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mercoledì 26 novembre 2025

Il maestro Pietari Inkinen torna sul podio dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

21-11-2025
A distanza di oltre 10 anni dal suo ultimo concerto in Teatro, il maestro Pietari Inkinen torna alla guida dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino per un nuovo appuntamento sinfonico nell'ambito della stagione concertistica autunnale del Maggio. Il concerto – in programma venerdì 21 novembre 2025, alle ore 20 – trova in cartellone le musiche di Jean Sibelius e Maurice Ravel. La serata prende avvio con la Sinfonia n.2 in re maggiore op. 43 di Jean Sibelius: composta tra il 1901 e il 1902 durante una vacanza in Liguria, ed eseguita nel marzo dell'anno successivo ad Helsinki, la Sinfonia n. 2 è fra le più popolari tra le sette sinfonie del compositore. Come altre opere di Sibelius, anche la Seconda è una pagina ricca di impeto lirico ispirato al canto popolare finnico.

Il concerto prosegue con due composizioni di Maurice Ravel, entrambe legate al mondo della danza. La Valse, composta tra il 1919 e il 1920 e originariamente 'destinata' ai Balletti Russi di Sergej Djagilev: era stato il fondatore e impresario della storica compagnia di ballo a chiedere a Ravel di comporre una pagina che celebrasse la quintessenza del valzer viennese. Djagilev, però, la definì "Un capolavoro, ma non un balletto" e quindi La valse venne eseguita in forma di concerto il 12 dicembre 1920 al Théâtre du Châtelet di Parigi. Solo anni dopo, nel 1929, fu portata sulle scene dalla danzatrice Ida Rubinstein.

Segue, in chiusura, Daphnis et Chloé, suite per orchestra n. 2. Anch'essa composta per i Balletti Russi di Djagilev e fra le composizioni più amate del repertorio sinfonico di Ravel, fu ispirata da un romanzo di Longo Sofista. Il balletto in tre quadri narra la storia dell'amore di due giovani pastori, Dafni e Cloe, il quale si sviluppa nel concetto della separazione forzata e del ricongiungimento finale che arriva solo dopo aver superato numerose peripezie, il tutto immerso in uno scenario dai marcati tratti pastorali. Dal balletto Ravel ricavò in seguito due Suites che raccolgono i momenti salienti della vicenda: la Suite n. 2, che risale al 1913, comprende tre brani della terza parte: Lever du jour, Pantomime e Danse générale. 

Pietari Inkinen - che al Maggio ha debuttato nel gennaio del 2008 - ha iniziato lo studio del violino e del pianoforte in età precoce e ha conseguito i diplomi in violino e in direzione d'orchestra presso l'Accademia Sibelius di Helsinki, perfezionandosi successivamente alla Hochschule für Musik di Colonia sotto la guida di Zakhar Bron. La sua carriera internazionale si è sviluppata attraverso incarichi di crescente responsabilità, a partire dalla nomina a direttore musicale della New?Zealand Symphony Orchestra, di cui tuttora è Direttore Onorario. Ha ricoperto successivamente altre cariche di prestigio, tra cui la direzione principale della Japan Philharmonic Orchestra, dell'Orchestra del Ludwigsburg Schlossfestspiele e della Prague Symphony. Dal 2017 al 2025 è stato Direttore principale della Deutsche Radio Philharmonie, concentrandosi sul repertorio romantico e tardo-romantico e promuovendo importanti progetti discografici dedicati a Dvorák e Prokofiev. Dal gennaio 2022 ricopre la carica di direttore musicale della KBS Symphony Orchestra di Seoul. Nel repertorio operistico, il maestro Inkinen si è distinto per le sue interpretazioni del ciclo wagneriano Ring des Nibelungen, culminate nel nuovo allestimento presentato al Festival di Bayreuth. Le sue letture di Wagner gli hanno valso riconoscimenti internazionali di rilievo, tra cui l'Helpmann Award, il Green Room Award e il prestigioso Premio Franco Abbiati. 

Il concerto:

Jean Sibelius
Sinfonia n.2 in re maggiore op. 43

Composta nel 1901 durante una vacanza in Liguria, ed eseguita nel marzo dell'anno successivo ad Helsinki, la Sinfonia n. 2 in re maggiore è fra le più popolari tra le sette sinfonie di Jean Sibelius. Come altre opere del musicista, anche la Seconda sinfonia è una pagina ricca di impeto lirico ispirato, il più delle volte, al canto popolare finnico. Nonostante manchi di un'introduzione lenta, la sinfonia rispetta i principi costruttivi del sinfonismo classico con la suddivisione canonica in quattro movimenti. Un breve motivo saltellante di tre note proposto in apertura funge da cellula generatrice attorno alla quale si sviluppano organicamente gran parte dei temi impiegati in partitura. Ampie campate melodiche dei fiati caratterizzano l'Allegretto iniziale, mentre il secondo movimento (Tempo andante, ma rubato) si distingue per la frase lamentosa dei legni sull'accompagnamento in pizzicato di violoncelli e contrabbassi. Inquiete terzine di sapore beethoveniano sostanziano il terzo movimento (Vivacissimo) al cui interno prende vita un fascinoso tempo lento, per poi approdare senza soluzione di continuità alla grandiosa perorazione sonora del Finale (Allegro moderato).

Maurice Ravel
La valse, poema coreografico

Da anni Ravel accarezzava l'idea di realizzare una composizione orchestrale dedicata al valzer, danza simbolo della Vienna ottocentesca. Dopo l'esperienza pianistica delle Valses nobles et sentimentales, tra il 1919 e il 1920 il musicista francese compose La valse, poema coreografico destinato ai Balletti Russi di Sergej Djagilev. Era stato il fondatore e impresario della storica compagnia di ballo a chiedere a Ravel di comporre una pagina che celebrasse la quintessenza del valzer viennese, ma, dopo averla ascoltata, Djagilev stroncò senza mezzi termini l'opera definendola inadatta alla danza: "è un capolavoro, ma non è un balletto." Quindi La valse venne eseguita in concerto il 12 dicembre 1920 al Théâtre du Châtelet di Parigi e, solo anni dopo, nel 1929 fu portata sulle scene dalla danzatrice Ida Rubinstein. L'opera si articola in due grandi sezioni dove si susseguono svariati motivi di valzer che, nonostante la fascinosa e ammaliante scrittura raveliana, si caricano di significati sinistri. Nella Valse il tono leggero e spensierato del ballo è continuamente incrinato da dissonanze, irregolarità ritmiche, sonorità angoscianti. È il ritratto di un mondo in frantumi che, secondo l'autore, rotea a ritmo di valzer come "un turbine fantastico e fatale".

Daphnis et Chloé, suite per orchestra n. 2

Commissionato da Sergej Djagilev per i Balletti Russi nel 1908, Daphnis et Chloé impegnò Maurice Ravel per quattro anni, spingendolo alla continua ricerca di un assetto musicale che potesse soddisfare le richieste dell'impresario russo. La mancata affinità di vedute tra compositore e impresario si risolse tuttavia in un debutto accolto senza clamori che segnò la fine di ogni ulteriore rapporto collaborativo tra Ravel e la compagnia di Djagilev. Se da un lato vi erano infatti le esigenze sceniche del coreografo Fokine, desideroso di una pagina che mettesse in risalto la dimensione fisica e marcatamente erotica della vicenda, dall'altro vi erano invece le esigenze artistiche di Ravel, preoccupato piuttosto di rimanere fedele alla propria concezione dell'antica Grecia quale luogo ideale di bellezza composta ed elegante. Ispirato a un romanzo di Longo Sofista, il balletto in tre quadri narra la storia dell'amore di due giovani pastori, Dafni e Cloe, secondo l'inveterato cliché della separazione forzata e del ricongiungimento finale che giunge solo dopo aver superato numerose peripezie, il tutto immerso in uno scenario pastorale di languida sensualità. Ma Ravel, il cui modello di riferimento era l'Arcadia idealizzata nei dipinti di Fragonard e Watteau, concesse ben poco spazio all'erotismo mediterraneo insito nella trama e creò un balletto dalle sonorità carezzevoli e dalle atmosfere vaporose, sottolineate da impasti timbrici amalgamati con eleganza e leggerezza. Dal balletto Ravel ricavò in seguito due Suites che raccolgono i momenti salienti della vicenda. La Suite n. 2, che risale al 1913, comprende tre brani della terza parte: Lever du jour, Pantomime e Danse générale. 


La locandina:

JEAN SIBELIUS
Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 43
Allegretto / Tempo andante ma rubato / Vivacissimo. Trio: Lento e soave / Allegro moderato 

MAURICE RAVEL
La Valse, poème chorégrafique

MAURICE RAVEL
Daphnis et Chloé, suite n. 2 per orchestra
Leveur du jour / Pantomime / Danse générale 

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino 

Durata 2 ore circa, intervallo compreso

Per maggiori informazioni: www.maggiofiorentino.com