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martedì 01 aprile 2025

Orchestra della Toscana in concerto con Tianyi Lu e Roberto Cominati al Teatro Verdi di Firenze

14-01-2025

Martedì 14 gennaio 2025, alle ore 21.00, la direttrice d'orchestra cosmopolita Tianyi Lu guida l'Orchestra della Toscana in un programma che intreccia Strauss, Brahms e il “Cantus” di Arvo Pärt con il pianista napoletano Roberto Cominati al Teatro Verdi di Firenze. Empatia sul podio e mani d'acciaio al pianoforte. La prima produzione ORT del 2025 parte da Livorno sabato 11 gennaio e replica a Carrara (13), Firenze (14) e Pisa (15).

A distanza di quattro anni dalla vittoria, in Germania, del Concorso intitolato a “Sir Georg Solti” e del “Guido Cantelli” a Novara, Tianyi Lu è oggi una direttrice d’orchestra assai richiesta in Europa e negli Stati Uniti. Nome di punta fra i trentenni del podio. 

Nata a Shanghai, per lei i genitori desideravano un futuro cosmopolita in un paese di lingua inglese. Perciò via dalla Cina verso la Nuova Zelanda, dove Lu è cresciuta studiando in una scuola superiore per sole ragazze. Il che, ha confessato in un’intervista, le ha fatto comprendere che le donne possono e devono fare tutto quanto credono giusto fare. Quindi eccola sul podio, dal quale mette in pratica la sua filosofia della direzione fondata non sull’idea che il direttore detiene il potere, ma sul fatto che chi si trova nella posizione di comando debba riuscire a rendere potente ogni strumentista dell’orchestra attraverso l’empatia. 

Per il suo ritorno all’ORT, Lu si presenta insieme al pianista napoletano Roberto Cominati, virtuoso profondo e schivo la cui carriera internazionale ha preso avvio nel 1993 grazie al primo premio nel Concorso “Ferruccio Busoni” di Bolzano. In seguito Cominati è riuscito a destreggiarsi con abilità fra il concertismo e la cabina di pilotaggio degli aerei di linea, passione divenuta anche professione. 

Nella Burleske di Richard Strauss (1886) deve dimostrare di aver mani d’acciaio per rendere la polpa brillante di un pezzo in cui il pianoforte dialoga da pari a pari con un’orchestra densa, smagliante, in cui i timpani hanno un ruolo di rilievo. La Burleske fu ritenuta ineseguibile dal primo dedicatario, il grande pianista Hans von Bülow, che si lamentò di aver mani troppo piccole per poterla studiare. 

Attorno a questo Strauss, Lu dispone un’elegia funebre novecentesca e un capolavoro giovanile di Johannes Brahms.

Nel Cantus in memoriam Benjamin Britten (1977), fascia sonora traslucida di sette minuti datata 1977, il compositore estone Arvo Pärt piange la morte dell’inglese Britten: autore da lui stimato, però mai incontrato di persona. 

La Serenata op. 11 (1857-59) è la partitura di un Brahms trentenne, allora impiegato alla corte tedesca di Detmold in attesa di orientare il suo futuro altrove. Richiamandosi a un genere settecentesco d’intrattenimento quale la serenata, il giovane compositore compie qui un passo importante verso la definizione di una scrittura orchestrale che lo condurrà, non senza difficoltà, ad approdare al genere sommo della sinfonia, la vetta creativa a cui era destinato ma che, dopo Beethoven, a ogni compositore austro-tedesco dell’Ottocento sembrava inarrivabile.

Per maggiori informazioni: www.orchestradellatoscana.it