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domenica 28 aprile 2024

Incontro con l'artista Christiane Löhr a Base/Progetti per l'arte di Firenze

15-02-2024
Giovedì 15 febbraio 2024, alle ore 18.00, nella sede di Base/Progetti per l'arte di Firenze (via San Niccolò 18r) in occasione della sua installazione site specific dal titolo Raum sein [Essere spazio] sarà ospitato l'incontro con l'artista Christiane Löhr. La mostra ha il pregio di far capire nel profondo la ricerca dell'artista di origine tedesca, che da sempre lavora con elementi della natura per produrre interventi quasi immateriali, ma che posseggono un alto impatto evocativo. Fragilità e permanenza, forza e delicatezza sono categorie oppositive che vengono meno di fronte alla visione delle sue opere. Opere che non occupano il luogo, bensì lo creano stravolgendo il modo con cui percepiamo normalmente lo spazio, la scultura, l'architettura e la natura.

L'artista spiega così il suo progetto per Firenze: Potrei dire che i miei lavori sono impegnati in un tentativo radicale di occupare lo spazio con mezzi minimi. Nel caso di Base ho pensato ad una installazione con dei crini di cavallo che attraversano e collegano due pareti dello spazio e che sono visibili per mezzo dell'incidenza della luce. Spesso in merito alle sue opere viene chiamato in causa il tema della evocazione poetica e romantica, su questo aspetto l'artista continua precisando: Non ho mai capito l'idea della poetica in termini di enfasi sulla tenerezza e sull'emotività. Per me questi lavori sono completamente radicali. Se metti quattro fili d’erba in una stanza, è una proposta radicale e rischiosa. Sto entrando in una situazione che può concludersi con un fallimento totale. Non si tratta dell’aspetto romantico della natura. Si tratta di lottare per stabilire una presenza e conquistare uno spazio. Riguarda la vulnerabilità. Si tratta di una scala molto piccola. Si tratta di creare stabilità da quella fragilità con pochissimi mezzi. Quelle di Löhr sono parole che rivelano non solo un nuovo modo di percepire la natura, ma anche e soprattutto il concetto di scultura e di monumento così come veniva inteso in senso pubblico e politico nel secolo passato. Infine, concludendo ricorda: I miei lavori sono molto permeabili. Mi interessa dove finisce lo spazio, che non è qualcosa di isolato, e dove finisce la scultura, dove entra l'aria e dove la luce. L'artista sembra suggerirci, per mezzo del materiale organico che viene estrapolato dal contesto originario e restituito a nuova vita mediante il processo di rielaborazione, che tutto è apertura, tutto è tensione, tutto è istante. Appare quindi evidente che la ricerca della Löhr ha a che fare con il tempo della natura, il tempo della percezione delle cose, il tempo in dialogo con lo spazio.

Christiane Löhr (Wiesbaden, Germania, 1965; vive e lavora tra Prato e Colonia) studia egittologia, archeologia classica e storia all’Università di Bonn e arte all’Università di Magonza prima di entrare all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, dove si laurea nel 1996 con l'artista Jannis Kounellis. Spazio e proporzione sono due delle caratteristiche principali del lavoro di Löhr, il quale nasce da un forte legame con la natura e gli elementi naturali. Gambi, foglie, semi, steli e crini di cavallo, che riflettendo il ciclo vitale, sono plasmati in esili sculture e installazioni che ricordano oggetti e strutture architettoniche stabili e senza tempo. Partendo da questi elementi produce le sue sculture leggere e impalpabili che sfidano le caratteristiche millenarie del concetto di monumento per ottenere un dispositivo di attenzione verso la percezione di tutto l'ambiente in cui sono inserite. Questo è esattamente quello che accade con il suo intervento con una piccola scultura di semi all'arsenale della Biennale di Venezia nel 2001 curata Harald Szeeman, ma anche quando nel 2010 realizza la mostra voluta da Giuseppe Panza di Biumo per gli spazi della sua collezione. In occasione della pubblicazione della sua monografia da Hatje-Cantz nel 2020, Germano Celant le dedica uno dei suoi ultimi testi. Christiane Löhr deve questo riconoscimento al suo approccio singolare e risolutamente indipendente, che è stato recentemente accolto per la prima volta a Berlino nella mostra Ordnung der Wildnis alla Haus am Waldsee, nel 2021. Tra le maggiori esposizioni personali e collettive si ricordano: Domaine de Chaumont-sur-Loire, Chaumont-sur-Loire, Francia, 2022; Haus am Waldsee, Berlino, Germania, 2021; Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli, Italia, 2020; Galleria e Museo San Fedele, Milano, Italia, 2020; Skulpturenpark Waldfrieden / Cragg Foundation, Wuppertal, Germania, 2018; Kunsthaus Baselland, Muttenz, Svizzera, 2016; MAGA, Gallarate (Varese), Italia, 2016; MART di Rovereto (Trento), 2013 e 2017; Villa e Collezione Panza, Varese, Italia, 2010; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, Italia, 2001. Le sue opere sono presenti in collezioni private e museali tra cui Collezione Panza di Biumo e Collezione Gori – Fattoria di Celle.

BASE / Progetti per l’arte è un’idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più interessanti dell’arte del duemila. BASE è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. BASE / Progetti per l’arte, Via di San Niccolò 18r, 50125 Firenze, è uno spazio non profit la cui attività, coordinata da Lorenzo Bruni, è promossa e sostenuta dagli artisti fondatori con il contributo della Regione Toscana, del Comune di Firenze e dell’Associazione BASExBASE.

Per maggiori informazioni: www.baseitaly.org