Letture e incontri per scoprire le vite degli insetti del Parco delle Cascine di Firenze. Giovedì 23 maggio 2024, dalle ore 18.00, PIA Palazzina Indiano Arte, in piazzale dell'Indiano 1, è il punto di partenza per le "Narrazioni Entomologiche" di Tommaso Lisa.
Tutte le forme viventi lasciano tracce fantasmatiche, labili impronte dotate di codici, di sistemi di regole. E dunque, mentre Tommaso Lisa sprofonda nel complesso reticolo di micorrize, nell’humus del sottobosco, i minimi tarli qui scrivono da soli la loro opera. Non saremmo più noi a fare letteratura con la natura, bensì la natura a scrivere il suo poema. Guardando le gallerie scavate dai tarli nel legno si ha la sensazione straniante di vivere altri mondi in cui ciascuna vita si esprime creando orme, cunicoli, realizzando architetture, segni archetipici e scritture; la natura stessa scrive con frammenti di opere poetiche create dagli insetti. Calarsi nella dimensione del tarlo fino a immedesimarsi con lui offre la possibilità di assumere punti di vista diversi da quello umano e antropocentrico. Un rapporto empatico col coleottero è possibile, così come immaginare una nuova visione del futuro.
Programma
Ore 18.00
PIA – Palazzina Indiano Arte
Presentazione della Piccola Officina Entomologica
Ore 18.30
Parco delle Cascine / Riva del Mugnone
Passeggiata entomologica per osservare i coleotteri di ambiente ripario e lettura di passi dal libro “Il Carabo di Napoleone” (Exòrma, 2023).
La scomparsa di specie in natura non è più un dato occasionale: non solo mammiferi e uccelli ma invertebrati e piante. E non v’è dubbio che le piccole isole oceaniche siano luoghi dove le estinzioni risaltano più evidenti. Tra geografia dell’isola e storie delle spedizioni di caccia al carabo dal ’700 in poi, attraversiamo i luoghi dell’esilio dell’Imperatore Bonaparte alla ricerca del famigerato “cimitero degli Aplothorax”. La storia del coleottero s’intreccia con quella di Napoleone, delle sue battaglie, dello scontro tra Francia e Inghilterra per la supremazia sulle colonie. Si racconta che il conte Dejean, aiutante dell’Imperatore, raccolse coleotteri addirittura sul campo di battaglia di Waterloo. Se si fosse concentrato sulle manovre, forse Napoleone non sarebbe finito in esilio e la storia sarebbe stata tutta diversa.
Ore 19.00
PIA – Palazzina Indiano Arte
Presentazione del libro “Il Grande Libro dei Tarli” (Exòrma, 2024), con domande e risposte sulle curiosità entomologiche.
Tutte le forme viventi lasciano tracce fantasmatiche, labili impronte dotate di codici, di sistemi di regole. E dunque, mentre Tommaso Lisa sprofonda, come Alice nel paese delle meraviglie, in una dimensione altra, nel complesso reticolo di micorrize, nell’humus del sottobosco, i minimi tarli qui scrivono da soli la loro opera. Non saremmo più noi a fare letteratura con la natura, bensì la natura a scrivere il suo poema. La scrittura entomologica di Tommaso Lisa rende porosa e indefinita la frontiera che ci separa dagli altri esseri viventi. Lo scrittore procede come un rabdomante attratto dalla parte selvatica e il demone del tarlo lo aiuta a ricucire le sue due anime di entomologo autodidatta e di poeta e critico letterario. Irriducibili alla logica del senso e ai valori umani, gli insetti e i loro mondi, avvicinati in punta di penna, impongono un diverso modo di considerare la vita e le molteplici relazioni che li legano alle forme della natura e dell’arte. Guardando le gallerie scavate dai tarli nel legno si ha la sensazione straniante di vivere altri mondi in cui ciascuna vita si esprime creando orme, cunicoli, realizzando architetture, segni archetipici e scritture; la natura stessa scrive con frammenti di opere poetiche create dagli insetti. Gli scavi labirintici si mostrano come esperimenti grafici ludici e combinatori; e ogni specie di Scolitide ha il suo stile. La trama filosofica del libro lo rende un notevole esempio di ecoletteratura: mentre Homo sapiens progetta la sua estinzione, procrastinando colpevolmente le azioni che il cambiamento climatico impone, come un’orchestra i tarli accordano i loro strumenti nella cassa armonica del legno, si adattano in cerca di piante da attaccare, tanto da indurre noi a incendiare le foreste per distruggerne le colonie: un sintomo dell’Antropocene. Calarsi nella dimensione del tarlo fino a immedesimarsi con lui offre la possibilità di assumere punti di vista diversi da quello umano e antropocentrico. Un rapporto empatico col coleottero è possibile, così come immaginare una nuova visione del futuro.
Tommaso Lisa è nato nel 1977 a Firenze, dove vive e lavora. Appassionato entomologo, nel 2001 ha pubblicato per l’associazione francese “r.a.r.e.” il catalogo ragionato sui Cicindelidi della regione del Mediterraneo. È dottore di ricerca in Lettere. I suoi studi di estetica si sono concentrati sulla “poetica dell’oggetto” del filosofo Luciano Anceschi, nella poesia italiana nella seconda metà del Novecento, da Montale alla nuova avanguardia. Ha scritto libri di critica letteraria su Edoardo Sanguineti e Valerio Magrelli. Ha pubblicato Coleotteri rossi e altri insetti dello stesso colore (Danaus, 2021) e, con Exorma: Memorie dal sottobosco (2021), Insetti delle tenebre (2022), Il carabo di Napoleone (2023).
Per maggiori informazioni: www.palazzinaindianoarte.it