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mercoledì 15 ottobre 2025

"Invisible Ecologies", la mostra di Tommaso Cherubini al Rifugio Digitale di Firenze

17-09-2025

Dal 17 settembre al 12 ottobre 2025 Forma Edizioni presenta al Rifugio Digitale di Firenze, in via della Fornace, la mostra Invisible Ecologies dell’artista Tommaso Cherubini. Il progetto promosso da Forma Edizioni nella figura della direttrice editoriale Laura Andreini, con il contributo di Publiacqua e con il sostegno del MiC e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, inaugurerà mercoledì 17 settembre alle ore 18.30 alla presenza dell’artista Tommaso Cherubini, della direttrice editoriale e delle curatrici.

Il progetto Invisible Ecologies prende forma dall’intento di riflettere sul rapporto tra uomo e ambiente attraverso un caso emblematico e locale: l’interazione tra il fiume Arno e la città di Firenze. Ǫuesto rapporto, sedimentato nel tempo, diventa soglia da cui articolare una riflessione più ampia, e scalabile dal locale al sistemico, sulle modalità di percezione ecologica e tecnicamente mediata della realtà. In questo contesto, l’atto dell’osservazione non è pensato come un gesto neutro, ma come un processo tecnico e trasformativo, capace di generare astrazioni operative.

A partire da un soggetto millenario e mobile come l’Arno, il progetto si interroga su come i linguaggi della misura e quelli della speculazione possano coesistere, generando nuove forme di conoscenza e relazione. Non più solo oggetto da osservare, il fiume diventa superficie attraversabile, organismo espressivo, vettore di altre possibili ecologie. È a partire da questo slittamento che il progetto propone una metodologia affettiva dell’osservazione e della speculazione.

Nel progetto di Tommaso Cherubini, questa nuova prospettiva metodologica si traduce in un’opera audiovisiva che mette in relazione dati ambientali, linguaggi visivi e modelli generativi.

I due capitoli che la compongono – Decoding Signals ed Encoding Visions – si confrontano con due linguaggi, due logiche conoscitive. Il primo si muove nell’ambito di quella che il filosofo Yuk Hui nel suo saggio Recursivity and Contingency (2019) definisce ragione calcolatrice: la computazione come metodo di costruzione di variabili, e le variabili come metodo di lettura della realtà. Nella ripetizione ricorsiva della misura, nel confronto tra tempi, dati e livelli, affiora un’eccedenza. Il fiume, pur ridotto a segnale, non si lascia esaurire. È da qui che si apre la seconda via: quella della ragione speculativa che non rigetta il dato ma lo eccede, lo attraversa, lo piega per immaginare altri modi di esistere.

Decoding Signals rielabora le rilevazioni idrometriche, termometriche e pluviometriche del bacino dell’Arno, ricavate dall’archivio pubblico del Servizio Idrologico e Geologico della Regione Toscana, attraverso visualizzazioni parametriche costruite in ambiente digitale, in cui forma, colore e movimento seguono una grammatica affettiva ispirata alla Ruota delle Emozioni di Plutchik.

Encoding Visions affida a modelli di intelligenza artificiale generativa la composizione di visioni ambientali non antropocentriche, costruite a partire da fenomeni osservati, dati storici, immagini d’archivio e testi. I modelli generativi non agiscono qui come generatori arbitrari, ma come dispositivi di trasfigurazione: prendono in carico gli input per aprirli a traiettorie possibili, a scenari che sfumano il confine tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere. È qui che si rende visibile quel gioco tra verosimiglianza e possibilità, in cui la percezione si sposta dal dato alla relazione, e il fiume emerge come soggettività capace di rinegoziare la nostra posizione all’interno del sistema osservato.

Tommaso Cherubini, nato a Macerata (1995), è un artista visivo la cui pratica si muove tra intelligenza artificiale generativa, elaborazione dati, ambienti immersivi e installazioni multimediali. La sua ricerca artistica si concentra sulla traduzione di archivi e database storici in esperienze visive stratificate, dando forma a narrazioni fluide che interrogano la memoria, il tempo e il paesaggio. Il suo obiettivo è quello di mettere in luce le sfide e i problemi contemporanei attraverso la New media art, rivisitando gli archivi storici e i database grazie all’intelligenza artificiale generativa per arrivare a dare nuova vita ai dati e alle immagini. È chiara nei suoi progetti la visione dell’arte come motore di sensibilizzazione e cambiamento comportamentale, per avviare un processo di advocacy e creazione di consapevolezza riguardo temi sociali e ambientali. Oltre ai suoi progetti personali, opera come libero professionista nei settori della digitalizzazione del patrimonio culturale, della comunicazione e della scenografia visiva per spettacoli musicali dal vivo. In qualità di formatore esperto di intelligenza artificiale generativa, collabora con scuole pubbliche e aziende, ed è stato relatore per conferenze e webinar promossi da istituzioni come ICOM – International Council of Museums. Ha lavorato a progetti per istituzioni culturali di rilievo come il Museo Egizio di Torino e per artisti musicali tra i più influenti della scena contemporanea, tra cui Lazza. Il suo lavoro è stato presentato in contesti e luoghi di rilievo come la Milano Design Week 2025, il Museo di Scienze Naturali di Torino, la Palazzina di caccia di Stupinigi, il Planetario di Torino ed i Graphic Days 2024.

Per maggiori informazioni: www.rifugiodigitale.it