Il 14 novembre si apre al pubblico al Museo degli Innocenti il focus espositivo “Bambine nell’Archivio degli Innocenti: 1900 – 1921” dedicato alla memoria delle bambine accolte ai primi decenni del Novecento dall’Ospedale degli Innocenti. L’esposizione presenta il risultato di un ampio lavoro di ricerca, conservazione e digitalizzazione dei segnali di riconoscimento appartenuti alle bambine dell’Istituto: piccoli oggetti dal forte valore simbolico e affettivo che raccontano la storia dell’infanzia accolta nel XX secolo. In particolare, il progetto pilota ha riguardato 120 segnali di riconoscimento appartenuti a bambine accolte nell’Ospedale degli Innocenti tra il 1900 e il 1921, un periodo finora poco esplorato e che merita di essere riscoperto.
La mostra nasce dal progetto pilota promosso dall’Istituto degli Innocenti in collaborazione con Calliope Arts Foundation, organizzazione con sede a Londra impegnata nella valorizzazione dell’arte e della storia sociale da una prospettiva femminile. L’iniziativa, sostenuta grazie al contributo dei donatori Margie MacKinnon e Wayne McArdle, Connie e Doug Clark, rientra nelle attività di tutela e valorizzazione del patrimonio storico e archivistico, tra i principali obiettivi previsti dall’Ente.
La conservazione e la valorizzazione dei segnali e dei documenti ad essi legati rappresentano per l’Istituto una delle azioni più significative nella promozione del proprio patrimonio storico, artistico e culturale. Il progetto ha permesso di sperimentare, in raccordo con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e la Soprintendenza archeologica, belle Arti e paesaggio per Firenze e Prato, nuove modalità di conservazione e trattamento di questo prezioso patrimonio, per il quale molto resta ancora da fare.
Il focus espositivo si inserisce nel percorso “museale dedicato” che parte dalla sezione permanente riservata ai segnali ottocenteschi, si arricchisce con la mostra “E l’altra metà serverò io” e presenta ora un nuovo corpus di oggetti e documenti, insieme agli interventi condotti per la loro salvaguardia. Attraverso l’intreccio di documenti, immagini e oggetti, l’esposizione restituisce visibilità alle storie delle bambine accolte agli inizi del Novecento, offrendo al pubblico un’occasione di riflessione sulla condizione femminile e sul valore della memoria come strumento di conoscenza e tutela dei diritti.
Il progetto ruota intorno a una selezione di oltre cento segnali di riconoscimento – piccoli oggetti spezzati a metà e affidati alle bambine al momento dell’accoglienza – accompagnati dai documenti che ne raccontano le vicende. Il restauro e la digitalizzazione hanno consentito di preservarne l’integrità e di renderli consultabili anche online nell’Inventario storico dell’Archivio e nella Teca digitale dell’Istituto, dove sarà possibile approfondire i contenuti della ricerca.
Nonostante le difficoltà legate alla frammentarietà delle fonti, emerge una storia femminile di fragilità, resistenza e speranza, uno spaccato prezioso della vita delle “nocentine” nel primo Novecento.
Ad accompagnare il progetto, The Curators’ Quaderno, una pubblicazione bilingue (italiano e inglese) realizzata da Calliope Arts Foundation in collaborazione con The Florentine Press.
Con “Bambine nell’Archivio degli Innocenti: 1900 – 1921”, l’Istituto degli Innocenti rinnova il proprio impegno nella tutela della memoria e nella promozione della cultura dell’infanzia, e il sostegno alle madri in difficoltà, confermando la centralità del Museo come luogo di ricerca, riflessione e dialogo tra passato e presente.
La mostra chiuderà il 15 marzo 2026.
Per ulteriori informazioni: https://www.museodeglinnocenti.it