Mercoledì 27 novembre 2024, alle ore 17.30, la
Biblioteca delle Oblate di Firenze (via dell'Oriuolo, 24) ospita la presentazione del libro
"Imparare a vivere" di Maurizio Ferraris (Laterza, 2024), per la
XXX stagione di "Leggere per non dimenticare", il ciclo di incontri a cura di Anna Benedetti. Presenta l'iniziativa: Valentina Pisanty.
Un incidente banale e la vita sembra darci un avviso, suggerirci che tutto quello che avevamo ritenuto stabile, assodato, potrebbe andare in pezzi. Che forse non abbiamo ancora imparato a vivere. È proprio in quel momento che vale la pena di provarci ancora una volta, sperando che il vento si levi, disincagliandoci dalla secca in cui siamo finiti.
È da un inciampo che il filosofo Maurizio Ferraris parte per ragionare attorno all’esistenza, alla stratificazione di esperienze e memorie che sono il modo in cui ciascuno di noi impara a vivere. Vivere, sopravvivere, previvere, convivere sono le stazioni attraverso cui questo libro ci fa passare per riflettere su un mélange di argomenti che ruotano attorno alla vita e a come si possa imparare a vivere. Se lo spunto è una battuta d’arresto accidentale, capillare, profonda e non casuale è la considerazione della propria intera esistenza, della piega che ha preso nel tempo. Nel momento in cui ci si ferma, la galassia di sentimenti e risentimenti che emergono è fatta dalla memoria delle cose vissute nel passato, nel proprio intimo, attraverso gli altri, intrecciata alle cose apprese anche attraverso la vita scritta, i libri, la letteratura. Da Montaigne a Heidegger, da Nietzsche a Derrida, da Proust a Yourcenar, da Fitzgerald a Hemingway: tutto questo e altro ancora è precipitato in questo libro unico, emozionante e ricco di riflessioni.
Maurizio Ferraris insegna Filosofia teoretica nell’Università di Torino, è presidente del Labont (Laboratorio di Ontologia) e dirige l’istituto di studi avanzati Scienza Nuova, dedicato a Umberto Eco, che unisce l’Università e il Politecnico di Torino e si occupa della progettazione di un futuro sostenibile tanto dal punto di vista culturale quanto da quello politico. Fondatore del ‘nuovo realismo’, nella sua lunga carriera ha determinato un nuovo corso di pensiero e di studi almeno in quattro ambiti: l’ermeneutica, l’estetica, l’ontologia e la filosofia della tecnologia. Visiting professor a Harvard, Oxford, Monaco e Parigi, editorialista di “la Repubblica”, “Neue Zürcher Zeitung” e “Libération”, autore di fortunati programmi televisivi, ha pubblicato oltre sessanta libri tradotti in tutto il mondo. Tra i più recenti, ricordiamo: Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce (2009); Manifesto del nuovo realismo (2012); Mobilitazione totale (2015), Documanità. Filosofia del mondo nuovo (2021).
Per ulteriori informazioni:
www.leggerepernondimenticare.it