L’Accademia di Belle Arti di Firenze e il Gabinetto scientifico-letterario G. P. Viesseux promuovono una Giornata di studi dedicata a Silvio Loffredo pittore, incisore, autore del cinema d’artista e scrittore, per lungo tempo legato alla città di Firenze, dove operò come artista e docente, di cui quest’anno ricorrono i dodici anni dalla scomparsa.
Il convegno – da un’idea di Marco Moretti, biografo di Loffredo – si svolgerà venerdì 31 gennaio 2025 a partire dalle ore 10.30 nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi. Dieci gli studiosi e gli esperti invitati ad approfondire aspetti peculiari dell’operato artistico di Loffredo e della sua lunga permanenza fiorentina. Legato all’Accademia di Belle Arti per la sua ventennale esperienza di docente e al Gabinetto Viesseux per l’amicizia con il direttore dell’epoca, Alessandro Bonsanti, Silvio Loffredo fu esponente delle neo avanguardie, pur essendo considerato un caso a sé nel panorama artistico fiorentino. Tenne per molto tempo uno studio a Firenze da dove dominava Piazza del Duomo e soprattutto godeva di una vista esclusiva sul Battistero, uno dei suoi soggetti preferiti.
Apriranno la giornata i saluti istituzionali del Direttore del Gabinetto Viesseux, Michele Rossi, del Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, della direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, Gaia Bindi e della Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, Cristina Acidini. A seguire gli interventi di: Giuseppe Nicoletti, Marco Marchi, Giovanna Uzzani, Silvia Lucchesi, Stefano Pezzato, Rodolfo Ceccotti, Costanza Contu, Susanna Ragionieri, Marco Moretti, Padre Bernardo Maria Gianni. Chiude la giornata una proiezione di cortometraggi d’artista.
La partecipazione è libera e gratuita.
Nato a Parigi dal pittore Michele Loffredo, suo primo maestro, Silvio Loffredo frequenta i corsi di nudo alla Grande Chaumière, poi nel 1940 si trasferisce in Campania per studiare l’arte italiana. Arruolato nel regio esercito, durante una degenza a Siena si diploma all’Istituto d’Arte e successivamente si iscrive prima all’Accademia di Belle Arti di Roma, poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove insegnerà dal 1973 al 1990 come titolare della cattedra di Pittura. Trascorrerà buona parte della sua vita a Firenze nonostante i numerosi soggiorni di lavoro e di studio in Europa e in America. Sodale di Ottone Rosai, Loffredo importa a Firenze, reinterpretandola, l’arte di Klee. Nella seconda metà degli anni Cinquanta frequenta a Salisburgo la Sommerakademie di Oskar Kokoschka, dove perfezionerà la sua ricerca postimpressionista. Pittore e incisore tra ironia e favola, i suoi temi prediletti, oltre a nudi e ritratti, sono fantasiose figure di animali tra i quali il gatto, che assieme al Battistero costituisce il soggetto principe della sua pittura. Presente in varie Quadriennali di Roma, nel 1962 è invitato con nove dipinti alla biennale di Venezia.
Per maggiori informazioni: www.accademia.firenze.it