"Pasolini 75/25" è la rassegna organizzata dal Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux di Firenze per ricordare l’anniversario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini, il cui Fondo, insieme ai libri, circa tremila titoli che costituivano la biblioteca dell’autore al momento della sua scomparsa, sono custoditi presso l’Archivio Contemporaneo Alessandro Bonsanti.
"Uno scrittore – dichiara il presidente Riccardo Nencini – deve far riflettere, deve saper usare la parola scritta come fosse un urlo di pietra. Deve scandalizzare. Pasolini lo ha fatto uscendo dal coro, spesso contaminando una sinistra troppo tradizionalista. Siamo fieri di ricordarlo".
"Quella di Pier Paolo Pasolini è una figura davvero unica nel panorama culturale italiano, e non solo italiano – afferma il direttore Michele Rossi –. È uno degli intellettuali più affascinanti del Novecento, per la sua poliedricità e l’infinità di interessi che lo hanno portato a legarsi a generi diversi: è stato poeta, narratore, pittore (non tutti sanno che sono conservati al Vieusseux oltre trecento dipinti e disegni, per lo più degli anni Quaranta), cineasta, uomo di teatro, critico letterario e d’arte, giornalista. Per i cinquant’anni dalla tragica scomparsa vogliamo ricordare la sua identità multipla, al contempo valorizzare con un serie di originali iniziative il prestigioso fondo archivistico arrivato all’Archivio Bonsanti di via Maggio nel lontano 1988, conservato proprio a due passi dagli affreschi del Masaccio alla Cappella Brancacci e alla Deposizione del Pontormo a Santa Felicita, tanto adorati da Pasolini".
La rassegna, nell’ambito dei “Martedì del Vieusseux”, è composta da quattro appuntamenti e si inaugura al Museo Novecento martedì 30 settembre, alle ore 21, con il reading dell’attore Marcello Prayer e la lettura del poemetto Una disperata vitalità, tratto dalla raccolta del 1964 Poesia in forma di rosa, volume che segna una svolta decisiva nella carriera poetica di Pasolini. Il testo è infatti considerato uno dei più potenti nel percorso della sua poesia, dov’è espressa la profonda crisi della sua vocazione di "poeta civile" che aveva assunto nel decennio precedente con le Ceneri di Gramsci, di fronte all'incalzare rapidissimo della modernità e alle trasformazioni sociali, orientato verso un pessimismo critico sempre più radicale nei confronti delle mutazioni operate dal Neocapitalismo.
L’omaggio all’autore più emblematico del nostro Novecento prosegue nella Sala Ferri, in Palazzo Strozzi, con tre incontri, tutti alle ore 17.30. Franco Zabagli, filologo e curatore del Fondo Pasolini, parlerà delle carte del poeta conservate presso l'Archivio Contemporaneo, soprattutto in relazione ai libri che ne sono scaturiti e alle vicende editoriali delle sue opere (21 ottobre); Luciano De Giusti, già docente di Storia e semiologia del Cinema all'Università di Trieste, parlerà di un film mai realizzato a cui Pasolini fa riferimento in Appunti per un film sull'India (28 ottobre); Gianluigi Simonetti, docente di Letterature comparate e Storia della critica all'Università di Losanna, parlerà dell'importante collaborazione di Pasolini con il Corriere alla luce della ricostruzione che lo studioso ne ha fatto con il recente volume da lui curato Pasolini e il Corriere della Sera 1960-1975 (4 novembre).
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Per maggiori informazioni e programma: www.vieusseux.it