Continua a San Salvi il Festival, evento speciale dell’Estate fiorentina, intitolato a Franco Basaglia in occasione del centenario della nascita dello psichiatra, cui si deve grazie alla legge 180 il definitivo superamento dei manicomi in Italia. Tutte le iniziative iniziano alle ore 21.30 salvo diversa indicazione e sono ad ingresso libero, ma con prenotazione obbligatoria: tel/whatsapp 335 6270739 o per mail a info@chille.it.
La prima settimana di luglio vede tre iniziative assolutamente da non perdere. La prima è per martedì 2 luglio 2024 con Franco Basaglia oggi: confronto-dialogo tra John Foot - importante storico inglese e autore del prezioso libro “La Repubblica dei Matti. Franco Basaglia e la psichiatria radicale in Italia 1961-1978” Feltrinelli editore – e la storica Vanessa Roghi, tra l’altro autrice del recente podcast Rai Archivi della follia: in cerca di Franco Basaglia.
Confrontarsi con la storia della psichiatria italiana nella seconda metà del Novecento e indagare il percorso che ha portato nel 1978 all’approvazione della legge 180 è un’impresa complessa. Una delle difficoltà maggiori consiste nel trovarsi di fronte a una serie di luoghi comuni. Uno dei meriti maggiori del lavoro di Foot consiste nel contestualizzare adeguatamente la personalità di Basaglia. La figura dello psichiatra veneziano è naturalmente centrale nella trattazione, ma Foot si preoccupa di descrivere con cura anche le persone che lo hanno seguito e che hanno collaborato in modo determinante all’esperienza goriziana e a quella triestina, e poi al proseguimento dell’utilizzo delle metodologie lì applicate in altre parti d’Italia (e non solo). Con Foot dialogherà a San Salvi Vanessa Roghi, che ha recentemente proposto alla Repubblica delle Idee a Napoli lo spettacolo "La libertà è terapeutica (la verità è rivoluzionaria)". La Roghi è andata in scena con l’attore Pietro Sermonti, parlando di elettroshock e insulinoterapia, dell’orrore quotidiano perpetrato per decenni nei manicomi: un orrore di cui tutti erano all'oscuro o fungevano di esserlo, un orrore considerato necessario e inevitabile. Nello spettacolo ogni tanto le luci si spengono, gli attori tacciono, sullo schermo alle loro spalle scorrono le immagini e le testimonianze delle vittime. Vite disperate. Vite che non sono vite.
Mercoledì 3 luglio ritorna il Teatro con i Chille e la loro ultima produzione che ha debuttato proprio nei giorni del centenario di Basaglia:: “MANICOMIO, ADDIO! Contro tutti i muri”. In questo spettacolo – in partenza per un giro in tutt’Italia con un primo appuntamento a Trieste nel Teatrino dell’ex-manicomio intitolato a Franco e Franca Basaglia - Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza raccontano i Basaglia in dialogo-scontro con due giovani spett-attrici: Salomè Baldion e Sara Tombelli. Il critico Michele Pascarella così ne parla: “Dire che li interpretano sarebbe riduttivo. Piuttosto proseguono la tensione responsabilizzante dei Basaglia. Obiettivo di questo loro fare, azzardo a sintetizzare, è lo sviluppo della teatralità umana, cioè della capacità di ogni persona (e non solo dell’artista) di usare il teatro come medium di conoscenza del reale. Vi è tanta vita vissuta che questo spettacolo sintetizza e rilancia. Vi sono tanto studio, tanta ricerca: antropologica, forse, prima e più che stilistica. Vi è un progetto largo, in cui ogni azione è come un sasso gettato nell’acqua per vedere quanti cerchi concentrici si genereranno. Una ridda di stimolazioni impossibile da riassumere qui. E ancora una volta ringrazio”.
Giovedì 4 luglio alle ore 17.30 arriva a casa Chille uno dei grandi Maestri della fotografia italiana. Parliamo di Gianni Berengo Gardin, oggi novantatreenne, che nel 1969 con Carla Cerati realizzò su suggerimento proprio di Franca Ongaro il libro fotografico “Morire di classe”. Lo straordinario reportage, che tanto contribuì a formare una consapevolezza sull’assurdità dell’esistenza dei manicomi in Italia, fu realizzato tra l’altro anche a San Salvi. Nel centenario basagliano il libro è stato rieditato da Il Saggiatore. Sarà don Andrea Bigalli a dialogare con Berengo Gardin in una serata che si preannuncia davvero emozionante!
Difficile presentare la vastità e profondità del lavoro di Berengo Gardin che spazia dal reportage umanista all'architettura e al paesaggio, dall'indagine sociale alla foto industriale. Scrive di lui lo storico della fotografia Italo Zannier: "Con la sua capacità di visualizzazione, spesso virtuosistica e sempre aggiornata nei confronti dell'evoluzione della cultura fotografica mondiale, Berengo Gardin è il fotografo italiano più ragguardevole del dopoguerra... quello che meglio ha saputo mediare proficuamente le varie tendenze, con un acume visivo che non si è lasciato condizionare troppo dal gusto del momento, slittando subito oltre la moda, per cercare garanzie soprattutto nella chiarezza dello sguardo". Tra le sue collaborazioni fotografiche, segnaliamo quelle con gli architetti Carlo Scarpa e Renzo Piano e con l’artista Maria Lai. Ha esposto le sue foto in centinaia di mostre in diverse parti del mondo: al Museum of Modern Art di New York, alla George Eastman House di Rochester, alla Biblioteca Nazionale di Parigi, agli Incontri Internazionali di Arles, al Mois de la Photo di Parigi, nelle gallerie delle librerie FNAC.
Per maggiori informazioni: www.chille.it