Al Saschall Vinicio Capossela ha augurato buon Natale alla sua maniera: generosa, poetica, sincera. Lo ha fatto con due ore e mezza di grande spettacolo, muovendosi 'sinuosamente' attraverso tutto il suo repertorio, intrecciando con sapienza un percorso emozionante dentro il suo universo musicale.
Dalle ultime "Canzoni a manovella", a classiche perle tratte da "Camera a sud" e "Modì", con in più, ed è ormai caratteristica dei suoi concerti di Natale, la rivisitazione di jingle bell e un altro paio di classici natalizi.
Capossela l'istrione che si camuffa da S. Nicola prima di attaccare tarantelle veloci e coinvolgenti, coadiuvato da una band di prim'ordine.
Capossela l'intimista con la solitudine del suo pianoforte, a cantare le pene dell'anima di chi non trova una sua collocazione e si dibatte in una esistenza sofferta, ma vera.
Voce sempre più rauca e impastata, magnetica nel racconto che ogni tanto ama alternare ai brani, Vinicio ha concluso la magica serata con un brano inedito, un regalo lo ha chiamato, mai pubblicato e che forse mai pubblicherà, ma che lui ama donare appunto, a suggello di una notte che ci ha unito tutti nella musica e nella poesia.