Giovedì 29 febbraio 2024 alle ore 17.00 si alza il sipario su “Love Project”, la mostra dell’artista toscano Leonardo Moretti, curata da Špela Zidar alla Lorenzo de’ Medici Gallery, in via de’ Pucci, 4 a Firenze. L’iniziativa, fino al 31 marzo 2024, presenta, in particolare, due installazioni che indagano aspetti personali ed emotivi dell’artista stesso, proiettando nelle opere esperienze d’amore reali ed immaginarie.
La Lorenzo de’ Medici Gallery è un luogo di condivisione di esperienze artistiche, a cui ha dato vita l’Istituto Lorenzo de’ Medici (LdM), una tra le più importanti realtà fiorentine attive nell’ambito dell’istruzione internazionale, fondata nel 1973 dalla famiglia Guarducci. LdM conta oggi una media di 4.000 studenti all’anno, collaborazioni con realtà accademiche internazionali e partner istituzionali in tutto il mondo. LdM Gallery presenta, a inaugurare le attività del semestre accademico primaverile, “Love Project”, che dà il nome alla stessa mostra, e le storie di “Tristagram” che, nello specifico, vanno a “scavare”, a indagare e a mettere in evidenza il rapporto tra l’amore ed i social media.
"Love Project è una sfida per l’artista Moretti e per LdM Gallery - spiega Špela Zidar, LdM Gallery supervisor- quella dell’amore, una tematica abusata, quasi scontata, sempre vecchia, ma sempre nuova, riconosciuta da tutti, ma sempre unica. Passeggiando tra le opere dell’artista non entriamo semplicemente nel suo mondo ma abbiamo la possibilità di riscoprire anche i nostri sentimenti più intimi”.
Le opere regolano un passaggio e filtrano un codice visivo basato sulle emozioni e sul potere mistificatorio delle immagini. “Tristagram Story”, in particolare, pone l’attenzione sull’elemento della menzogna dell’immagine, delle relazioni filtrate dal sistema dei social, inteso come “racconto pubblico e privato” in un linguaggio codificato. L’opera si presenta come una sequenza che scinde il corpo in aggrovigli di pieni e vuoti senza soluzione di continuità. In “Love Project”, il rilievo viene dato dal concetto del desiderio, dall’analisi dell’amore immaginato, passando attraverso la ricerca emozionale che si trasforma in disagio fisico (da qui la scelta della figurazione del cuore anatomico). La forma dell’installazione è “fluida” e varia a seconda di esigenze e spazio. Entrambi i lavori anelano ad una costruzione che rimanda all’idea di una reiterazione, di una possibilità seriale, però interrotta, mancata.
Leonardo Moretti (Prato, 1991) vive e lavora a Prato. Dopo le lauree in Pittura e in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi, con l’indirizzo di Decorazione, conseguite entrambe presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, sperimenta sin da subito vari medium con la predilezione per la pittura, la fotografia e l’istallazione. Ultimamente si sta concentrando sulla dinamica che si genera attorno al mutamento degli oggetti, se visti ed elaborati da prospettive altre. Da ciò ne consegue tanto la propensione all’uso (e al riuso) degli scarti, quanto lo sfruttamento delle potenzialità espressive insite nei vari materiali, in particolar modo quelli plastici, tra cui il plexiglas.
Per maggiori informazioni: https://ldminstitute.com