A Michelangelo e d’Annunzio, in occasione delle doppie celebrazioni per i 160 anni dalla nascita del Vate e per i 460 anni della morte del Buonarroti, viene dedicata la mostra "Michelangelo e d’Annunzio. Il corpo e l’anima", nelle splendide sale del primo piano di Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati a Firenze, sede della Presidenza della Regione Toscana.
Voluta dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, dal presidente del Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri e realizzata da Opificio delle Arti e della Musica, in collaborazione con il Vittoriale e la Fondazione Casa Buonarroti di Firenze, Michelangelo e d’Annunzio. Il corpo e l’anima sarà visitabile dal 15 dicembre 2023 al 18 febbraio 2024, con ingresso libero.
Sebbene siano vissuti in secoli diversi, Michelangelo e d’Annunzio sono entrambi artisti che terminano e superano l’epoca nella quale vissero e produssero le loro opere. Gabriele d’Annunzio fu sempre affascinato, fin dalla gioventù, dal grande Buonarroti, non soltanto perché Michelangelo aveva saputo celebrare la gloria dell’arte con le sue opere immortali e la sua poetica, ma anche perché il Vate ebbe modo di vivere a Firenze e a Roma, dove l’artista aveva operato lasciando capolavori per l’umanità intera, ma anche perché dimorò per molti anni nella casa dello studioso di Michelangelo Herny Thode.
«È noto che Gabriele d'Annunzio nutrisse per Michelangelo un profondo legame affettivo, tanto da considerarlo “il parente”– ha detto il presidente Eugenio Giani – entrambi gli artisti hanno avuto una passione per Firenze e la Toscana, e noi, che in Toscana vogliamo esaltare la cultura e fare di queste eccezionali personalità un punto di riferimento di forte capacità attrattiva, salutiamo oggi questa bellissima mostra perché grazie a iniziative così si riesca sempre ad alimentare quell'idea della Toscana per vocazione terra di cultura nel mondo».
«Il legame fra d’Annunzio e Michelangelo, dal Poeta definito uno dei quadrumviri della magnanima arte nostra con Palestrina, Dante e Monterverdi è precoce, profondo e lo accompagna in tutta la sua esistenza – racconta Giordano Bruno Guerri, anche curatore del catalogo della mostra – se ne trovano citazioni, oltre duecento, in moltissime sue opere, dagli scritti giornalistici alle lettere alle amanti, dai romanzi fino alle prose redatte negli anni Venti e Trenta. La sua arte è per d’Annunzio proiezione e rivelazione della sua anima; lo scultore eterna nella creazione artistica i segni di quelle tempeste umane e sovraumane, che percorsero il suo spirito».
«La mostra - spiega l’ideatrice Veronica Ferretti - ruota su tre temi cardine della dottrina e dell’estetica dei due autori: la morte, il corpo e l’anima e sottolinea pensieri che vengono espressi dai due autori nelle loro opere, offrendo una lezione che ha molto da insegnare ancora oggi».
Il percorso espositivo inizia con una galleria di foto dalle Stanze della Prioria e dello Schifamondo (dove si trovano i gessi di Michelangelo al Vittoriale) e continua con le tre sale dedicate rispettivamente a d’Annunzio, a Michelangelo e a Henry Thode.
Gran parte degli oggetti esposti sono stati messi a disposizione dal Vittoriale degli Italiani per l’allestimento della mostra: dal Busto Eleonora Duse di Arrigo Minerbi alle bottiglie dell'Aqua Nuntia, passando per gli abiti e gli accessori esposti tipicamente al Museo d’Annunzio Segreto e a numerosi volumi della biblioteca del Vate.
La presidente della Fondazione Casa Buonarroti, Cristina Acidini, storica dell’arte di fama internazionale assieme al direttore Alessandro Cecchi, mirabile michelangiolista, hanno selezionato un disegno anatomico divino, il foglio Studi di gambe (inv.11 F), le Rime (A.B., XIII, ff. 9 e 74) oltre agli otto gessi dei bozzetti già Collezione Hähnel.
La mostra rimarrà aperta, ad ingresso gratuito, fino al 18 febbraio 2024 in Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati – Presidenza della Regione Toscana (Firenze, Piazza Duomo 10).
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