Mercoledì 21 maggio 2025, alle ore 17.00,
Xenia Chiaramonte, sociologa del diritto e studiosa di questioni criminologiche, dialoga con
Arianna Brunori, ricercatrice dell'Istituto Italiano di Studi Filosofici e autrice del libro "
Imputazione e colpa. L'invenzione della volontà" (Quodlibet Edizioni, 2024) nella
sala conferenze Sibilla Aleramo della
Biblioteca delle Oblate di Firenze (via dell'Oriuolo, 24) per il nuovo appuntamento del ciclo di incontri "
Dialoghi filosofici" della
Società Filosofica Italiana - Sezione di Firenze - sui temi della filosofia e dell'etica. Coordina:
Federica Buongiorno (SFI Firenze – Università degli Studi di Firenze).
Come si diventa colpevoli? Che cosa rende un atto umano imputabile? A tali domande il pensiero moderno, senza apparenti eccezioni, ha risposto: la volontà. L’imputazione della colpa presuppone sempre la volontarietà dell’agire; non si può imputare che la colpa commessa volontariamente.
Il saggio di Arianna Brunori si propone di interrogare questo nesso, tanto per il tramite di un’indagine sulla sua genesi, quanto attraverso una messa in questione della sua valenza in campo etico. Come infatti dimostra lo studio del pensiero antico e della teologia patristica, non solo il legame tra questi concetti non ha nulla di evidente e naturale, ma il rapporto tra di essi va di fatto invertito: storicamente non la constatazione del carattere volontario di un’azione ha fondato la possibilità della sua imputazione, ma, al contrario, l’esigenza di legittimare le punizioni ha portato all’elaborazione della nozione di volontà. L’invenzione della facoltà che distingue l’essere umano dagli altri viventi, che dovrebbe attestarne la superiorità, è funzionale, cioè, alla sua condanna. In questo senso, la storia luminosa del progressivo ampliamento del libero arbitrio è, insieme, anche quella del suo oscuro rovescio – ciò che già Nietzsche chiamava «vivisezione della coscienza», l’ancoraggio sempre più profondo, nel cuore della stessa natura umana, della colpa e del peccato. Come si legge in uno dei frammenti che prelude al Processo di Kafka: «Tu sei libero e per questo sei perduto».
Arianna Brunori ha conseguito il dottorato in Filosofia medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. In passato ha svolto soggiorni di studio a Parigi, Colonia, Princeton e Tel Aviv. Attualmente è Andrew W. Mellon Fellow a Villa I Tatti (The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies).
L'ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Per informazioni contattare la Biblioteca al numero 055 2616512 oppure scrivere all'indirizzo
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