L’Istituto Europeo di Design di Firenze inaugurerà ufficialmente l’Anno Accademico 2025-26 con una riflessione collettiva sul tema dell’accessibilità come cultura, organizzata nell’Aula Magna della sede di via Bufalini (14 e 16 ottobre) e al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (17 ottobre).
Il titolo scelto per il Welcome Day 2025, “The Future as an Act of Trust” (Il futuro come atto di fiducia), diventa un invito a considerare l’educazione come un atto di fiducia, nella possibilità del cambiamento, nella forza delle relazioni, nella capacità del progetto di generare futuro anche in tempi incerti.
“Credere nel futuro, oggi, è un atto di fiducia più che di ottimismo. E l’accessibilità è fiducia messa in pratica. È il modo in cui il progetto incontra davvero le persone”, afferma Benedetta Lenzi direttrice IED Firenze.
IED Firenze mette al centro del proprio percorso didattico e culturale la convinzione che il design sia un linguaggio di accesso, capace di aprire spazi, idee e opportunità a chi ne è spesso escluso. L’accessibilità è letta come una forma di cura e di apertura, con l’obiettivo di formare una nuova generazione di designer capaci di tradurre la fiducia in gesto, progetto e relazione. Il programma annuale dell’Istituto fiorentino svilupperà questa prospettiva attraverso iniziative, talk e collaborazioni con realtà locali e internazionali, coordinati dal Plurality and Inclusion Office.
Il ciclo di incontri organizzati sul tema centrale “The Future as an Act of Trust” - che vedranno anche appuntamenti dedicati all’orientamento degli studenti. Sono quattordici i corsi Triennali multidisciplinari di IED Firenze -, ospiterà martedì 14 ottobre (ore 14, Aula Magna IED Firenze) il talk "Progettare per Tutti: L'accessibilità come strumento creativo" di Lulghennet Teklé, architetta esperta in Universal Design.
L'intervento affronterà il tema della progettazione dell’abbattimento delle barriere mettendo in evidenza come possa rappresentare una opportunità creativa professionale, capace di generare soluzioni innovative. È un invito a progettare con curiosità, coraggio e sensibilità.
Dopo un'analisi delle definizioni chiave legate all'accessibilità e alle diverse tipologie di disabilità, Teklé nel suo intervento metterà in luce come il concetto dell'Universal Design - ovvero la progettazione di ambienti utilizzabili da tutti senza necessità di adattamenti o ausili speciali, come definito dalla convenzione ONU all’art 2 - stia profondamente trasformando il senso del progettare nel mondo contemporaneo, in particolare nel sistema culturale museale dove l'obbligo di garantire una fruizione inclusiva a tutti i visitatori si trasforma in una sfida progettuale, stimolando la ricerca di soluzioni nuove e diversificate.
Attraverso case-history Teklé evidenzierà come il tema dell'accessibilità possa diventare un potente strumento per valorizzare non solo le esposizioni, ma il museo stesso.
Sempre martedì 14 ottobre (ore 16) la comunità di IED Firenze sarà chiamata ad un incontro con Giulia Lamarca, psicologa, travel blogger, scrittrice e mamma, diventata paraplegica a 19 anni. L’incontro vuole essere un invito a ripensare il ruolo della comunicazione come strumento per abbattere stereotipi e barriere, generando un impatto culturale propositivo.
Il suo intervento si concentrerà sul tema dell’inclusione, affrontato come un elemento chiave e trasversale che riguarda non solo la società, ma anche moda, interior design, arte e comunicazione.
Attraverso esempi concreti della sua storia personale, Giulia ci racconterà come da un evento traumatico sia nata una nuova prospettiva capace di trasformare fragilità e limiti in opportunità di rinascita e crescita. E come il tema della inclusione possa diventare un motore creativo, una lente con cui leggere e progettare spazi, prodotti e messaggi che parlino davvero a tutti.
Presenterà anche uno studio su alcune campagne disruptive che hanno scelto di sfidare le norme, rompere canoni prestabiliti e ridefinire il modo di parlare di inclusione nei media, nella moda e nella pubblicità. Analizzerà perché queste campagne hanno funzionato – ma anche le difficoltà affrontate – per dare spunti concreti su come creare comunicazioni coraggiose, autentiche e innovative.
“Oltre le barriere: la moda inclusiva made in Italy” è il tema del workshop (giovedì 16 ottobre) organizzato in collaborazione con Lydda Wear - impresa padovana che produce abiti e accessori per duecento patologie invalidanti – nel corso del quale gli studenti e le studentesse di Fashion Design, partendo da un brief del brand, lavoreranno alla realizzazione di cartamodelli e bozzetti, immaginando nuove soluzioni e sperimentando con tessuti innovativi. (IED Firenze, giovedì 16 ottobre)
La moda inclusiva rappresenta una rivoluzione culturale e progettuale che unisce estetica, funzionalità e dignità personale. Non si limita a rispondere a esigenze specifiche, ma celebra la diversità dei corpi e delle abilità trasformando l’abbigliamento in uno strumento di autonomia e benessere. La storia pionieristica di Lydda Wear, eccellenza italiana nell’adaptive fashion, dimostra come tradizione sartoriale, innovazione sociale e sostenibilità possano convergere in un modello che ispira a livello internazionale.
Gli eventi per l’apertura dell’Anno Accademico di IED Firenze si concluderanno venerdì 17 ottobre con una visita e un workshop al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato sul tema “Quali scelte guidano l'accessibilità in un museo di arte contemporanea?”.
La giornata proporrà alle studentesse e agli studenti IED una sfida pratica per riflettere in maniera attiva e critica attorno al concetto di accessibilità, in particolare in contesti contraddistinti dai linguaggi della contemporaneità.
Dopo una prima fase di esplorazione delle collezioni del museo e della mostra temporanea, i partecipanti si divideranno in gruppi lavorando alla costruzione condivisa di uno strumento per l'accessibilità dedicata a una fascia di pubblico di loro pari, nella forma di una fanzine idealmente a disposizione alla biglietteria del museo.
Lo strumento, la cui matrice verrà fornita dal Centro Pecci, sarà incentrato sulle due mostre in corso al Museo: "Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci", allestita da Studio Formafantasma e curata da Stefano Collicelli Cagol; "Vivono. Arte e affetti, HIV-AIDS in Italia. 1982-1996", a cura di Michele Bertolino. Chiuderà la giornata un momento di confronto tra le diverse proposte emerse nella co-progettazione dei gruppi. Condurrano: Irene Innocente (Coordinatrice), Rita Duina (Ricercatrice e Presidente Codesign Toscana) e Eugenia Calamati (Educatrice museale, Centro Pecci).
Per maggiori informazioni: https://www.ied.it/firenze