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giovedì 21 novembre 2024

"Srebrenica. Una storia d’assedio" con Roberta Biagiarelli al Teatro Cestello di Firenze

29-02-2024
Giovedì 29 febbraio 2024, alle ore 20.45, al Teatro di Cestello, nell'omonima piazza dell'oltrarno fiorentino, va in scena lo spettacolo "Srebrenica. Una storia d’assedio", monologo di e con Roberta Biagiarelli, per la regia di Simona Gonella, nell'ambito del progetto di sensibilizzazione Tracce – Storie di popoli e persone

La testimonianza sul genocidio di Srebrenica ha debuttato nel 1998 e fino ad oggi è stata replicata per ben oltre 600 volte in Italia e all’estero (Sarajevo, Tuzla, tour in Spagna, Vienna, Svizzera, Svezia e Gerusalemme). Il 19 febbraio 2019 il monologo è stato ospitato dal Parlamento Europeo a Bruxelles.

A Srebrenica è stata scritta una delle pagine più oscure del Novecento e anche da quel luogo occorre ripartire per ri-pensare l’Europa, per non cadere nell’errore di liquidare il conflitto balcanico come qualcosa di risolto e lontano nel tempo. Una lezione della memoria contro il pericolo dei nazionalismi, delle divisioni e delle manifestazioni di intolleranza. Riconosciuto a livello internazionale come l’ultimo Genocidio compiuto nel cuore d’Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale, Srebrenica non ha ancora visto una piena assunzione di responsabilità da parte dell’Europa per ciò che accadde in quel luogo 25 anni fa.

Il Memoriale delle vittime di Srebrenica a Potocari non è ancora un memoriale europeo: testimonia dolore e vergogna rispetto a ciò che è avvenuto e chiede che l’Europa si “ripensi” a partire dalla prospettiva di un nuovo umanesimo, tenendo fede a quei principi di fratellanza e solidarietà che ispirarono i padri fondatori a scrivere il Manifesto di Ventotene.

Dopo tre lunghi anni di assedio intorno al 9 luglio 1995 l’armata serbo bosniaca attacca la sua Zona Protetta di Srebrenica e il territorio circostante. L’offensiva si protrae fino all’11 luglio 1995, giorno in cui le unità serbo–bosniache guidate dal generale Ratko Mladic entrano nella cittadina bosniaca. Seguono stupri, mutilazioni, esecuzioni di civili, sepolture di vivi. Ma il massacro di 8.372 civili di quella metà di luglio del 1995 è solo l’epilogo di una storia iniziata tre anni prima: una storia di Assedio. Dicono: chi è sopravvissuto a Srebrenica non può dire di avere sentimenti in corpo, e chi non l’ha conosciuta non può dire di aver visto la guerra in Bosnia. È per questo che è importante raccontare l’assedio e la caduta di Srebrenica.

Io sono nata in un paese davanti al mare...”, una donna torna bambina scrutando l’orizzonte dalla costa orientale dell’Italia. “Cosa c’è dall’altra parte?” si chiede. Una domanda semplice, ma quella domanda non ce la siamo fatta, quando la risposta era una: dall’altra parte del mare c’era una terra e una guerra. Un’attrice sola sul palco, per più di un’ora, diventa narratrice e protagonista di una storia dove la Ragion di Stato e gli Interessi di Politica Internazionale hanno giocato a Risiko con la vita di decine di migliaia di persone. Uno spettacolo-testimonianza che ricorda le vittime e punta il dito sui carnefici: Aggressori e Aggrediti.

Tracce – Storie di popoli e persone nasce dalla collaborazione tra Amnesty International, Associazione Progetto Arcobaleno, Cantiere Obraz e Robert F. Kennedy Human Rights Italia, ed è una proposta teatrale strettamente legata a temi sociali e storici che stimolano un percorso di riflessione. I temi trattati e le modalità di rappresentazione sono strettamente legati alla missione delle associazioni: la difesa dei diritti umani, la valorizzazione della persona e della dignità umana, l’attenzione ai più fragili; il linguaggio narrativo vuole essere quello più diretto ed immediato del monologo attraverso il quale gli attori accompagneranno gli spettatori nella conoscenza più cruda e immediata delle vicende umane e storiche trattate. In questo modo il teatro si rende strumento per avvicinare e sensibilizzare le persone non solo a temi centrali della nostra storia e della nostra società, ma anche alle realtà associative che vi operano, stimolando la riflessione e la partecipazione del pubblico.

Per maggiori informazioni: www.teatrocestello.it 

M.F.