Le parole di Duccio Barlucchi, direttore artistico, regista, attore e docente del Teatro d'Almaviva di Firenze (https://teatrodalmaviva.com): "La fortuna d’un teatrante & mascheraio (o viceversa, il prodotto non cambia) è che la sua opera artigianale, la creazione d’una maschera, ha già un destino evolutivo: vivere indossata da un/una interprete. Quindi, mentre da mascheraio sto modellando la materia, penso già da teatrante alla fase creativa diversa e successiva, la maschera in azione, che dipende dalla mia arte manuale per riuscire ad esprimere una vita in scena, nella festa, in un rito, per esperienze di trasformazione a cui l’/la interprete offrirà estro, tecnica e sensibilità. In tanti anni di esplorazione questo connubio tra arte/artigianato manuale ed interpretazione scenica sensibile ha regalato innumerevoli occasioni di creatività a tutto tondo, nell’intero percorso dall’argilla informe di partenza alla Maschera indossata e viva, capace di toccare corde antiche della sensibilità umana. La maschera infatti è una scultura da indossare, finalizzata all’azione espressiva, ed è un prezioso strumento per risvegliare il corpo ad una presenza più intensa ed espressivamente consapevole, sia in scena che in percorsi personali, fino alla terapia. L’aspetto artigianale di fabbricazione di un oggetto maschera si è per me sviluppato nel tempo realizzando sculture, tele, altorilievi, con esposizioni in varie parti del mondo ed un’intensa attività di produzione di opere poi affidate a gallerie e negozi specializzati, e con workshop di fabbricazione maschere per adulti e ragazzi e nelle Scuole. Il piacere di sporcarsi le mani creando maschere è un piacere vero, specie nell’attualità tattilmente povera ed omologata su superfici tecnologiche, e giocare con argilla, gesso, colori e materiali di ogni sorta è uno stimolo sia alla manualità che alla creatività, una fantasia realizzata con le proprie mani."
Per maggiori informazioni: www.teatropuccini.it