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mercoledì 05 febbraio 2025

"I Maestri di Spadolini", 5 incontri alla Fondazione Biblioteche Cassa di Risparmio di Firenze

06-02-2025

Giovedì 6 febbraio 2025, alle ore 17.00, la conferenza dibattito su Piero Gobetti di Paolo Bagnoli apre il ciclo di incontri "I Maestri di Spadolini", promosso dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia in occasione del centenario della nascita del compianto Professore, nella sala convegni della Fondazione Biblioteche Cassa di Risparmio di Firenze, in via Bufalini 6.

“Nel primo appuntamento - commenta Cosimo Ceccuti Presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia e direttore della rivista Nuova Antologia – il Professor Paolo Bagnoli ricostruirà il sodalizio di Spadolini con la figura e l’opera di Piero Gobetti. Tengo a sottolineare – continua il presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia - che i relatori incaricati dal nostro progetto sono tra i più autorevoli specialisti delle personalità e del pensiero di quei protagonisti che hanno rappresentato punti di riferimento autentici per Giovanni Spadolini, sia dal punto di vista politico-culturale che umano.”

“Che le iniziative per il centenario della nascita di Giovanni Spadolini si aprano con un ciclo di conferenze sui suoi "maestri" – commenta il Professor Bagnoli - è importante per conoscere la sua personalità di storico, giornalista, uomo delle istituzioni. Ed è significativo che la prima di esse riguardi Piero Gobetti, cui dedica l'articolo di esordio come giornalista nel 1948. Su di lui non cessò mai di indagare. Gobetti, infatti, influenzò l'idea che Spadolini aveva dell'Italia, della sua complessità e della sua fragilità; il lievito di "quella certa idea dell'Italia" che diventerà motivo permanente della sua riflessione nella ricerca e nella costruzione di una"Italia civile".”

Paolo Bagnoli, storico e giornalista, è professore ordinario di Storia delle Dottrine Politiche, dal 1987 al 1997 ha insegnato all’Università Bocconi di Milano e, successivamente, alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena nella sede di Arezzo. Alla figura e al pensiero di Piero Gobetti ha dedicato numerosi studi. Tra i suoi libri: L’eretico Gobetti (1978); Piero Gobetti: cultura e politica in un liberale del Novecento (prefazione di Norberto Bobbio, 1984); Rosselli, Gobetti e la rivoluzione democratica: uomini e idee tra liberalismo e socialismo (1996); Piero Gobetti and the Liberal Revolution in Italy (1997); The Revolution of Liberalism. Five Essays on Piero Gobetti’s Political Thought (2000); Il metodo della libertà. Piero Gobetti tra eresia e rivoluzione (2003); L’uomo morale e la rivoluzione italiana. Una lettura nuova di Piero Gobetti (2009); Il futuro di Piero Gobetti. Scritti storico-critici (2019).

Paolo Bagnoli si dedica allo studio di Gobetti fin dagli anni Settanta, trovando suggestioni sempre stimolanti sulla libertà, sul senso della storia, sul significato dell'impegno intellettuale e politico, sulla comprensione dell'Italia e della sua realtà storica

Da "Piero Gobetti e l’Italia dei tempi presenti" di Paolo Bagnoli: <<Il destino di Piero Gobetti è stato quello di aver avuto una vita breve e una bibliografia su di lui assai lunga, come forse è toccato in sorte a nessun altra personalità del nostro Novecento; una bibliografia, sia accademica che pubblicistica nella quale il tema della sua “attualità” torna sovente. E’ veramente uno strano destino; non perché Gobetti non sia, per tantissimi aspetti della nostra vita collettiva, di stringente attualità, ma questa, ahimé!, non sembra aver mai preso corpo. La conferma ci viene dal fatto che, se invece fosse successo, più che di “attualità” potremmo parlare di “realizzazione”. Così non è; così non sembra essere alle porte e, quindi, si continuerà a parlare di “attualità” di Piero Gobetti intendendo, con il termine, un’aspirazione, un’intenzione, un qualcosa di cui ci sarebbe disperato bisogno, ma che, ancora, non può che prospettarsi nel futuro di questo Paese. Sempre che, ci sia permesso, questo nostro Paese, possa avere un futuro nel quale il messaggio gobettiano trovi almeno un suo tentativo di applicazione. Non sembra, tuttavia, che le vicende vadano in tale direzione. Ciò non deve significare rassegnazione; caso mai, amara consapevolezza del fatto che ancora ci sono dei “disperati lucidi”, in qualche modo simili a quelli che richiama presentando le sue pagine sul Risorgimento>>.

Prossimi appuntamenti del 2025: giovedì 6 marzo “Giovanni Papini”, relatrice Gloria Manghetti; giovedì 3 aprile “Benedetto Croce”, relatore Michele Ciliberto; giovedì 8 maggio “Mario Missiroli”, relatore Gabriele Paolini; giovedì 5 giugno “Mario Pannunzio”, relatore Cosimo Ceccuti.

Il secondo ciclo di conferenze/dibattito si intitola “I compagni di Giovanni Spadolini”, si svolgerà nel 2026 ed intende evidenziare i rapporti dello statista fiorentino con alcune personalità della cultura storica e politica che hanno accompagnato la sua lunga militanza civile: Ugo La Malfa, Norberto Bobbio, Leo Valiani, Renzo De Felice e Rosario Romeo.

Fino all'agosto del 1994, la Fondazione Spadolini Nuova Antologia, in via Pian dei Giullari 36A, si è consolidata sotto le ali protettive del suo fondatore, Giovanni Spadolini, che l'aveva voluta e costituita soprattutto per assicurare la continuità della “Nuova Antologia”, ossia la più antica e prestigiosa rivista di lettere, scienze ed arti italiana, libera da ogni condizionamento economico e politico. Oltre a diffondere la rivista ed alimentare significative pubblicazioni, Spadolini ha fatto conoscere la Fondazione sul piano internazionale, accogliendo nella sua suggestiva dimora sulla collina fiorentina di Pian dei Giullari -sede della Fondazione- capi di Stato e di Governo anche internazionali ed eminenti personalità della cultura. Alla sua scomparsa, la Fondazione (erede universale di tutti i suoi beni) ha esteso i propri impegni rivolgendosi in particolare ai giovani, secondo la precisa volontà del fondatore. Oltre a portare avanti “Nuova Antologia”, oggi diretta dall'allievo prediletto di Spadolini, Cosimo Ceccuti, già suo redattore responsabile, la Fondazione ha alimentato con più editori (Le Monnier, Mondadori, Polistampa) molteplici collane editoriali quali i “Quaderni della Nuova Antologia”, la “Biblioteca della Nuova Antologia”, tutti gli “Scritti giornalistici di Giovanni Spadolini” e, soprattutto, le pubblicazioni delle fonti della “Civiltà toscana fra '800 e '900”, un centro di studi storici di eccellenza concepito dallo stesso Spadolini ed ancora oggi portato avanti con il determinante apporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

La Fondazione Spadolini ospita una grande biblioteca con oltre 100.000 volumi, provvedendo alla catalogazione informatizzata ed accogliendo accanto ai libri di Spadolini importanti fondi quali quelli degli ambasciatori Paolo Vita Finzi e Enrico Serra, di studiosi quali Luigi Gasparotto, Franco Molfese, Salvo Mastellone, Fulvio Janovitz, Ivan Boris, Mauro Bernocchi, Olga Ragusa, Aldemiro Campodonico, famiglia Pierleoni. E di letterati come Renzo Ricchi e Franca Bacchiega. Importanti donazioni si sono avute nei settori dell’arte, delle raccolte risorgimentali e dei documenti di archivio.

La Biblioteca, aperta negli splendidi locali concessi in uso dalla Cassa di Risparmio di Firenze, oggi Intesa Sanpaolo, è concepita non solo come luogo di lettura, ma di incontro, di dialogo, di confronto libero delle idee. Convegni, giornate di studio, seminari, presentazioni di volumi di attualità si sono succeduti in questi anni grazie ad intense collaborazioni con prestigiosi Istituti nazionali e internazionali, universitari e non (in particolare di Francia, Germania, Stati Uniti, nonché l'Istituto Universitario Europeo), che hanno consentito di affrontare con voci autorevoli le problematiche del momento, nel richiamo della memoria storica.

La Biblioteca accoglie altresì originali mostre storico-documentarie richiamate dalle ricorrenze e arricchite da pezzi d'epoca (dipinti, oggetti, documenti, libri) destinati alla particolare fruizione delle scolaresche provenienti da tutta la Toscana e non solo. Il '48, l'Unità nazionale, la Costituzione, e nel 2020 “La Francia rivoluzionaria e napoleonica, dall'Illuminismo alla nascita dello Stato moderno”.

La casa museo nella sede della Fondazione, poco distante dalla Biblioteca, è patrimonio storico nazionale riconosciuto dalla Soprintendenza e accoglie le collezioni artistiche, le raccolte risorgimentali, i volumi più antichi e rari, le testimonianze della vita stessa di Giovanni Spadolini ed è meta costante di visite formative da parte di scuole, associazioni e privati, personalità istituzionali e del mondo della cultura.

I giovani sono i principali destinatari dell'impegno della Fondazione, che tanto si adopera per la loro formazione culturale, etica e civile. Per loro sono attivati assegni di ricerca e borse di studio, anche in collaborazione con l'Università degli Studi di Firenze. Inoltre i premi annuali volti ad incoraggiarli nel proseguimento degli studi o comunque riconoscerne i meriti. Ricordiamone alcuni:
Il Premio Spadolini Nuova Antologia, destinato alle tesi di laurea e di dottorato discusse nelle Università, sulla storia politica e culturale dell'Italia contemporanea.
Il Premio Enrico Serra, per tesi di laurea e di dottorato sulla storia delle relazioni internazionali.
Il Premio Firenze – Ada Cullino Marcori, per scritti sul capoluogo toscano, il suo passato e il suo avvenire.
Il Premio Narrativa Giovane, cui aderiscono gli studenti di numerosi licei toscani che, grazie alla collaborazione con ChiantiBanca, mira a diffondere la “Nuova Antologia” nelle scuole e a pubblicare nel primo fascicolo dell'anno della rivista l'elaborato scelto dai docenti e da una qualificata commissione giudicatrice.
Il Premio di Cultura Politica Giovanni Spadolini, organizzato in collaborazione con il Comune di Rosignano Marittimo.

Per maggiori informazioni: www.nuovaantologia.it