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martedì 03 dicembre 2024

Leggere per non dimenticare: "Paure e devozioni" di Adriano Prosperi alle Oblate di Firenze

09-10-2024

L'incontro del 9 ottobre 2024 con Adriano Prosperi e il suo "Paure e Devozioni" è stato rinviato a data da destinarsi.

Una raccolta di venticinque saggi sulle Paure e devozioni tra Rinascimento ed Età moderna, scritti nell'arco di molti anni. Mercoledì 9 ottobre 2024, alle ore 17.30, la Biblioteca delle Oblate di Firenze (via dell'Oriuolo, 24) ospita la presentazione del libro "Paure e devozioni" di Adriano Prosperi (Quodlibet edizioni, 2024) per la XXX stagione di "Leggere per non dimenticare", il ciclo di incontri a cura di Anna Benedetti. Presenta Laura Diafani.

La paura ha creato la religione: così Lucrezio. Paura della morte, del peccato, dell’altro mondo, ma anche e soprattutto della brevità e precarietà della vita. Da qui la devozione, quella donazione patteggiata di sé che l’uomo fa alle potenze divine. Il termine abbraccia una grandissima varietà di pratiche, credenze, tradizioni, unita da un carattere comune, quello di muoversi sulla biblica scala di Giacobbe che, poggiando sulla terra, arrivava con la cima fino in cielo. Chiamiamo quindi «devozioni» le infinite pratiche inventate nei secoli dalla società preindustriale per esorcizzare il male che incombe sulle vite umane, popolando col rimorso lo spazio che separa il cielo dalla terra, i vivi dai morti. Quello delle devozioni è stato sempre un campo di battaglia, il luogo di una contesa tra vecchio e nuovo dove spesso il nuovo si sovrapponeva al vecchio senza cancellarlo, come accadde nell’incontro del cristianesimo con una tradizione che affondava le radici nel mondo antico e trovava espressione in una parola di origine pagana, pietas. Ma nel passaggio dal tardo Medioevo alla prima età moderna confrontarsi con le devozioni vuol dire anche prendere in esame il modo in cui dottrine e modelli calati dall’alto entrano in contatto con credenze, attese e ricerca di protezione dal basso; ne sono esempi la tortuosa vicenda del Limbo, o l’utilizzo nelle campagne dei simboli cristiani per assicurare la fecondità dei campi, o ancora la diffusione in Cile, a opera dei missionari gesuiti, di immagini devote, croci e Agnus Dei in mezzo a popoli che li accoglievano pur non capendone il significato.

Adriano Prosperi (1939) è professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra le sue opere ricordiamo: per le edizioni Einaudi, Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari (1996 e 2009), Dare l’anima. Storia di un infanticidio (2005 e 2015), Delitto e perdono (2014 e 2016), Un volgo disperso. Contadini d’Italia nell’Ottocento (2019 e 2021), Un tempo senza storia (2021); per le edizioni di Storia e Letteratura, Gian Matteo Giberti (1969 e 2011) e L’inquisizione romana (2003); per le edizioni Feltrinelli, L’eresia del Libro grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta (2000 e 2011); per l’editore Mauvais Livres, Il lato sinistro (2021). Per Quodlibet ha pubblicato, con Carlo Ginzburg, Giochi di pazienza (2020), Eresie (2021), Inquisizioni (2023) e Paure e devozioni (2024).

Per maggiori informazioni: www.leggerepernondimenticare.it