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mercoledì 15 ottobre 2025

"UI", Julia Wakabayashi e Cosimo Ravenni in concerto al Giardino delle Rose di Firenze

15-06-2025

Nello Spazio Estivo Il Giardino delle Rose (Via Giuseppe Poggi, 2 – Firenze; aperto tutti i giorni ore 9-20.30; info: associazionefebbreelancia@gmail.com) domenica 15 giugno 2025 alle ore 17 massaggi – rieducazione motoria – autodifesa a cura di Matteo Bruno: massaggiatore professionale, esperto di Judoka, alternerà sessioni di massaggi gratuiti a dimostrazioni e piccole lezioni di autodifesa con approccio al movimento per tutti. Alle 18.30 musica dal vivo con UI, formato dalla cantante, pittrice, ballerina giapponese Julia Wakabayashi (voce e chitarra acustica) e dal musicista Cosimo Ravenni (contrabbassista degli Street Clerks; qui voce e chitarra acustica). Il duo nasce dall’incontro di due personalità eclettiche unite dalla passione per la musica e l’arte e affronta un repertorio variegato che rievoca le armonie vocali vintage di Simon & Garfunkel ma anche di Joni Mitchell e artisti Giapponesi come Oda Kazumasa, oltre a canzoni originali inedite. Il nome è polisemico: UI come ‘ noi’ o ‘io e te’, oppure ‘oui’, a piacere.

Prossimi appuntamenti in programma

Lunedì 16 giugno ore 18.30 Gruppo di lettura su "Quello che so di te" di Nadia Terranova (Guanda Edizioni, 2025). Il gruppo di lettura della Biblioteca delle Donne si ritrova per condividere impressioni, emozioni, riflessioni scaturite dalla lettura del romanzo finalista al Premio Strega. Gruppo aperto.
C’è una donna in questa storia che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia non è solo un pensiero astratto ma ha nome, e quel nome è Venera. Una bisnonna che ha sempre avuto un posto speciale nei suoi sogni. Ma chi era Venera? Qual è stato l’evento che l’ha portata a varcare la soglia del Mandalari, il manicomio di Messina, in un giorno di marzo? Per scoprirlo, è fondamentale interrogare la Mitologia Familiare, che però forse mente, forse sbaglia, trasfigura ogni episodio con dettagli inattendibili. Questa non è solo una storia di donne, ma anche di uomini. Di padri che hanno spalle larghe e braccia lunghe, buone per lanciare granate in guerra. Di padri che possono spaventarsi, fuggire, perdersi. Per raccontare le donne e gli uomini di questa famiglia, le loro cadute e il loro ostinato coraggio, non resta altro che accettare la sfida: non basta sognare il passato, bisogna andarselo a prendere. Ritornare a Messina, ritornare fra le mura dove Venera è stata internata e cercare un varco fra le memorie (o le bugie?) tramandate, fra l’invenzione e la realtà, fra i responsi della psichiatria e quelli dei racconti familiari. Nadia Terranova ci consegna con queste pagine il suo romanzo più personale e più intenso, che ci interroga sul potere della memoria, individuale e collettiva, e sulla nostra capacità di attraversarla per immaginare chi siamo.
Nadia Terranova è nata a Messina e vive a Roma. Ha pubblicato i romanzi Gli anni al contrario (2015, vincitore di numerosi premi tra cui il Bagutta Opera Prima, il Brancati e l’americano The Bridge Book Award), Addio fantasmi (2018, finalista al Premio Strega, Premio Alassio Centolibri) e Trema la notte (2022, Premio Elio Vittorini, Premio Internazionale del mare Piero Ottone). Collabora con le pagine culturali della Repubblica e della Stampa ed è la curatrice della rivista letteraria K edita da Linkiesta. È tradotta in tutto il mondo.

Martedì 17 giugno ore 18 Performance Zan Zendegi Azadi. Danza, canto e letture: Giulia Marchetti; musica e letture: Sara Sayad Nik; letture: Monica Guerrieri. Musica, poesia, letteratura e danza in onore alle lotte delle donne iraniane. Un’idea di Giulia Marchetti e Vladimiro Pelliciardi. Un velo indossato male può essere una condanna a morte se sei una donna in Iran. Dall’assassinio di Mahsa Amini, punita per un ciuffo sconveniente, i capelli delle donne sono diventati un simbolo della lotta per la libertà in un paese dove la teocrazia ha istituzionalizzato l’apartheid di genere considerando una donna come una cittadina di "seconda classe", oltre alla repressione, le violazioni dei diritti umani, gli arresti arbitrari, le torture, gli stupri, le sparizioni e le condanne a morte che segnano profondamente la vita della popolazione. Questo spettacolo vuole mandare un gesto d’amore e di sostegno al movimento di lotta iraniano delle donne e dei tanti uomini che da 40 anni protestano contro il potere cieco e violento degli ayatollah chiedendo libertà civili, politiche e il riconoscimento della dignità umana. Si ascoltano poesie e testi in lingua italiana e farsi (persiano), canti, danza e musiche. Donna, Vita, Libertà è lo slogan delle tante voci femminili che rompono il silenzio, forti e determinate, che affermano, che rivendicano, che si fanno gesto come tagliarsi un ciuffo di capelli, che cantano il brano “Baraye” l’inno delle proteste, slogan gesto ed inno emblemi della lotta di liberazione delle donne dalle costrizioni della teocrazia degli ayatollah. (testo di Vladimiro Pelliciardi).

Mercoledì 18 giugno ore 17.30 Ortolandia, attività per le famiglie a cura della Società Toscana dell’Orticultura. Ortolandia indica come approcciarsi ad una produzione più rispettosa dell’ambente secondo i principi dell’agro ecologia, con l’ausilio dei nostri esperti operatori. Ogni incontro sarà all’insegna della stagionalità e incentrato sulla sana coltivazione di ortaggi e relazioni, all’interno degli spazi della Società Toscana di Orticultura e delle aiuole dedicate e inclusive. Il laboratorio è pensato per un pubblico di bambini (6+), ragazzi (14+) e adulti.

Giovedì 19 giugno ore 18 presentazioni libri e collane: Stranieri a Firenze sulle sue colline tra Ottocento e Novecento nella collana di Angelo Pontecorboli Editore; modera Nicoletta Manetti. Saranno presenti gli autori. Firenze non è stata solo tappa di grand tour, ma approdo, da cui attingere ispirazione letterati, artisti o scienziati stranieri tra fine Ottocento e primi Novecento. Nella nostra città hanno soggiornato, talvolta a lungo, “forestieri” straordinari, dando alla luce grandi opere. La collana “Stranieri a Firenze” di Angelo Pontecorboli Editore ha lo scopo di “raccontare” i soggiorni dei personaggi più noti e di altri, meno conosciuti, ma non meno importanti, tutti da scoprire. Capostipite è Gli anglo-fiorentini nell’Ottocento a Firenze: luoghi passioni e segreti di Paola Maresca che ci porta nei salotti dei Browning, dei Trollope, ci racconta di medium e negromanti, di Miss Uragano, dei fantasmi di Henry James e tanto altro. Su questa scia, la stessa autrice ha raccontato l’“incontro di anime” di Edoardo Shuré e Margherita Albana Mignaty a Firenze. Valerio Cantafio Casamaggi con Il marchese de Sade a Firenze nel 1775, narra i tre mesi di libertà vissuti dal protagonista in questa città “mille volte felice”. Le tre principesse a Firenze di Roberto Mosi ci racconta delle sorelle Bonaparte: la mitica Paolina e Carolina qui sono morte e quest’ultima vi è sepolta. La loro omonima, Marie Laetitia Bonaparte Rattazzi, descritta con raffinatezza da Caterina Perrone, porta invece una ventata di scandalo nei salotti di Firenze Capitale. Dalla penna di Alba Avarello esce Anatole France a Firenze, che qui ha scritto Il giglio rosso. In Einstein a Firenze di Valeria Rondoni e Paolo Bulletti, vediamo il grande Albert suonare il suo violino sul sasso del Monastero di San Francesco a Fiesole. Non mancano i tedeschi: il poeta R. M. Rilke, con Diario fiorentino - R. M. Rilke e Lou Salomè di Roberto Mosi, e Gisella Selden Goth e Trudy a Firenze, madre e figlia, musicologa e danzatrice, che tanto hanno contribuito alla cultura musicale fiorentina del Novecento, di Maria Dina Tozzi. Nicoletta Manetti ha indagato la permanenza di tre coppie: Anja e Dostoevskij a Firenze, otto mesi quando la città era capitale, tra attacchi epilettici e miseria, ma anche stupore e la nuova gravidanza di lei; D.H. Lawrence e Frieda a Firenze, L’Amante di Lady Chatterley: il poeta che, nel suo inquieto peregrinare, trova nella Flowery Tuscany l’armonia vagheggiata e l’ispirazione per il suo più famoso romanzo; Gertrude Stein e Alice B. Toklas a Firenze, in cui la “Signora del Novecento” dichiara il suo amore ad Alice su per la collina di Settignano.

Venerdì 20 giugno ore 18.30 L’Associazione Culturale Quadrophenia presenta: musica dal vivo con Davide Zappia. Davide Zappia è un pianista professionista di 26 anni, di formazione classica e jazz, diplomato al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Ha fatto parte dell’orchestra jazz del Conservatorio di Firenze nell’ambito dei progetti attivati dal Conservatorio, esibendosi al Teatro Romano di Fiesole; ha inoltre condiviso il palco con musicisti del calibro di Rita Marcotulli. Ha curato l’arrangiamento ed eseguito brani musicali per spettacoli teatrali di successo come “Il mio Nome è Spadaro”, di Gianmaria Vassallo e Riccardo Giannini, andato in scena al Teatro Puccini di Firenze. Al Giardino delle Rose presenterà arrangiamenti personali (piano e voce) di composizioni standard internazionali appartenenti al repertorio jazz e pop e brani originali del proprio repertorio.

Sabato 21 giugno ore 18.30 L’Associazione Culturale Quadrophenia presenta: musica dal vivo con Keruak Trio. I Keruak uniscono i suoni e la forza del pop-rock al groove del funk. Raccontandosi sia in italiano che in inglese, la loro musica è un invito a non prendersi troppo sul serio. Questa domenica suoneranno in duo acustico, per farvi divertire e scoprire una versione più intima dei loro brani originali e cover.

Domenica 22 giugno ore 17 massaggi – rieducazione motoria – autodifesa a cura di Matteo Bruno. Massaggiatore professionale, esperto di Judoka, Matteo Bruno alternerà sessioni di massaggi gratuiti a dimostrazioni e piccole lezioni di autodifesa con approccio al movimento per tutti. Ore 18.30 L’Associazione Culturale Quadrophenia presenta: musica dal vivo con SOS Bluegrass. Nicola Ronchi, Leonardo Campatelli e Cristian Vegni formano un trio acustico che ripropone i classici della musica country rock dagli anni ’50 agli anni ’70. Atmosfere folk, rock, country tipiche della tradizione americana (e non solo) accompagnate da armonie vocali sono il biglietto da visita degli SOS Bluegrass. Con le sonorità d’oltreoceano, vi accompagneranno in un viaggio che percorre oltre sessant’anni di ottima musica con hit senza tempo che hanno segnato il panorama musicale mondiale.

Ingresso libero

Per maggiori informazioni: www.facebook.com/ilgiardinodellerosespazioestivo/