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giovedì 24 aprile 2025

"Lazarus", opera rock con Manuel Agnelli e Casadilego al Teatro della Pergola di Firenze

24-04-2025

Valter Malosti dirige Manuel Agnelli e Casadilego in "Lazarus" di David Bowie ed Enda Walsh. Al Teatro della Pergola di Firenze, dal 24 al 27 aprile 2025, l’opera rock definita da «The Independent» “il regalo d'addio di David Bowie al mondo”. Uno straordinario esempio di “teatro musicale” con un ricchissimo cast di 11 performer e 8 musicisti. 

Sabato 26 aprile, alle ore 18, Valter Malosti e Manuel Agnelli incontrano il pubblico in teatro. Coordina Matteo Brighenti. Ingresso libero con prenotazione online al link https://tinyurl.com/incontrolazarus 

Voltati e affronta l’ignoto. (Turn and face the strange)

Definito da «The Independent» “il regalo d’addio di David Bowie al mondo”, Lazarus è un inconsueto e per certi versi straordinario pezzo di “teatro musicale”, scritto dall’artista poco prima della sua scomparsa insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh. Bowie, seppur piegato dalla malattia, con un commovente sforzo creativo, ha voluto lasciarci questo prezioso dono che si può considerare, insieme al magnifico album Blackstar, uscito due giorni prima della morte, il suo testamento creativo.

A otto anni dal debutto a New York, Lazarus è andato in scena per la prima volta in Italia nel marzo del 2023 con la regia del direttore di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale Valter Malosti, che ha curato la versione italiana avvalendosi anche dei consigli del drammaturgo Enda Walsh, con cui aveva già collaborato in passato.

Una produzione esecutiva di ERT / Teatro Nazionale in coproduzione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale, in accordo con Robert Fox, Jones/Tintoretto Entertainment e New York Theatre Workshop e per gentile concessione di Lazarus Musical Limited, realizzata nel 2023 sempre da ERT e Teatro di Roma, in coproduzione con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura e in collaborazione produttiva con Balletto Civile.

Nel ruolo del protagonista Newton uno dei nomi di punta della musica italiana: Manuel Agnelli, cantautore e storico frontman degli Afterhours, vincitore di numerosi premi, tra i quali nel 2022 il David di Donatello e il Nastro D’Argento con La profondità degli abissi (colonna sonora del film Diabolik dei fratelli Manetti) e nel 2023 il Premio Amnesty International con Severodoneskt, entrambi brani contenuti nel suo primo album solista Ama il prossimo tuo come te stesso. Al suo fianco, la cantautrice e polistrumentista vincitrice della XIV edizione di X-Factor Italia Casadilego, che ha duettato con Ed Sheeran ed è stata protagonista del film di Fabio Mollo My Soul Summer, collaborando anche alla colonna sonora.

Un ricchissimo cast di 11 performer che, oltre Manuel Agnelli e Casadilego, coinvolge Dario Battaglia, Camilla Nigro, Maurizio Camilli/Mauro Bernardi, Andrea De Luca, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Isacco Venturini, Carla Vukmirovic, e 8 musicisti, tra i migliori della scena musicale italiana: Laura Agnusdei (sassofoni), Jacopo Battaglia (batteria), Francesco Bucci (tromboni), Andrea Cauduro (tastiere addizionali), Davide Fasulo (piano e tastiere), Stefano Pilia (chitarra), Giacomo Rossetti (basso), Paolo Spaccamonti (chitarra).

Le orchestrazioni e gli arrangiamenti originali sono di Henry Hey, il progetto sonoro di GUP Alcaro, collaboratore storico di Valter Malosti, che ha ricevuto il Premio Ubu nel 2023.

Le luci di Cesare Accetta, le scene di Nicolas Bovey, le installazioni video di Luca Brinchi e Daniele Spanò, la cura del movimento di Marco Angelilli, le coreografie di Michela Lucenti, la cura dei cori e le pratiche della voce di Bruno De Franceschi, i costumi di Gianluca Sbicca.

L’opera
La prima rappresentazione di Lazarus ha avuto luogo il 7 dicembre 2015 al New York Theatre Workshop di Manhattan, e quella è anche stata l’ultima apparizione pubblica di Bowie, che sarebbe scomparso appena un mese dopo, il 10 gennaio 2016.

A più di 50 anni dal romanzo originale The Man Who Fell to Earth di Walter Tevis (lo stesso autore del libro che ha dato origine a una fortunata serie televisiva, La regina degli scacchi / The Queen’s Gambit), e a 40 dall’omonimo film di Nicholas Roeg, che ha visto Bowie nella sua miglior prova come attore, l’artista britannico ha scelto di riprendere in Lazarus le fila dell’infelice storia del migrante interstellare Newton, costretto a rimanere sulla Terra.

Nella versione di Bowie e Walsh, l’alieno è ancora prigioniero sulla Terra, sempre più isolato nel mondo, chiuso nel suo appartamento, in preda alla depressione e vittima dei suoi fantasmi e della dipendenza dal gin: un moribondo che non riesce a morire. In questa situazione disperata Newton riceve segnali dal passato attraverso la TV, capta visioni del futuro generate dalla sua mente, mescola realtà e sogni a occhi aperti. Vari personaggi (fantasmi? proiezioni mentali?) si aggirano nello spazio claustrofobico dell’appartamento di Newton (o nel continuum devastato della sua mente?).

«Bowie era un’antenna sensitiva dello spirito del tempo e delle arti, – scrive Valter Malosti – percepiva umori e atmosfera, e poi digeriva e rimescolava tutto in una sintesi geniale». Nel suo Lazarus musica, arte visiva, teatro, danza e video-arte si fondono per dare vita a un’esperienza di “teatro totale”, in cui gli artisti sono i medium di uno straordinario flusso di energia. «Lazarus è un’opera sofisticatissima, ma al tempo stesso popolare, che ci parla del nostro viaggio di migranti sulla Terra – continua il regista. Di Bowie/Newton scompare il corpo, ma rimane in dono la preziosa e altissima qualità dei suoi testi musicali (sempre più evidente) e l’energia che attraverso la sua musica ci salva e ci fa vibrare».

Lo spettacolo include numerosi brani fra i più celebri di Bowie e quattro pezzi che ha scritto appositamente per questo progetto di teatro musicale, legati in modo da costruire una drammaturgia parallela, tra cui il capolavoro che dà il titolo all’opera.

Per maggiori informazioni: www.teatrodellatoscana.it 

Foto: Laila Pozzo