Silvio Peroni dirige un cast tutto al femminile composto da sette attrici dell’Associazione i Nuovi in "Elettra" di Sofocle con la traduzione di Nicola Crocetti al Teatro della Pergola di Firenze, Saloncino ‘Paolo Poli’, in anteprima nazionale dal 2 al 4 giugno 2025. L’ingresso è libero su prenotazione online https://bit.ly/elettrainuovi
“Veniamo vissuti da forze ignote e incontrollabili. Ho pensato di concentrare questo lavoro - scrive Peroni nelle note di regia - su queste forze e concentrarle attraverso la figura di Elettra. O meglio attraverso le voci che la abitano.”
Lo spettacolo è la seconda tappa di un progetto triennale sviluppato in collaborazione con l’Università di Firenze e l’Ordine degli avvocati di Firenze, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
“Sofocle ci porta a riflettere sul tremendo rapporto tra violenza e giustizia - affermano gli avvocati Roberto Bartoli e Sigfrido Fenyes - non c’è giustizia senza violenza, ma ogni violenza ha in sé un’ingiustizia.”
Il 29 maggio 2025, alle ore 15, si terrà la conferenza, moderata da Irene Stolzi, dal titolo Elettra: giustizia o vendetta? a Villa Ruspoli – Sala Rossa, Piazza Indipendenza, 9 (ingresso libero)
L’opera
Elettra, figlia di Agamennone, vuole vendicare la morte del padre avvenuta per mano della madre Clitemnestra e dell’amante di lei Egisto. Aspetta per anni il ritorno del fratello Oreste, mandato in salvo in un’altra terra per essere conosciuto come il vendicatore della casa degli Atridi, ma Oreste sembra non arrivare e Elettra è costretta a prendere la decisione di agire senza di lui. La tragedia, tradotta da Nicola Crocetti, nella regia di Silvio Peroni è interpretata da un cast tutto al femminile, poiché ogni personaggio è il riverbero della protagonista, una sua estensione. In un ambiente rarefatto, bianco, un luogo vuoto che richiama un’interiorità preclusa, il sangue cade a goccia a goccia sulla scena.
Silvio Peroni: "Osservando i comportamenti degli eroi tragici mi chiedo sempre il perché delle loro azioni. Non esistono apparentemente delle ragioni, o sarebbe meglio dire: il rischio delle loro azioni vale quanto il vantaggio ottenuto dalle azioni stesse? In linea di massima mi rispondo e penso di no. Le posso intuire solo se mi avventuro “in quel lato caotico della vita, quella volontà di vivere nascosta al di sotto della superficie delle cose, dove spesso questa volontà di vivere è caos e distruzione.” (A. Schopenhauer). O per dirla con le parole di Groddeck “veniamo vissuti da forze ignote e incontrollabili”. Ho pensato di concentrare questo lavoro su queste forze. E concentrare queste forze attraverso la figura di Elettra. O meglio attraverso le voci che l’attraversano. Ho pensato di raccontare un individuo abitato. Non ho voluto rinunciare agli altri personaggi, ma questi altri non per forza devono essere altro. Spesso l’uno è anche altro da sé. Un uno abitato da voci, dove non sempre queste voci sono sovrapponibili in maniera esclusiva con il corpo, e in effetti un corpo (che è uno) non sempre riesce ad assorbire tutte le voci che lo animano. Quello che proverò a fare è raccontare i conflitti, le ambivalenze, le scissioni interiori di un unico personaggio, nello specifico quello di Elettra, che contiene in sé il desiderio di vendetta, di pace, di potere, di vita, di morte e di libertà."
Roberto Bartoli e Sigfrido Fenyes: "Dopo Antigone nel 2024, nel 2025 va in scena Elettra. Anomala dal punto di vista della struttura drammaturgica, Elettradi Sofocle rappresenta un formidabile esempio di psicologizzazione della vendetta e di irrisolvibile contraddizione. Elettra vive sulla soglia, sempre: sia nell’ingiustizia che subisce, sia nella vendetta che farà giustizia. Vittima per eccellenza, non passa mai all’azione, lamenta le ingiustizie subite e mette tutto nella speranza del ritorno del fratello Oreste affinché compia la vendetta, una giustizia tanto giusta quanto abnorme nell’uccidere la propria madre. E Oreste torna e con determinazione consumano la vendetta, ma Elettra resta sulla soglia anche nell’esercizio della cruda e o-scena violenza. Sofocle ci porta così a riflettere sul tremendo rapporto tra violenza e giustizia: non c’è giustizia senza violenza, ma ogni violenza ha in sé un’ingiustizia."
L’Associazione i Nuovi nasce nel 2021 con una vocazione sociale, inclusiva e partecipativa, crede nel confronto costante con le nuove generazioni e con la comunità, realizza progetti per la creazione e lo sviluppo di nuovi pubblici, cercando di diffondere un nuovo modo di fare teatro. È composta da 16 attori e attrici under 35 e dalla sua nascita porta avanti progetti teatrali, laboratori scolastici e iniziative culturali nei quartieri di Firenze e sul territorio toscano. I Nuovi collaborano con la Fondazione Teatro della Toscana - Teatro Nazionale, il Comune di Firenze, la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, il Teatrodante “Carlo Monni”, oltre che con molteplici cooperative presenti sul territorio, in particolare all’interno dei progetti e spettacoli Una Specie di Musica: Cronache per una Città Possibile, Metamorfosi: Trasfigurazione e cambiamento del Territorio, Le chiavi della città, FUTURA, la bottega della memoria di domani e Zeno l’alieno - avventure nella galassia Pantone.
Per maggiori informazioni: https://teatrodellatoscana.it