Lunedì 11 marzo 2024, alle ore 17.00, la Biblioteca della Fondazione Spadolini Nuova Antologia di Firenze, in via Pian dei Giullari 36/A, ospiterà la presentazione del volume “Per l’eguaglianza e la libertà” di Alessandro Galante Garrone (Einaudi editore). In programma l’introduzione di Cosimo Ceccuti e gli interventi di Valdo Spini e Margherita Cassano, presidente della Corte di Cassazione. Conclusioni dei curatori Paolo Borgna e Massimo Vogliotti. Una preziosa testimonianza sarà portata dalla figlia Giovanna Galante Garrone.
È emozionante, a vent’anni di distanza dalla sua scomparsa, la freschezza degli editoriali scritti da Alessandro Galante Garrone per «La Stampa», di cui questo volume offre un’antologia. Una freschezza che deriva da uno stile di scrittura limpido ma ancor piú dalla perenne attualità dei temi che Galante Garrone tiene sullo sfondo: uno Stato moderno capace d’essere autorevole ma non autoritario; la difesa della Costituzione; l’importanza della scuola pubblica; la lenta dialettica tra mutamento dei costumi della società e modifiche legislative; la condizione della donna; il rapporto tra politica e giustizia (con l’ideale di una magistratura che viva la propria indipendenza senza trasformarla in separatezza). Temi sempre trattati partendo da fatti di cronaca a volte anche minuti, che oggi possono far persino sorridere ma che nel loro insieme restituiscono un quadro storico di quanto, nel corso di mezzo secolo, l’Italia sia cambiata.
“Vorremmo leggere anche oggi editoriali come quelli che Alessandro Galante Garrone pubblicava su La Stampa – osserva Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Rosselli -. Ma possiamo continuare a far risuonare la sua voce proprio con il libro che presentiamo oggi e che ce li ripresenta. C'era un profondo e fecondo collegamento tra l'azionismo torinese dei Bobbio e dei Galante Garrone e l'azionismo fiorentino della rivista 'Il Ponte', un filone ideale e politico che si richiamava ai Rosselli e che trovava in Calamandrei ed in Salvemini due grandi punti di riferimento. È proprio quello di cui le forze democratiche oggi hanno bisogno, dei riferimenti antifascisti che sono limpidamente antitotalitari. Era quella dei Galante Garrone e dei Bobbio un'Italia di minoranza, ma che nel vuoto che si è creato del dibattito politico, può, naturalmente nei termini della realtà contemporanea, avere un grande ruolo civico. Oggi come Presidente della Fondazione Circolo Rosselli mi sento di rivendicare questa tradizione perché possa vivificare quelle aree della politica che si sono in qualche modo inaridite”.
“Alessandro Galante Garrone – commenta Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia che ospita l’iniziativa presso la sua biblioteca – è stato un grande storico del Risorgimento, convinto militante della Resistenza, magistrato negli anni del Fascismo per non essere costretto a prestare giuramento di fedeltà al regime. Solo dopo la liberazione divenne anche il noto professore universitario che tutti conosciamo. Ecco perché, per ricordarlo degnamente, abbiamo voluto avere con noi due grandi nomi della magistratura contemporanea come Margherita Cassano e Paolo Borgna.”
"Vent’anni dopo la scomparsa di Alessandro Galante Garrone – sono le parole di Borgna – tre suoi allievi spirituali decidono di pubblicare un’antologia degli editoriali, scritti nel corso di quasi mezzo secolo sul quotidiano La Stampa. Sullo sfondo troviamo i temi da sempre cari alla intellettualità azionista e liberalsocialista: uno Stato moderno capace d’essere autorevole ma non autoritario; la difesa della Costituzione; l’importanza della scuola pubblica; la lenta dialettica tra mutamento dei costumi e modifiche legislative; la condizione della donna; una magistratura che viva la propria indipendenza senza trasformarla in arrogante separatezza. Galante Garrone tratteggia un quadro storico dell’Italia dei primi decenni della Repubblica. Un’Italia molto cambiata (spesso in meglio, alcune volte in peggio) ma che ci aiuta a meglio capire il nostro presente."
Alessandro Galante Garrone (Vercelli, 1909 - Torino, 2003), magistrato, resistente e membro del Cln piemontese, dal 1963 ha insegnato Storia moderna, Storia contemporanea e Storia del Risorgimento, prima all'Università di Cagliari e poi a Torino. Tra i tanti suoi scritti, ricordiamo: Buonarroti e Babeuf (1948); Filippo Buonarroti e i rivoluzionari dell'Ottocento (1951); Gilbert Romme. Storia di un rivoluzionario (1959); I diritti degli Italiani (1968); I radicali in Italia. 1849-1925 (1973); Cavallotti (1976); Salvemini e Mazzini (1981); I miei maggiori (1984); Padri e figli (1986); Calamandrei (1987); Amalek. Il dovere della memoria (1989); Il mite giacobino (1994); Un affare di coscienza (1995).
L’evento è promosso dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia Ets, dalla Fondazione Circolo Rosselli e dall’Istituto Piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”.
Per maggiori informazioni: www.nuovaantologia.it