiscenografia di Paolo Pineschi. Produzione di Collettivo Distillerie e Materiali Sonori. "Caro Bashir, sono già passati 11 anni da quando non ci sei più, il grido di dolore che sale dalla terra è sempre più forte, si fa fatica a resistere. Guerre frutto della cecità ed avidità dell'uomo infiammano la terra in lungo e largo. Da 11 anni porto in giro la tua storia e le tue poesie in compagnia di una vecchia bicicletta e dei suoni di Marzio Del Testa, a cui si è aggiunto da un paio d'anni Arlo Bigazzi, due bravissimi musicisti con cui mi sento totalmente a mio agio. La tua malinconia, a volte ironica e pungente, altre cupa e senza speranza, mi ha sempre colpito, capace di farmi sorridere e portarmi altrove con i tuoi versi struggenti e carichi di tristezza. Ho provato a incunearmi in quello che tu consideravi un destino già scritto, per cercare di riscriverlo, almeno in parte, e far sì che i tuoi versi e la tua storia rimangano con noi. La tua storia e le tue poesie infatti sono una forma di resistenza alla barbarie e all'ignoranza, per questo ringrazio di cuore i teatri, le associazioni, le scuole e tutte le persone che si rendono disponibili ad ospitarci”. Gianni Calastri