Giovedì 29 febbraio 2024, alle ore 18.00, alla Libreria Feltrinelli di Firenze, in Piazza Repubblica 26 r, nell’ambito delle iniziative del mese tematico “Contro la violenza di genere” Giada Biaggi, stand-up comedian e scrittrice italiana, dialoga con la giornalista Giuliana Matarrese in occasione dell’uscita del suo libro Comunismo a Times Square (Feltrinelli). Una meditazione glam sul collasso dell’Occidente in grado di rompere il #MeToo dall’interno. In bilico tra il ritmo di una serie tv e il romanzo d’autore. O meglio, d’autrice.
Ogni giorno, dalle 23.57 a mezzanotte, dagli oltre 92 schermi di Times Square scompaiono le pubblicità per fare spazio a un’opera di videoarte. Quando l’affascinante regista newyorkese John Sams, che di lavoro vero fa il pubblicitario, vede un estratto del suo documentario sul cervello di Albert Einstein, proiettato su quegli schermi, riesce finalmente a immaginarsi un nuovo futuro dopo il trauma del suo recente divorzio, in seguito agli scandali che hanno travolto il suo studio legati al maltrattamento dei suoi dipendenti. Un giorno di primavera, John s’innamora durante un volo di Agata, una hostess di Emirates, nonché ex attrice, che ha dovuto lasciare la recitazione perché non si poteva più permettere di essere un’artista emergente. Agata è però in parte ancora innamorata di Walther, un drammaturgo narcisista che è l’unico dei tre che può vivere solo della sua arte in quanto mantenuto dalla famiglia. Agata, Walther e John sono il ritratto lirico, a tratti tragicomico, di una generazione di artisti in crisi di fronte al collasso del capitalismo, sempre più in bilico tra crisi finanziarie, emergenza climatica e cambiamento del rapporto tra i generi. Ambientato prevalentemente a New York, tra incursioni nella cultura pop e nella scena politica cruciale di quegli anni – l’orgasmo di Yoko Ono al MoMA e la morte di Alexander McQueen, le canzoni degli Strokes e la vittoria alle presidenziali di Obama, Occupy Wall Street e la nascita del blogging –, tra dialoghi caustici e una croccante satira sociale, questo libro in bilico tra le atmosfere glam di una serie tv e lo spessore concettuale del romanzo filosofico prova a delineare un ritratto degli ultimi anni in cui l’Occidente è stato in grado di immaginarsi il futuro.
Giada Biaggi (1991) è una stand-up comedian e scrittrice italiana. Laureata in filosofia, ha esordito nel 2022 con Il bikini di Sylvia Plath (Nottetempo). Dice di lei Walter Siti che “l’autrice appartiene alla filiera Gadda e Arbasino”, ma nessun maschio bianco al di fuori di lui l’ha ancora letta per confermarlo. In Italia sta cercando di portare un tipo di autorialità in grado di fondere l’alto e il basso in pieno stile anglosassone: immaginatevi i Monty Python che incontrano Houellebecq dopo aver visto tutte le puntate di Girls e aver svaligiato un sexy-shop. Le cose che odia di più sono i fantasmini color carne nelle décolleté in ecopelle e l’aggettivo irriverente associato alla letteratura femminile. Il suo motto è “l’emancipazione femminile sarà a un buon punto quando le donne smetteranno di diventare un argomento”. La sua opinione non richiesta sul femminismo italiano: “ È un mix tra una puntata di Amore Criminale e un reel di ClioMakeUp.”
Per maggiori informazioni: www.lafeltrinelli.it