Mercoledì 3 luglio 2024, alle ore 18.00, nello spazio estivo del Giardino delle Rose di Firenze (via Giuseppe Poggi 2) è in programma la presentazione del libro "Una famiglia leggera" di Maria Pia Perrino (Scatole Parlanti Editore). Con l’autrice dialoga Nicoletta Manetti. Rosa è una ragazza pugliese che vive a Milano con suo marito Renzo. La coppia inizia a frequentare Marta e Arturo, giovani studenti universitari. Una tragedia, però, è dietro l’angolo: lo stesso giorno in cui Rosa scopre di essere incinta, Renzo rimane vittima di un incidente mortale. Questi due eventi sconvolgono i piani della ragazza, ritrovatasi di fronte alla responsabilità di portare avanti una maternità in solitaria. Viene alla luce una bimba, Eva, e per circostanze del tutto casuali, Rosa, sua figlia e i due amici finiscono a convivere sotto il medesimo tetto. La piccola diventa un forte collante affettivo e la loro si trasforma in “una famiglia leggera” all’interno della quale ognuno si prende cura dell’altro per scelta, oltre i vincoli e i ruoli della famiglia tradizionale, in cui a volte l’affetto viene dato per scontato. Maria Pia Perrino è nata a Ceglie Messapica (BR) nel 1957. Laureata in Giurisprudenza, ha lavorato per la Regione Toscana occupandosi a lungo di diritti dei detenuti, minori e difesa civica. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro, Finché vola l’aquilone (Porto Seguro Editore), segnalato nell’ambito del premio internazionale “Mario Luzi”. Una famiglia leggera è il suo secondo romanzo.
Mentre dalle ore 9.00 alle ore 11.00 in programma il Laboratorio di Butoh (dal 3 al 6 luglio con studio aperto il 7 luglio) Vespri. Respiro, radici, ali: è la vita che danza. 4 giorni di laboratorio, 2 ore al giorno per tutte le persone che vogliono danzare la propria vita, avere cura. Da un incontro con se stessi e con gli altri. Un invito a una fioritura collettiva. Con studio aperto finale aperto al pubblico. Attraversando lo spazio, per respirare insieme il profumo delle rose.
Chiara Clara Burgio. Coreografa e performer nata a Palermo. Ha iniziato la sua ricerca sul tema della percezione del corpo e della presenza iniziando dalla pittura e la storia dell’arte e sin da piccola con la danza classica, cercando un linguaggio come immagine in azione, gesto che nasce da un sentire, nel 1999 incontra il teatro danza butoh con Julia Materia, e dal 1999 non ha mai smesso, successivamente con Valentina Samonà, e si forma con Masaki Iwana, Ko Murobushi, Yoshito Ono, Atsushi Takenouki , Yumiko Yoshiota,e molti altri grandi Maestri del Butoh sino a diplomarsi presso l’ Accademia internazionale di butoh con la scuola di Sayoko Onishi unendo il riconoscimento Accademico tra Palermo e Giappone col maestro Yoshito Ono.