Dal 20 novembre 2025 al 25 gennaio 2026 Fondazione Palazzo Strozzi e IED Firenze presentano "Bones of Tomorrow", la prima personale istituzionale in Italia dell’artista georgiano Andro Eradze. Il progetto riunisce una selezione di video, fotografie e installazioni concepite appositamente per due sedi: il Project Space di Palazzo Strozzi e l’ex-Teatro dell’Oriuolo, sede di IED Firenze.
Pensata come un percorso unitario tra i due spazi la mostra invita a esplorare l’immaginario visivo di Eradze in cui il tempo scorre in più direzioni, il rapporto tra causa ed effetto scompare e le immagini si caricano di un carattere enigmatico. La ricerca artistica di Andro Eradze è segnata dalla coesistenza di forze in opposizione e dalla esplorazione delle aree di confine in cui si incontrano il naturale e l’artificiale, il domestico e il selvaggio, l’umano e l’animale. I suoi lavori si collocano in una zona liminale in cui le contrapposizioni non si annullano, ma restano aperte, generando un senso costante di attesa e ambiguità.
Il titolo del progetto Bones of Tomorrow (ossa del domani) richiama la presenza di ciò che non è ancora visibile, di qualcosa che sta prendendo forma. Le “ossa” rappresentano ciò che rimane nel tempo: tracce materiali e memorie che sopravvivono alla vita. Unite a “Tomorrow”, suggeriscono che il futuro non nasce dal nulla, ma si costruisce a partire da ciò che resta, dai frammenti e dalle eredità che ci accompagnano. La mostra esplora proprio questa tensione tra permanenza e trasformazione, in cui l’assenza diventa parte integrante della presenza e i resti si intrecciano con ciò che deve ancora accadere. Frutti in decomposizione, recinzioni acuminate, fiori e animali in fiamme raccontano una realtà inafferrabile, in costante mutamento, dove diversi piani temporali si sovrappongono e ogni forma di vita si trasforma in un’altra.
Nel Project Space a Palazzo Strozzi, i visitatori entrano in un ambiente caratterizzato da un’atmosfera misteriosa, dove frutti in decomposizione, trafitti da strutture metalliche, circondano il video Flowering and Fading (2024), in cui lo scorrere del tempo è un flusso imprevedibile. Le immagini raccontano di spazi domestici e oggetti quotidiani che perdono progressivamente la loro funzione, e di forze invisibili della natura che irrompono nella casa, generando una dimensione onirica dove logica e realtà si dissolvono. Nella seconda sala, il punto di vista dell’interno domestico si sposta verso l’esterno: da un modellino in legno di una casa parte la proiezione di un video che racconta nel mondo del mondo animale e del suo subconscio. Qui il fuoco rigenera la materia, la rinascita è possibile e i sogni prendono corpo. Nell’ultima sala, attraverso la fotografia, Eradze sperimenta un’ulteriore declinazione del tempo: fotografando elementi vegetali in uno stato di decomposizione, cristallizza nelle immagini la loro metamorfosi. In queste vanitas, la lentezza con cui la muffa si espande sui frutti incarna lo stato della materia in perenne trasformazione.
La nuova serie fotografica, realizzata appositamente per la mostra, prosegue negli spazi dell’ex Teatro dell’Oriuolo, con ulteriori metamorfosi e trasformazioni. Nove potenti e ambigue immagini sono inserite in una coraggiosa installazione site-specific: strutture metalliche appuntite sospese sopra il pubblico generano un senso inquietudine e angoscia imminente, amplificando la percezione di pericolo. L’atmosfera creata a Palazzo Strozzi trova nello spazio dell’Oriuolo una dimensione complementare ed evocativa, che culmina in un mondo capovolto, dove lo sguardo si muove verso l’alto. La mostra si conclude con un video che riporta idealmente all’inizio del percorso: qui un piccolo ramo fluttua, in un contesto indefinibile dove, ancora una volta, mancano le coordinate spazio temporali.
La mostra è curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, insieme a Daria Filardo, coordinatrice dipartimento Arte di IED Firenze, con il supporto della classe del Master in Curatorial Practice 2024-2025 (Chiara Bertaiola, Naveen Bosco, Sophia Mary Katherine Cooper, Bianca Rafaelle Manlangit, Maria Cristina Martinelli Carraresi, Ekaterina Ozerova, Grace Anastasia Smith, Caterina Varenna). La mostra è accompagnata da una pubblicazione a cura di Martino Margheri, edita da Marsilio.
Il progetto è promosso e organizzato da Fondazione Palazzo Strozzi e IED Firenze. Sostenitori pubblici Fondazione Palazzo Strozzi: Comune di Firenze, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Camera di Commercio di Firenze. Sostenitori privati Fondazione Palazzo Strozzi: Fondazione CR Firenze, Intesa Sanpaolo, Fondazione Hillary Merkus Recordati, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi.
Per maggiori informazioni: https://www.palazzostrozzi.org - https://www.ied.it/firenze