La condizione carceraria, le sue sofferenze e l'ideale costituzionale della funzione rieducativa della pena sono i temi del nuovo murale "
La mia ora di libertà" realizzato dallo street artist
Mīlĕs Eri sulle pareti di “
Casa Caciolle”, la struttura di accoglienza e formazione della
Madonnina del Grappa che ospita una decina di detenuti in semilibertà per il reinserimento sociale e lavorativo, gestita dall’omonima associazione presieduta dal parroco di Sollicciano
Don Vincenzo Russo.
L’opera si inserisce in un programma più ampio di riqualificazione del quartiere e del ruolo di Casa Caciolle a Firenze. Madonnina del Grappa dispone di numerose strutture, nelle quali offre attività e sostegno a coloro che presentano varie forme di disagio e sofferenza, luoghi sicuri in cui le persone in difficoltà riescono a recuperare fiducia, espressione personale, inclusione e integrazione, quindi la possibilità di azione autonoma all’interno di un tessuto sociale. “Casa Caciolle” è una di queste strutture: un complesso edilizio con ampi spazi interni ed un grande parco circoscritto dalle mura. Dal 2008 offre una “casa” a 10 persone detenute in pena alternativa al carcere, con l'intento di promuovere il loro reinserimento sociale e lavorativo per evitare il rischio di emarginazione e il perpetuarsi della condizione di fragilità che li ha condotti al carcere.
Mīlĕs Eri si appassiona all’arte fin da bambino, sin da quando guardava i genitori dipingere e creare con le mani. I primi ricordi “artistici” sono di quando osservava i familiari manipolare la materia, realizzando manufatti artigianali in legno, tempera e tessuto. Dopo il liceo artistico si trasferisce a Carrara per frequentare il corso di scultura all’accademia di Belle Arti. Qui conosce e lavora molti materiali come la creta, che lo attira particolarmente, facendogli scoprire la propria devozione all’approccio materico della creazione. Il suo interesse così, in questi anni, si sposta da una ricerca legata all’uomo in quanto animale sociale, ad una più spirituale; intesa come indagine dell’aspetto più nascosto ed arcaico dell’essere umano. Questo nuovo percorso lo porta ad un viaggio fino in Giappone, dove si trova a vivere per alcuni mesi. Qui si lascia fortemente influenzare dall’immaginario e dalla cultura nipponica, tanto che il maestro di scultura della facoltà della Zokei University di Tokyo, lo invita a riflettere su quanto la propria produzione si stia facendo plagiare dall’ambiente circostante. Miles passa così i successivi mesi a viaggiare il Giappone e ad abbandonare momentaneamente lo scalpello ed il pennello. Per un po’ di tempo non dipinge, non scolpisce e cessa quasi totalmente ogni attività artistica. Nel 2011 torna in Calabria dove trova un nuovo studio e nuovi stimoli. Qui si concentra nell’elaborazione di uno stile proprio, che bilanci le conoscenze collezionate tra l’Italia ed il Giappone. Negli anni, con sacrificio, forma il proprio immaginario, che emerge sempre di più contraddistinguendolo fra molti per innovazione stilistica e freschezza rappresentativa. Nel 2016 vince il concorso di Poverarte a Bologna, andando a realizzare una mostra personale ed una serie d’interventi sui muri e cabinotti enel della città. Parallelamente produce una serie di dipinti non commissionati tra le vie di Firenze. Viene subito notato e coinvolto in una serie d’iniziative e collaborazione che hanno, come oggetto d’indagine, l’inserimento d’interventi artistici nello spazio pubblico come: la realizzazione di un murales nella facoltà di Architettura di Firenze, la realizzazione di un murales per il Comune di Calenzano, di Viareggio, di Orvieto e di Firenze, la produzione di un murales sulla facciata del teatro TIP di Lamezia Terme, la realizzazione d’ interventi in via del Guasto a Bologna e molti altri. Vive e produce a Firenze.
Per maggiori informazioni:
www.madonninadelgrappa.org