Lunedì 14 ottobre 2024, alle ore 21.00, il PARC Performing Arts Research Centre di Firenze (piazzale delle Cascine, 4), nell’ambito di Fabbrica Europa 2024, ospita "Inner Spaces" di Amir ElSaffar e Lorenzo Bianchi Hoesch.
Amir ElSaffar, trombettista, suonatore di santur, cantante e compositore, e Lorenzo Bianchi Hoesch, performer e compositore di musica elettronica, hanno creato insieme un progetto che esplora spazi elettroacustici, maqam, armonie microtonali e strutture improvvisate.
Capace di coniugare momenti onirici e delicati, tipici della musica mediorientale, con tratti ben più violenti e radicali, Inner Spaces si presenta come un concerto al confine tra estetiche e culture diverse, in cui l’abbandono e l’immersione sono le parole chiave.
Inner Spaces, creato a Pioneer Works, New York, e alla Boulez Sala di Berlino, è prodotto da Face Foundation, in collaborazione con PS21, Pioneer Works e Ornithology Productions. L’album uscirà a fine 2024.
Lorenzo Bianchi Hoesch: elettronica e composizione
Amir ElSaffar: voce, tromba, santur e composizione.
Lorenzo Bianchi Hoesch è un compositore e sound artist. I suoi interessi spaziano dall’elettronica pura alle composizioni per il teatro e la danza, dalle colonne sonore per immagini alle installazioni interattive. Al centro dei suoi lavori, l’idea di stabilire nuove connessioni tra elementi altrimenti distanti. Attraverso progetti al di fuori dell’estetica occidentale, come quelli con Ballaké Sissoko o Amir Elsaffar, realizzando installazioni sonore immersive come Square per l’Ircam – Centre Pompidou o Atolls per il Musée du Quai Branly di Parigi, o ancora collaborando con coreografi e direttori come Adolphe Binder, Michele Di Stefano, Richard Siegal, o Stijn Celis, Bianchi Hoesch indaga la composizione e la performance in relazione alla componente spaziale del suono e al movimento dei corpi. In questo senso, gran parte del suo lavoro è dedicato al suono 3D, alla composizione multicanale e olofonica. Ha ricevuto commissioni da varie istituzioni, tra cui Ircam-Center Pompidou, Gruppo di Ricerca Musicale (GRM), Biennale di Venezia, Opera di Göteborg, Musée du Quai Branly, Opera di Saarbrucken, Ballet National de Marseille, Ruhrtriennale, Fondazione Royaumont, FaceFoundation e Fondazione Haydn.
Amir ElSaffar, trombettista e compositore nato a Chicago da padre iracheno e madre americana, è un artista di formazione classica e sperimentale, noto per la sua ambiziosa miscela di jazz post-bop, maqam iracheno e altre musiche tradizionali arabe. Si è fatto notare per la prima volta lavorando con Vijay Iyer e Rudresh Mahanthappa, prima di mostrare il suo suono incrociato in “Two Rivers” del 2007 e “Inana” del 2011. Oltre a collaborare con il sassofonista Hafez Modirzadeh, dirige l’ensemble di 17 elementi Rivers of Sound, con cui ha pubblicato “Not Two” del 2017 e “The Other Shore “del 2021. Nel 2021 ha vinto il concorso per tromba jazz Carmine Caruso e l’International Trumpet Guild Jazz Improvisation Competition. Un anno dopo, un viaggio a Baghdad lo ha portato a contatto con maestri dello stile musicale tradizionale iracheno maqam e del santoor, un tipo di dulcimer a martelli, che ha imparato a suonare. Lasciato l’Iraq prima dell’inizio della guerra nel 2003, ha iniziato a incorporare la musica irachena nella sua tromba jazz e nelle sue composizioni. Nel 2007 ha pubblicato il suo album di debutto, “Two Rivers”, con il contributo del sassofonista Rudresh Mahanthappa. Oltre al proprio lavoro, si è distinto come sideman, comparendo con artisti come Cecil Taylor, Vijay Iyer, Marc Ribot e altri. Dopo la collaborazione del 2010 con il sassofonista Hafez Modirzadeh, “Radif Suite”, è tornato a “Two Rivers”. Nel 2013 è arrivato un album in quintetto, “Alchemy”, seguito due anni dopo da “Crisis”. Nel 2017 ha debuttato con Rivers of Sound con “Not Two”. Ha inoltre contribuito a progetti con Modirzadeh e con il percussionista/compositore Rajna Swaminathan, prima di pubblicare il secondo album dei Rivers of Sound, “The Other Shore” del 2021.
Per maggiori informazioni: https://fabbricaeuropa.net
Foto: Andrea Macchia