C’è un tempo per tutto. Un tempo per guardare indietro e uno per immaginare il domani. Ma questo è il tempo di vivere il presente. Il Respiro del Pubblico Festival, giunto alla sua quinta edizione, nasce proprio dalla consapevolezza del teatro come spazio in cui il tempo si dilata, si ferma, si riflette. Un tempo condiviso, in cui lo spettatore è al centro. Il progetto di Cantiere Obraz, con Fondazione CR Firenze, presenta undici titoli, divisi in due sezioni, Adulti e Ragazzi, che andranno in scena dal 1° al 30 novembre 2025, tra il Teatro di Cestello, residenza e sede della compagnia, e diversi spazi non convenzionali dell’Oltrarno. Non si tratta di spettacoli sull’attualità, ma di opere che dialogano con il tempo presente, restituendone la complessità e le contraddizioni.
“Quest'anno gli spettacoli selezionati sono tutti accomunati da una forte attenzione al Presente – spiegano i direttori artistici, Alessandra Comanducci e Paolo Ciotti - Non si tratta di spettacoli sull’attualità, ma di opere che dialogano con il tempo presente, restituendone la complessità e le contraddizioni. Sarebbe più giusto dire che si confrontano, senza veli e, alle volte, duramente, con il tempo attuale, con il momento storico che viviamo attraversato da rapidissimi ed epocali cambiamenti. Viviamo un tempo incerto, attraversato da trasformazioni profonde e continue. E il teatro, diventa il luogo in cui questo momento presente viene compreso, tradotto e riscritto."
Ogni spettacolo in programma racconta, a suo modo, un frammento del mondo che abitiamo. Così il teatro, nelle mani degli artisti coinvolti, si fa uno strumento, o meglio un meccanismo di traduzione e sintesi del nostro tempo. Ma che tempo è questo? E che tempo dovrebbe essere? Ed è il Teatro a dare la risposta: ogni titolo in programma racconta un tempo possibile.
Il tempo dell’accoglienza, contro l’odio e il disprezzo, in “Gli Altri. Indagine sui nuovissimi mostri” di Kepler-452.
Il tempo della felicità e della leggerezza in “Si! I Giorni Felici” di Matteo Pecorini con Lilla Mangano.
Il tempo del riso, anche amaro, con “Schadenfreude – spettacolo comico sulla sfiga altrui” di Evoé! Teatro.
Il tempo del viaggio, per partire come in “Il Milione da Marco Polo” di Riccardo Massai/Archètipo
Il tempo per tornare in “discorso sul mito: Il ritorno di Ulisse in patria” di Vittorio Continelli.
Il tempo della rigenerazione e della creazione, in “Genesi del Rigenero” di Beppe Allocca.
Il tempo dell’amore, con “14 Agosto” del Teatro dei Lupi.
Il tempo della crescita e della partecipazione, in “HAMELIN!” di Cantiere Obraz e “Capitan Coraggio e Madama Paura” di Catalyst/ Teatro del Cerchio
Il tempo della verità, con “Pigiama Party” del Collettivo Baladam B-Side.
Il tempo della libertà, in “Lo spazio a dismisura d’uomo” di Teatringestazione.
E' anche il tempo dell'amicizia, dello stare insieme e dei giovani, di formazione e di comunità: anche quest'anno infatti la partecipazione dei giovani è centrale per il Festival: da un lato, attraverso la Scuola di Critica “Ciuchi Mannari” che coinvolge ragazzi dai 14 ai 25 anni, affiancati da esperti della critica teatrale nazionale;
Dall'altro per l'apertura di una nuova sezione dedicata al Teatro Ragazzi, a cura di Cantiere Obraz e Catalyst, che prevede oltre alla visione degli spettacoli anche laboratori per piccoli spettatori (Pulcini e Marmotte Mannare).
Perché il teatro, come la vita, è fatto di tempo: il tempo di respirare, sedersi, ascoltare per poi partecipare, aprire gli occhi, non distogliere lo sguardo e passare all' azione. Perché il nostro futuro esiste soltanto se inizia nel presente. Il tempo è ora: il tempo del Respiro del Pubblico Festival.
ProgrammaKEPLER-452Gli ALTRI: Indagine sui nuovi mostri1 NOVEMBRE ore 20.45Teatro di Cestello, Piazza di Cestello 4
Chi sono gli Altri? Noi teatranti dedichiamo molte energie a raccontare quella che ci pare una verità evidente: che coloro che tipicamente sono percepiti come altri (stranieri, senzatetto, persone LGBT+…) non devono essere considerati una minaccia. E che collocare le diversità in facili categorie è tossico e pericoloso. Nel frattempo, tuttavia, va consolidandosi intorno a noi un’altra specie di Altri. La parola con cui ci siamo abituati a chiamarli ha il sapore di un mestiere: gli Hater. Odiatori di professione. Tutti li abbiamo presenti, anche se forse non fanno parte della nostra bolla. I loro profili hanno un aspetto straniante: persone comuni che, tra foto di vacanze e di animali, alimentano roghi virtuali. Chi sono, dunque questi altri Altri? La nostra Indagine sui nuovissimi mostri si propone di contattarli e di tentare un dialogo all’apparenza impossibile. In un reportage teatrale che è anche l’attraversamento di una parte di società periferica e abbandonata racconteremo quest’impresa e i suoi esiti, per spingerci oltre il giusto sgomento: là dove anche la follia del razzismo e del fascismo possono essere ascoltate, col coraggio del confronto e senza rinunciare alle proprie idee.
CANTIERE OBRAZHamelin!2 NOVEMBRE ore 16.45Teatro di Cestello, Piazza di Cestello 4
“Oggi è un giorno speciale: nella nuova città di Hamelin ci sono le elezioni e i cittadini si sono riuniti in assemblea per decidere come vogliono costruire la loro nuova città.” Si apre così il racconto di com’era la vita nella Vecchia Hamelin. A partire dalla fiaba del Pifferaio Magico, ispirata alla versione di Robert Browning, Cantiere Obraz mette in scena la storia della piccola città invasa dai topi. Uno spettacolo teatrale partecipativo, ricco di immagini e luci che ha la finalità di sensibilizzare i ragazzi alla partecipazione alla vita democratica. I piccoli spettatori verranno condotti in un viaggio in cui scopriranno il funzionamento di una città, faranno allenamento della pratica del voto e immagineranno la costruzione della città dei loro sogni. Lo spettacolo ha carattere interattivo e partecipativo ed è nato in seguito a un laboratorio realizzato con i ragazzi adolescenti (14/18) del gruppo Ciuchi Mannari della Scuoletta di Teatro di Cantiere Obraz. Dal 2024 ha circuito in forma di animazione teatrale nelle Biblioteche Comunali, inserito nel più ampio progetto Metropolis realizzato da Cantiere Obraz con Fondazione Cr Firenze nell’ambito del Bando Partecipazione Culturale Periferie.
ARCHÈTIPOIl Milione5 NOVEMBRE ore 20.45Sala Ex-Leopoldine, Piazza Torquato Tasso, 7
Marco Polo è un astronauta del XIII secolo. Il suo viaggio, descritto ne Il Milione, ha aperto agli europei la conoscenza di terre e ricchezze sconosciute dell’Asia. Dal carcere, Marco racconta le sue esperienze al compagno di prigionia Rustichello da Pisa, che le trascrive in un libro destinato a diventare un best seller. Chiamato anche La descrizione del mondo o Il libro delle meraviglie, è un invito al viaggio – non solo fisico, ma mentale. Lo spettacolo parte proprio da questo oggetto: il libro. È fatto di carta – dalla carta moneta che Marco porta a Venezia, alle cartografie che raccontano confini, regioni, usi e costumi dei popoli incontrati, fino al libro stesso. La scenografia prende vita e consistenza fisica in scena: rilievi morfologici, architetture orientali, credenze e racconti esotici emergono davanti agli occhi del pubblico. Gli spettatori entrano nel cerchio, nella cella, e il viaggio/creazione di Marco Polo li rende liberi. Il racconto in teatro trasforma il sogno in realtà, con un messaggio chiaro di tolleranza, fiducia e ottimismo. L’allestimento è sostenibile: realizzato interamente a mano, con materiali riciclabili, e l’uso di luci e tecnologie è moderato per limitare l’impatto ambientale. Parte della scena viene costruita durante la replica, e il tappeto scenico viene lasciato allo spazio ospitante. Ogni elemento è pensato per essere condiviso con il pubblico, come ricordo dello spettacolo.
MATTEO PECORINISi! I giorni felici20 NOVEMBRE ore 20.45Teatro di Cestello, Piazza di Cestello 4
SÌ! I giorni felici vede in scena Lilla Mangano e Matteo Pecorini, rispettivamente nei panni di Winnie e Willie, i protagonisti di Happy Days di S. Beckett dal quale la pièce è tratta. Lo spettacolo si costruisce a partire dalla storia della protagonista: un’anziana novantenne, residente in RSA, che tiene stretta la propria borsa dalla quale fuoriescono storie, aneddoti, sogni e spinte irrefrenabili. Ben lontani da un resoconto nostalgico, lo spettacolo passa in rassegna alcuni temi come l’amore, la gelosia, la solitudine, il sesso alla terza età, le voglie d’indipendenza e di libertà e la necessità di un rinnovato rapporto con la natura, in una chiave che insiste sul presente, ribandendo la centralità di una propria presenza nel mondo. al centro della scena, Winnie si lascia fluire nel racconto come un fiume in piena, in un’ora che alterna sorrisi, gioie e risate a momenti di tenerezza e commozione, e in cui a far da padrone è la straordinaria presenza e caratura della protagonista, fiancheggiata da un silenzioso, eppur presente, Willie.
VITTORIO CONTINELLIDiscorso sul Mito21 NOVEMBRE ore 19.00Galleria Chiasso Perduto, Via de' Coverelli 4 r
Il ritorno di Ulisse in Patria si inserisce in un più ampio progetto di racconto che si chiama discorso sul Mito: un solo attore, accompagnato da un musicista, fa rivivere attraverso il racconto orale le vicende della mitologia classica restituendo uno sguardo talvolta impietoso, talvolta divertito sull’umanità e sul presente. Ognuno può riconoscersi nei sentimenti e nelle azioni dei protagonisti delle storie – dèi ed eroi ma non solo. discorso sul Mito mette in scena passioni, sentimenti, avventure, disavventure, amori, metamorfosi e ci racconta tutti così come siamo: coraggiosi e codardi allo stesso tempo, avventurieri e vittime delle nostre più intime paure. È il racconto dell’umanità attraverso il filtro di storie antichissime. Il capitolo del progetto intitolato Il ritorno di Ulisse in Patria affronta la storia delle storie: quell’Odissea che continua a parlarci e a rappresentarci attraverso le gesta dei suoi protagonisti e attraverso le riscritture dei poeti di ogni epoca. Un viaggio della memoria che tiene conto delle infinite possibilità offerte al lettore e allo spettatore da tutte le versioni del mito. Il racconto si sviluppa attraverso la descrizione delle vicende di Ulisse secondo la tradizione omerica senza dimenticare altre versioni di questa storia immortale e il punto di vista degli altri protagonisti, da Penelope a Circe, da Telemaco ai Proci, a Laerte.
BEPPE ALLOCCAGenesi del rigenero22 NOVEMBRE ore 20.45Teatro di Cestello, Piazza di Cestello 4
Chi sono i cenciaioli? Cosa vuol dire riciclare scarti tessili? E perché tutto ha avuto inizio a Prato? Il titolo parla chiaro: partiamo dalla genesi, dall’inizio! Ecco a voi la storia e il funzionamento del riciclo degli scarti tessili. Tutto comincia dai cenciaioli di Prato, gli artigiani che dal 1850 riciclano indumenti usati per ottenere nuovo filato. Lo spettacolo attraversa tematiche come la sostenibilità delle filiere e nodi complessi della moda contemporanea come la sovrapproduzione e la fast-fashion allo scopo di informare con ironia e con un brillante e coinvolgente ritmo. In questo spettacolo attraverseremo in modo dettagliato tutti i passaggi che portano da un capo usato a nuovo filato. Alcune parti prenderanno un tono biblico: dalla Genesi all’Esodo di Mosè, per finire ad un insolito giudizio universale condotto da una divinità pratese che si troverà a giudicare e destinare tutti gli abiti prodotti nella storia dell’umanità. Tutta a Prato è finita la storia d’Europa e del mondo, venduta come stracci.
CATALYST / TEATRO DEL CERCHIOCapitan Coraggio e Madama Paura23 NOVEMBRE ore 16.45Teatro di Cestello, Piazza di Cestello 4
Non esiste coraggio senza paura e non esiste bambino che non abbia bisogno di entrambi. Da questa riflessione è partita la nostra ricerca attraverso esperienze personali e interviste fatte ai destinatari finali di questo spettacolo: i bambini. Nel mondo onirico del protagonista, di nome Alberto, si sfidano Capitan Coraggio e Madama Paura. La loro è come l’eterna lotta tra il bene e il male ma con la consapevolezza che le loro sfide siano necessarie al processo di crescita del bambino. I due personaggi misureranno la loro importanza attraverso le esperienze più significative vissute fino a quel momento dal protagonista. Come quella volta che Alberto si è perso al supermercato o come quando riceve il divieto di fare il bagno dopo mangiato. La notte scorre e sta arrivando l’ora della sveglia ma non importa: l’appuntamento è per la notte dopo perché non può esistere il coraggio senza la paura.
EVOE'!TEATROSchadenfreude27 NOVEMBRE ore 20.45Teatro di Cestello, Piazza di Cestello 4
Avete presente quel piacere segreto che avvertiamo quando il presuntuoso dell’ufficio si ribalta dalla sedia? O quando la vostra amica bella e perfettina viene mollata di colpo? Ce l’avete presente il godimento che proviamo quando i vetri infrangibili del pick-up Tesla si rompono sotto gli occhi atterriti di Elon Musk? Tranquilli, non si tratta di avere un bidone dell’immondizia al posto del cuore. È un’emozione. Ed è più comune di quanto siamo disposti ad ammettere. Si chiama Schadenfreude. Una parola che viene dal tedesco e indica la gioia per le disgrazie altrui. Sebbene si aggiri prepotente nelle nostre vite, la Sciadenfroide (si pronuncia così) resta un sentimento furtivo e inconfessabile, con cui facciamo fatica a confrontarci. Ma come funziona? A cosa serve? È un difetto oppure no? In un’epoca di celebrazione dell’individualità, di isolamento e gogne mediatiche condotte a colpi di tweet, di scontri politici e rabbia populista, di ironia che sempre più spesso degenera in cinismo, fare i conti con la nostra smania di schadenfreude è anche un tentativo di capire come viviamo oggi la relazione con l’altro.
TEATRO DEI LUPI14 Agosto28 NOVEMBRE ore 20.45Teatro di Cestello, Piazza di Cestello 4
Miki e Davide sono attrice e drammaturgo, una compagnia, una coppia. Come tanti, lavorano alla ricerca del proprio linguaggio per parlare al pubblico, il proprio compromesso tra vendibile e artistico. Poi l’idea geniale: scrivere spettacoli che prevedano il futuro combinando IA e ricerca teatrale, per mettere in scena eventi futuri. Il lavoro del duo ha un successo straordinario, gli spettacoli si moltiplicano e il processo di scrittura e ricerca diventa così perfetto che la realtà si confonde con la messinscena. 14 agosto è una prosa “parlata” e raccontata, in cui la parola ha le dinamiche fredde della scienza applicata, mentre i corpi raccontano una storia di emozioni, tradimenti, fallimenti e conseguenze ineluttabili. Si menziona sempre più l’intelligenza artificiale e il tema ricorrente è sempre lo stesso: il confronto con la fallibilità e imperfezione dell’elemento umano. E quale espressione di umanità supera il teatro in verità e potenza? Una drammaturgia che è un teorema matematico alla fine del quale non dimostriamo nulla del domani, se non le infinite domande che rimangono aperte in una attualità che, al culmine della propria meraviglia, si affaccia sull’insostenibile.
COLLETTIVO BALADAM B-SIDEPigiama Party29 NOVEMBRE ore 20.45Teatro di Cestello, Piazza di Cestello 4
Dress code (non obbligatorio): per gustarsi lo spettacolo in libertà, il pubblico è invitato a venire a teatro in pigiama. Pigiama Party è un meccanismo comico perfetto e paradossale, che racconta i nostri tempi parlando apparentemente di tutt’altro. Uno spettacolo in cui si parla di uno spettacolo che non esiste, dando per scontato che tutte le persone in sala l’abbiano visto. Uno spettacolo sulla fine dell’adolescenza, su un’età adulta che ha dimenticato le possibilità sociali del gioco immaginativo, e che non comprende più il piacere misterioso ed erotico di partecipare a un Pigiama Party fuori dal controllo parentale. Parlando apparentemente di tutt’altro, Pigiama Party analizza alcune derive malsane della comunicazione contemporanea, in un periodo storico in cui la massiccia presenza di informazioni inutili, false e contraddittorie ha trasformato l’era dell’informazione alla portata di tutti in un inferno di sovrastrutture identitarie e verità fittizie, in cui diventa sempre più difficile attivare una propria interpretazione personale non strumentalizzata.
TEATRINGESTAZIONELo spazio a dismisura d'uomo30 NOVEMBRE ore 16.00Piazza del CarmineL’impulso a combattere per il proprio spazio, ci priva, paradossalmente, proprio dello spazio vitale più prezioso, quello dell’immaginazione, fonte di entusiasmo, gioia ed energia, indispensabile per edificare una realtà che assomigli a quella che desideriamo. Invocata “al potere” dai surrealisti, l’immaginazione si traduce in uno spazio “a dismisura d’uomo”, dove convivono libertà politica, libertà poetica, libertà di sognare senza pudore e di credere all’assoluta condivisibilità e praticabilità del proprio sogno. Vi invitiamo a creare ed abitare poeticamente con noi questo spazio a compiere un atto di ammutinamento della realtà. Ci muoviamo lenti lungo una parabola che tratteggia il nostro incedere verso il luogo della meraviglia, uno spazio sterminato che prende corpo in un collettivo In-Canto.
ISTRUZIONI: il laboratorio si rivolge ad un gruppo di cittadini che formano il corpo di mantenimento dell’installazione partecipata, e che facilitano la partecipazione dei passanti. Sul pavimento è tratteggiata un’ampia e lunga parabola alla cui estremità c’è un microfono aperto. Una traccia audio è consegnata ai partecipanti prima di entrare nella fila. Insieme ci prepariamo ad abitare l’installazione partecipata, con un laboratorio, seguito dall’apertura del dispositivo ai passanti. Al pubblico è indicato un punto di raccolta, dove si consegnano le istruzioni per abitare la parabola e attingere agli spunti testuali che, una volta raggiunto il microfono, potranno essere continuati, frammentati, interrotti, vocalizzati, iniziati e mai finiti, reinventati. Per un’esperienza immersiva si consiglia di portare con sé auricolari e telefono cellulare.
Per maggiori informazioni:
https://cantiereobraz.it