Giovedì 4 aprile 2024, alle ore 18.00, alla RFK Robert F. Kennedy International House of Human Rights, a Firenze in via Ghibellina 12 A, si terrà l’inaugurazione della mostra "Ten Year & Eighty-seven Days" di Luisa Menazzi Moretti. Il progetto espositivo, in programma dal 5 aprile al 3 maggio 2024, è ispirato dalle parole dei carcerati nel braccio della morte in Texas, Stati Uniti d'America. Nel 1972 la Corte Suprema degli Stati Uniti d'America aboli la pena di morte dichiarandola 'punizione crudele e inusuale'. Qualche anno dopo venne nuovamente introdotta. Sono 27 gli Stati Federali degli Stati Uniti d'America la cui legge prevede l'esecuzione capitale. II Texas si colloca al primo posto nel numero di esecuzioni. Dieci anni e ottantasette giorni è il tempo in media che un condannato trascorre nel braccio della morte prima dell'esecuzione.
Le parole di Luisa Menazzi Moretti: "Ho vissuto in Texas per molti anni e ancora ogni soggiorno per lunghi periodi in una località a quaranta miglia da Huntsville, la cittadina conosciuta per il braccio della morte. Ho letto alcune delle lettere e delle interviste che i condannati a morte hanno scritto o rilasciato nel carcere di Livingston nella Polusky Unit, dove è stato trasferito dal 1999 il braccio della morte, sempre vicino a Huntsville. Le loro parole, pensate nella solitudine delle celle, hanno ispirato le mie immagini. Mi sono limitata al Texas, non tanto per familiarità, quanto perché proprio lì si registra il maggior numero assoluto di esecuzioni negli Stati Uniti, ma anche nelle nazioni democratiche del mondo occidentale. Dopo un’attesa che dura in media Dieci anni e ottantasette giorni, titolo che ho scelto per il mio lavoro, i condannati vengono giustiziati. Vivono tutto questo periodo in solitudine, in contatto con il mondo solo attraverso una radiolina da tavolo, dei libri e gli atti legali che li riguardano. Questi pochi privilegi li ricevono esclusivamente se si attengono con buona condotta a tutte le regole di vita carceraria prestabilite. Passano 3737 giorni in media così, talvolta più di 20 anni, non sempre e indubitabilmente colpevoli. Le mie immagini sono il frutto delle loro parole: le ho scattate pensando anche a chi è restato, ai familiari di chi è stato giustiziato. Non mi sottraggo alla consapevolezza dell’efferatezza spesso incontestabile del crimine, così come d’altro canto, constato a volte l’assenza di crudeltà. In ambedue i casi e così anche in tutte le innumerevoli sfumature di ogni singolo episodio, mi chiedo: su quali sentimenti e ragioni si regge nel XXI secolo, nel ricco ed evoluto Texas, la pratica così arcaica dell’esecuzione?"
Luisa Menazzi Moretti (Udine, 1964) all’età di tredici anni lascia l’Italia per trasferirsi con parte della sua famiglia in Texas, dove frequenta le scuole e l’università. In quegli anni segue corsi di fotografia prediligendo lo sviluppo e la stampa in bianco e nero. Ritorna a vivere in Europa, si laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne, lavora a Londra per poi trasferirsi in Italia dove ha vissuto a Bologna, Roma, Venezia e Napoli. In anni recenti ha trasformato la sua passione per la fotografia conferendone progettualità e dedicandosi all’attività espositiva ed editoriale. Tra le mostre si segnalano Solo, MATA – Fondazione Modena Arti Visive (2019); Io sono, un progetto sui rifugiati, ospitato al Palazzo delle Arti di Napoli, al Museo Nazionale di Palazzo Lanfranchi a Matera, al Museo Archeologico di Potenza; Dieci anni e ottantasette giorni, un lavoro sulla vita dei carcerati nel braccio della morte in Texas presentato all’European Month of Photography (EMOP) di Berlino e al Museo Santa Maria della Scala di Siena (2017); Somewhere, Villa Manin, Udine (2016); Tre Oci Tre Mostre, Fondazione Tre Oci, Venezia (2015); Words, Forum Universale delle Culture, Napoli (2015), Galleria Civica Tina Modotti, Udine, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Pordenone (2014); Cose di natura, Galleria d’Arte Moderna di Genova (2014). Suoi libri sono stati pubblicati da Giunti, Contrasto, Gente di Fotografia e Arte’m. I suoi tre ultimi progetti, Dieci anni e ottantasette giorni, Io sono e Casa mia– un video dedicato ai bambini dei Quartieri Spagnoli di Napoli dove l’artista vive parte dell’anno – sono stati premiati con quattro menzioni d’onore dall’International Photography Awards di New York. Attualmente Luisa Menazzi Moretti sta lavorando su diversi progetti tra i quali una nuova serie fotografica, Far Fading West. Il suo sito ufficiale: https://luisamenazzimoretti.it
Per maggiori informazioni: www.rfkitalia.org