
Un viaggio nel mondo dell’editoria insieme ai suoi protagonisti. “
Le case editrici si raccontano” è la prima edizione di un nuovo ciclo di incontri, ideato e organizzato dal
Gabinetto Vieusseux di Firenze, che si svolgerà nella
Sala Ferri in Palazzo Strozzi da marzo a maggio, con due incontri introduttivi a febbraio. La rassegna si inaugura con
Giunti, Bompiani, Adelphi e Rizzoli e prosegue dopo l’estate, a partire da settembre.
Ogni editore avrà un mese a lui dedicato per raccontare, insieme ai suoi scrittori e ai suoi ospiti, la storia e le origini della casa editrice, le principali collane editoriali, compresi i “classici”, e le storie editoriali di alcuni libri, le nuove strategie editoriali, ma anche le curiosità e gli aneddoti, le corrispondenze con gli autori, affiancati da video, proiezioni e materiale d’archivio.
“Il Gabinetto Vieusseux apre le porte alle grandi case editrici italiane. Ospiterà scrittrici ed autori, discuterà sulla forma del romanzo o del saggio in questo tempo, sulle diverse tipologie dello stile letterario, in un confronto serrato coi lettori” - dichiara
Riccardo Nencini, Presidente del Gabinetto Vieusseux.
“Parlare di libri e di editori – spiega
Michele Rossi, Direttore del Gabinetto Vieusseux – è la vocazione del Gabinetto Vieusseux. Questa volta lo facciamo ospitando in Sala Ferri tanti editori, piccoli e grandi, nuovi e storici, che ci racconteranno quando sono state fondate le loro case editrici, le vicissitudini passate, le loro difficoltà presenti e le loro strategie future. Ma vogliamo soprattutto parlare di letteratura, che non è materia che si insegna solo a scuola, ma è un’attitudine da coltivare incessantemente per conoscere il mondo. La letteratura è poi in grado di generare in tutti noi un’aspettativa di avventura, ed è l’inizio di un viaggio dentro di sé. Più che mai necessaria per immaginare un mondo diverso”.
A febbraio il ciclo sarà introdotto da due incontri: giovedì 20 Roberta Cesana, docente di Bibliografia e di Storia del libro e dei sistemi editoriali presso l’Università degli studi di Milano, farà un intervento dal titolo “
L’altra metà dell’editoria. Per una storia (anche) al femminile”.
Giovedì 27 sarà ospite Bruno Pischedda, professore di Letteratura italiana contemporanea all'Università degli Studi di Milano, che parlerà di “
Collane e imprese editoriali nell’Italia contemporanea”: un secolo e mezzo di imprese legate al libro per tracciare una diversa storia della nostra editoria.
Il mese di marzo inizia con le case editrici Giunti e Bompiani. Tre incontri (dal 6 al 27) per parlare di narrativa: dalla collana Astrea alla narrativa contemporanea, tra bestseller e longseller, insieme a Roberta Mazzanti, Antonio Franchini e Giulia Caminito, e di Leonardo da Vinci: dai Codici in facsimile agli studi specialistici, dalle monografie di pregio ai titoli di divulgazione, insieme a Claudio Pescio e Carlo Vecce. Un appuntamento sarà dedicato al fondatore della casa editrice Bompiani, “l’editore verso il centenario (1929-2029): da Valentino a Giunti, la casa dei grandi autori che hanno lasciato un’impronta nel nostro tempo”. Partecipano Giulia Ichino, Beatrice Masini e Carmen Llera Moravia.
Ad aprile, ogni giovedì, la casa editrice Adelphi darà voce a chi ha prestato ad altri la sua voce, accettando la sfida di accogliere negli interstizi della propria lingua l’Altro e la sua perturbante estraneità. Non già per parlare di traduzione e dei problemi che comporta, ma di libri e di chi li ha scritti. Protagonisti dei primi due incontri (3 e 10 aprile) saranno dunque scrittori quali William S. Burroughs e Jamaica Kincaid, Varlam Šalamov e Vasilij Grossman, Georges Simenon e Milan Kundera, Jorges Luis Borges e Roberto Bolaño, Elias Canetti e Thomas Bernhard, raccontati da chi, come un attore di teatro, è salito in scena per interpretarli: Franca Cavagnoli (letterature di lingua inglese), Claudia Zonghetti (letteratura russa), Giorgio Pinotti (letteratura francese), Ilide Carmignani (letterature di lingua spagnola), Manfred Posani Löwenstein (letteratura tedesca). Una costellazione – anomala e sottilmente sovversiva – formano anche gli scrittori italiani del Novecento via via accolti dal catalogo Adelphi: da Savinio a Morselli, Gadda, Manganelli, Sciascia, Ortese, Landolfi, Arbasino, Flaiano, Parise, Malaparte. Ad affrontarla sarà Domenico Scarpa, il 17 aprile, in dialogo con Giorgio Pinotti.
La casa editrice Rizzoli, nel mese di maggio (dal 6 al 29) ci racconterà la storia di un marchio: la BUR, ieri, oggi, domani. Ci parlerà della traduzione dei classici moderni e contemporanei, con alcuni tra i più autorevoli traduttori del panorama italiano, e dei capolavori della letteratura attraverso lo sguardo di grandi autori contemporanei con un incontro dal titolo “Autori di oggi, classici di ieri”. Un appuntamento sarà dedicato a Oriana Fallaci, in occasione dei cinquant'anni di Lettera a un bambino mai nato, con un dialogo fra Edoardo Perazzi (nipote della scrittrice) e Cristina De Stefano (autrice della biografia Oriana. Una donna).
Il progetto del Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux “Le case editrici si raccontano”: una storia da oltre due secoliIl progetto culturale nasce nel solco di una lunga tradizione, che si riconnette allo spirito delle origini: quella che caratterizza la storia del Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux. È nei primi anni dell’Ottocento che prendono vita le prime iniziative editoriali in senso moderno, e si distinguono alcuni tra gli editori che per lungimiranza e senso del mestiere si porranno all’avanguardia della futura editoria italiana. Giovan Pietro Vieusseux, un mercante ginevrino nato in Italia e attento a raccogliere gli echi della più moderna civiltà europea, fu promotore di due iniziative commerciali legate ai libri: quella del Gabinetto di lettura (1820) e della Biblioteca circolante (1822), che in breve animeranno la vita sociale e politica di Firenze e dell’Italia intera. Accanto a queste attività editoriali, egli si dedicò alla pubblicazione di importanti periodici che si occupavano di studi storici, letteratura, pedagogia, filosofia, economia, diritto, scienza agraria e della cultura in senso largo, per cercare di immettere nella cultura italiana del tempo, congelata dalla Restaurazione, i germi del futuro e un afflato di europeismo che altrove aveva dato già i primi frutti. Videro così la luce: l’«Antologia», che diventò per la ricchezza di interessi letterari, culturali e storico-politici, una delle più importanti palestre giovevoli per la causa dell’indipendenza; per filiazione diretta, il «Giornale Agrario Toscano», che contribuì a diffondere le conoscenza agrarie fra le classi rurali, i fattori e i possidenti; la «Guida dell’educatore», che fu il momento culminante di una battaglia condotta da Vieusseux per la riforma delle idee, dei costumi e degli studi; infine, l’«Archivio Storico Italiano», che svolse una importantissima funzione unificatrice culturale-politica. Vieusseux si dimostrò un bravissimo operatore librario, che seppe cogliere i problemi legati all’espansione del libro in Italia.
Per maggiori informazioni:
www.vieusseux.it