Sabato 8 marzo 2025, alle ore 18.00, si apre la mostra
"A story about jewellery, ceramics and other things" di Daniel Kruger alla
Galleria Antonella Villanova di Firenze (via Maggio, 19-21r).
Fino al 25 aprile 2025, in mostra gioielli, ceramiche e un’istallazione di cuscini, con ricamate dall’artista le parole sulle quali si è soffermato maggiormente nel 2024 durante la loro realizzazione.
Daniel Kruger, attraverso la sua eccellente tecnica orafa, ha trasferito nella sua ricerca sull’ornamento tradizioni, culture e storie personali, rendendo i suoi gioielli citazioni antropologiche. Nella collana Bogenfels, località della Namibia nota per le sue formazioni rocciose, all’interno di un piccolo ciondolo in vetro sono racchiusi un francobollo e la sabbia provenienti da quel luogo, l’artista crea un souvenir, rendendo collettivo un suo ricordo personale. Questo approccio è usato anche per le opere in ceramica oggetto della mostra; alludendo alla forma e alle produzioni realizzate lungo i secoli dalle manifatture non soltanto europee, le sue ceramiche divengono supporto per citazioni pittoriche che rimandano, spesso in modo ironico, a tutta la storia dell’arte. in Maria Callas, un servito da tavola composto da piatti, vassoi e zuppiere, l’artista appone delle foto della diva della musica, mito ed icona contemporanea. I gioielli e gli oggetti in ceramica, superano così la loro funzione meramente decorativa e divengono contemplativi, raccontando storie e testimoniando dei fatti.
Nato a Città del Capo nel 1951,
Daniel Kruger vive e lavora a Monaco di Baviera, Germania. Le sue opere sono presenti in diversi musei europei come: Musée des Arts Décoratif di Parigi, The Fine Arts Museum di Houston, Stadtmuseum di Monaco di Baviera.
La galleria inaugura inoltre il secondo progetto di Bacheca: "Will you Stay?" di Oliviero Biagetti, a cura di Pietro Bagnai. Biagetti (1994) focalizza la sua ricerca sul corpo e sulla sua capacità di mutamento, in particolare sull’ascolto dei sintomi che questo comporta. Il sintomo è inteso come uno spettro, una turbolenza che se colta permette di entrare in contatto con la fragilità del corpo.
Will you stay? è un’installazione che prende forma grazie all’interazione di sostanze chimiche che, sottoposte ad un cambiamento di stato e fatte reagire all’interno di uno spazio controllato, producono un’immagine fissata sulla superficie della vetrina. La sua visibilità è precaria, legata indissolubilmente ai fenomeni che l’hanno generata, e pertanto sospesa tra materiale e immateriale, tra presenza e assenza.
Per maggiori informazioni:
https://antonellavillanova.it