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mercoledì 25 dicembre 2024

"L’amico ritrovato" di Fred Uhlman in scena al Teatro di Rifredi a Firenze

26-01-2024
Dal 26 al 28 gennaio 2024, alle ore 21.00, al Teatro di Rifredi (via Vittorio Emanuele II, 303 - Firenze) sarà in scena "L’amico ritrovato" di Fred Uhlman con Federico Calistri, Mauro D'Amico e Roberto Gioffré. Previsti anche spettacoli mattutini per i giovani e le scuole.

Adattato dal drammaturgo catalano Josep Maria Miró, tradotto e diretto da Angelo Savelli, il romanzo di Fred Uhlman, interpretato da Mauro D’Amico, Olmo De Martino, Roberto Gioffré, torna a offrire gli episodi più emozionanti, intensi e drammatici di un’amicizia nata nel periodo più buio della Storia. Quell’amicizia che dovrebbe unire persone e popoli e che invece viene calpestata dai rovinosi razzismi e nazionalismi che hanno segnato il periodo più buio della nostra storia, il nazismo.

«La memoria e l’oblio. Tra questi due opposti, uno luminoso (per quanto a volta doloroso) e l’altro oscuro (per quanto a volte ostentato alla luce del sole), ci dibattiamo – afferma Savelli – in questa nostra imbelle contemporaneità. Dimenticare è facile, è soporifero, è tranquillizzante. Meglio rimuovere che fare i conti con le nostre a volte imbarazzanti radici. Ma il Teatro no! Un teatro pubblico, un teatro civile, un teatro – continua – tanto testimone della contemporaneità quanto guardiano dei valori fondanti della nostra libera società, non gira la testa, non chiude gli occhi.»

Stoccarda, 1933. Due sedicenni frequentano la stessa scuola. Uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è il rampollo di una ricca famiglia aristocratica. Nonostante le differenze di classe, di cultura e di carattere, tra i due nasce una profonda amicizia che però sarà messa a dura prova dalla spietata ascesa del nazismo. Si trovano, si perdono e poi si ritrovano; una “riunione” amara e liberatoria al tempo stesso.

Il romanzo L’amico ritrovato di Fred Uhlman è apparso nel 1971 negli Stati Uniti ed è poi stato pubblicato in tutto il mondo con unanime, travolgente successo, diventando anche un film diretto da Jerry Schatzberg.

È un racconto potente per la cornice storica in cui si svolge, e struggente per la sensibilità con cui riesce a entrare nelle pieghe di un sentimento universale come l’amicizia; quell’amicizia che dovrebbe unire persone e popoli e che spesso, invece, viene calpestata da biechi cameratismi o da rovinosi razzismi e nazionalismi. Un romanzo di formazione per le nuove generazioni che devono interrogarsi sui valori personali e sociali a cui intendono aderire; e un romanzo della memoria per chi pensava che un oscuro passato fosse sepolto per sempre senza percepirne i segni di un inquietante rigurgito.

Il drammaturgo catalano Josep Maria Miró ne ha realizzata un’efficace e toccante riduzione per tre attori, strutturata come una inarrestabile “ricerca del tempo perduto”, provocata nella coscienza del protagonista – ormai emigrato a New York – dall’arrivo di una inaspettata missiva. Il regista Angelo Savelli, che torna a dirigere L’amico ritrovato al Teatro di Rifredi dal 26 al 28 gennaio dopo il successo dello scorso anno, con protagonisti Mauro D’Amico, Olmo De Martino, Roberto Gioffré, ha ricreato per questo tuffo nel passato una sorta di “classe morta”, dove più vivi che mai sono proprio e solo i sentimenti dei due ragazzi; quei sentimenti resi ancor più vividi e toccanti dalle musiche originali composte dal giovane Federico Ciompi.

«“Teatro specchio del mondo” diceva Shakespeare. Per questo – spiega Savelli – abbiamo ritenuto opportuno portare in scena L’amico ritrovato e proporlo a quelle giovani generazioni che rischiano non solo di non ricordare, ma addirittura di non sapere, di non conoscere quanta dolorosa fatica è costata la costruzione del mondo in cui vivono, esponendosi così al rischio di stupidi negazionismi e alle sirene di un tronfio neofascismo. E la scelta del romanzo di Uhlman ci è sembrata tanto più giusta in quanto – prosegue il regista – parla proprio di giovani e parla di una cosa bellissima come l’Amicizia, fondamentale e naturale nella formazione dei giovani quanto difficile tra popoli e culture diverse. Questo è il sentimento, quello dell’Amicizia empatica e inclusiva, che ci ha guidato nella messa in scena di questo spettacolo, dalla complice sintonia tra gli attori e le maestranze tutte, alla condivisione delle sottili scelte drammaturgiche e musicali, dalla comune coscienza – conclude – di stare insieme non solo per compiere un lavoro, ma anche per tenere accesa una luce, al comune disprezzo per l’antisemitismo, il razzismo e le guerre.»

Per ulteriori informazioni:
https://www.teatrodellatoscana.it/it/teatri/teatro-di-rifredi