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domenica 28 aprile 2024

"Beauty and Desire", la proroga della mostra al Museo Novecento di Firenze

12-02-2024
La mostra "Beauty and Desire" dedicata a Robert Mapplethorpe e all'inedito dialogo con Wilhelm von Gloeden e i Fratelli Alinari viene prorogata fino a mercoledì 6 marzo 2024 al Museo Novecento di Firenze, in piazza di Santa Maria Novella.

In occasione della proroga, il Museo Novecento organizza venerdì 23 febbraio 2024 alle ore 17.30 la conferenza "Il Barone di Taormina. Le fotografie di von Gloeden negli Archivi Alinari". Muriel Prandato, co-curatrice della mostra, introdurrà la figura del barone von Gloeden, fotografo dallo stile unico, inconfondibile, le cui immagini non cessano di coinvolgere chi le osserva, con la loro carica di ambiguità teatrale ed estetica, e per il palpitante, benché soffuso, erotismo che le attraversa.

Il Museo Novecento rende omaggio a uno dei più grandi esponenti della fotografia del Novecento, Robert Mapplethorpe (New York, 1946 – Boston, 1989), tramite un raffronto inedito con gli scatti di Wilhelm von Gloeden (Wismar, 1856 – Taormina, 1931) e alcune immagini dei Fratelli Alinari: un confronto evocativo e a tratti puntuale, che rivela il ricorrere di temi comuni; motivi che attraversano il tempo e giungono fino a noi, ponendosi come spunti di riflessione sull’attualità e su come arte, morale e spiritualità cambino e si evolvano nella loro reciproca relazione.

La mostra, organizzata a quarant’anni di distanza dall’esposizione del Palazzo delle Cento Finestre che fece conoscere a Firenze l’opera del fotografo statunitense, mette in luce il legame di Robert Mapplethorpe con la classicità, nonché il suo approccio scultoreo al mezzo fotografico. Il profondo interesse per l’antico, la passione per i maestri che lo hanno preceduto e l’attenta comprensione della statuaria (in particolare dell’opera di Michelangelo) sono delle costanti nella ricerca dell’artista.

Appassionato collezionista di fotografie, Mapplethorpe conosce l’opera del barone Wilhelm von Gloeden, con la quale ha forse la possibilità di confrontarsi ampiamente anche agli inizi degli anni Ottanta, grazie ai contatti con il gallerista Lucio Amelio e a un soggiorno a Napoli, durante il quale si misura inoltre con la potenza disarmante delle rovine. Von Gloeden, tra i pionieri della staged photography, celebra nelle sue composizioni un ideale richiamo al passato, concepito quale inesauribile bacino di soggetti e suggestioni: un segno stilistico unico, che lo rende ancora oggi un’icona e costituisce un suggestivo riferimento per Mapplethorpe.

Le fotografie di Mapplethorpe e von Gloeden, pur traendo ispirazione dai canoni della classicità, sembrano condurre lungo traiettorie estetiche non scontate e a tratti perturbanti, sollevando e risolvendo interrogativi sul tema del corpo e della sessualità la cui eco risuona, a tratti immutata, nella cultura visiva contemporanea, dove la censura e il giudizio morale sono sempre pronti a mettere sotto accusa la bellezza e il desiderio.

Per maggiori informazioni: www.museonovecento.it