Per l’ottava edizione del Festival internazionale «FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze», sono previsti un laboratorio e due concerti fra domenica 8 e lunedì 9 settembre 2024: domenica 8 dalle 10 alle 17, alle Baracche verdi dell’Isolotto (via del Roseto, Firenze) Suoni e parole (e anche pensieri). Laboratorio poetico-musicale tra Battisti, Poliziano, salmi e frottole guidato da Fabio lombardo e Gianni Guastella: in un breve percorso di analisi-osservazione di canzoni rinascimentali e moderne (dagli anni ’60 in poi), si esplorano alcune modalità elementari della forma musicale e poetica e i partecipanti potranno divertirsi a “mettere le mani” su musiche e testi, in maniera originale (ingresso libero fino a esaurimento posti; obbligatoria la prenotazione online su https://hommearme.it/). Sempre domenica 8, alle 18, alla Badia Fiorentina (via del Proconsolo, Firenze; ingresso libero) si apre il ciclo Monumenti sonori con L’organo monumentale di Onofrio Zeffirini del 1558, a cura dell’organista Giovanna Riboli; musiche di W. Byrd, G. Gabrieli, A. de Cabezon, G. Frescobaldi, J.K. Kerll. Lo strumento costruito da Onofrio Zeffirini nel 1558 e restaurato negli anni ’90 del XX secolo, conosciuto dagli organisti di tutto il mondo per le sue peculiari caratteristiche foniche, verrà esaltato dal programma scelto per questa occasione. Il concerto sarà preceduto da un’introduzione sulle caratteristiche sonore e artistiche dello strumento.
Lunedì 9 settembre, ore 19, al MAD - Murate Art District (Piazza delle Murate; ingresso 5 euro), il primo concert à boire del festival, intitolato Della musica umana. Dell’origine e certezza della musica, con l’Ensemble Stultifera Navis (Elena Casaglia: soprano, Giuditta Pizzilli: spinetta, Iris Faceto: viola da gamba, Silverio Zanobetti voce recitante); musiche di Jacques Arcadelt, Cipriano de Rore, J. Ortiz, G.B. Bovicelli, Orlando di Lasso, F. Rognoni (ingresso 5 euro; consigliata la prenotazione su https://hommearme.it/). Partendo da tre madrigali di Cipriano de Rore, Jacques Arcadelt e Orlando di Lasso, si presentano varie possibilità esecutive rifacendosi ad alcuni musici teorici, quali G.B. Bovicelli e G. della Casa, evidenzando le infinite manifestazioni di una musica che, giuntaci in forma scritta, veniva eseguita con modalità improvvisative paragonabili a quelle oggi del jazz. Le tre parti del programma sono scandite dalla lettura di passi dalle Istituzioni armoniche di Gioseffo Zarlino, il maggior teorico musicale del Rinascimento.
Il programma presenta tre madrigali dei tre compositori più rappresentanti della scuola franco-fiamminga: Cipriano de Rore (Ronse, 1515 - Parma, 1565), Jacques Arcadelt (Liegi, 1507 - Parigi, 1568) e Orlando di Lasso (Mons, 1532 - Monaco di Baviera, 1594); detta scuola che, dall'inizio del sec. XV a mezzo il XVI diffuse la loro arte dalle Fiandre e dai Paesi Bassi in tutta l’Europa, raggiunse in quel tempo una incontrastata egemonia, in forza di quelle forme contrappuntistiche dotte, e talvolta artificiose, con le quali la polifonia vocale venne elevata fino al più elevato stile a cappella. Nella prima parte del programma l’attenzione si concentra sulla penetrazione dell’elemento musicale fiammingo in Italia. Uno dei modelli teorici più paradigmatici si trova nell’opera più nota di Giovanni Battista Bovicelli (Assisi, 1550 ca - ?): Regole, passaggi di musica, madrigali e motetti passeggiati (Venezia, 1594), - nella quale viene stabilita con metodo l’arte di “diminuire” le note lunghe di una melodia con altre di più breve valore. Tale arte si ritrova nel madrigale Ancor che col partire nella versione di Bovicelli e in quella di Girolamo Dalla Casa (Udine, ? - Venezia, 1601): trattasi di diminuzione per viola da gamba tratto dal suo significativo Il vero modo di diminuir, con tutte le sorti di stromenti (Venezia, 1584), documento di fondamentale importanza sulla prassi strumentale veneziana alla fine del XVI secolo, riuscendo in modo emblematico a mettere a confronto diretto i differenti stili dei compositori. Nella seconda parte del programma, si presenta Diego Ortiz (Toledo, 1510 ca - Napoli, 1570 ca) di origine spagnola e radicato a Napoli, con un esempio estratto della sua opera più nota Tratado de Glosas (Roma, 1553) - nella quale sono presenti vari brani per viola da gamba diminuiti e con accompagnamento (un’evoluzione decisiva per lo sviluppo della musica strumentale) - e sopra il madrigale O felici occhi miei di Jacques Arcadelt si sentirà un ricercare per viola da gamba soprano. Il programma prevede in seguito Vincenzo Ruffo (Verona, 1508 ca - Sacile, 1587) con il suo Capriccio a tre sopra lo stesso madrigale di Arcadelt. Questa forma musicale non prevede il testo ed è probabilmente concepita come brano strumentale, in grado di mettere alla prova le capacità strumentali e notazionali: si pensi, ad esempio, al fatto che il Cantus è in tempo ternario mentre il Tenor e il Basso in tempo binario; questi sono i primi brani strumentali della storia che vengono denominati ‘capricci’. Nella terza parte del programma si presenta la chanson francese Susanne un jour di Didier Lupi Second scritta nel 1560 ca, una canzone di grande successo all’epoca che è stata adattata da molti altri compositori fino alla metà del XVII secolo; si conoscono una quarantina di versioni sia per voce che per strumenti. Alla melodia originale di Lupi Second cantata a voce sola seguirà la versione madrigalistica di Orlando di Lasso intavolato per organo, soprano e viola da gamba basso seguita dalla magnanime versione per organo intavolato e diminuito di Claudio Merulo (Correggio, 1533 - Parma, 1604). Il programma si concluderà con la versione di Lasso suonata da organo e soprano con la viola passeggiata alla bastarda per Francesco Rognoni (Milano, seconda metà del XVI secolo - 1626 ca). Le tre parti del programma verranno scandite dalla lettura recitata di passi dalle “Istituzioni armoniche” di Gioseffo Zarlino, il maggior teorico musicale del Rinascimento, al fine di calare la sensibilità dell’ascoltatore nella visione del mondo e della cultura che ha saputo produrre così mirabili capolavori. Prima di ognuna delle tre sezioni verrà spiegato il senso strutturale della successione dei brani costituito, come suindicato, da madrigale e dalle seguenti elaborazioni dello stesso.
FloReMus 2024 va dal 1 al 20 settembre e comprende 10 concerti, 3 visite musicali, 5 conversazioni e un laboratorio. Anche quest’anno il Festival presenta alcuni gruppi o musicisti particolarmente apprezzati nel panorama internazionale: l’Ensemble Tasto Solo (Spagna) nel concerto serale di martedì 10 alle 21.15, il virtuoso di organetto Guillermo Pérez (Spagna) col soprano Anne-Kathryn Olsen (USA), nella visita musicale alla Biblioteca Laurenziana giovedì 12 alle 15, l’organista Léon Berben (Germania) nel concerto a ingresso libero nella Basilica della SS. Annunziata mercoledì 18 alle 21.15 e, naturalmente, lo stesso Ensemble L’Homme Armé che ha aperto la manifestazione (prezzi dei concerti serali: 18 euro intero, due persone insieme euro 30, ridotto studenti di scuole di musica e conservatori, under 30 anni e over 65: euro 12; è raccomandata, e per alcuni eventi è obbligatoria, la prenotazione sul sito hommearme.it).