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mercoledì 26 novembre 2025

Orchestra della Toscana: Hossein Pishkar e Marie-Ange Nguci al Teatro Verdi di Firenze

28-11-2025

Venerdì 28 novembre 2025 alle ore 21.00 Hossein Pishkar torna in concerto al Teatro Verdi di Firenze per la nuova produzione dell'Orchestra della Toscana insieme alla pianista Marie-Ange Nguci per un viaggio nel Romanticismo tedesco.

Johannes Brahms e Felix Mendelssohn condividono la città natale — Amburgo — ma non la stessa stagione dell’anima. Il primo porta con sé le ombre e le inquietudini della seconda metà del secolo; il secondo abita invece ancora un mondo luminoso, fiducioso, profondamente radicato nella tradizione luterana. Accostarli significa ascoltare il Romanticismo da due prospettive quasi opposte.

Hossein Pishkar è tra i più interessanti direttori emersi negli ultimi anni. Formatosi tra Teheran e Düsseldorf, ha vinto il Deutscher Dirigentenpreis e collabora con orchestre come NDR Radiophilharmonie, Filarmonica del Qatar, Dortmunder Philharmoniker. Il suo segno distintivo è la costruzione rigorosa del suono: interpreta le partiture come organismi viventi, facendo emergere nessi interni, tensioni e chiaroscuri.
In Mendelssohn ne colpisce la trasparenza; in Brahms, la tensione trattenuta. La sua presenza con l’ORT promette un equilibrio delicato fra lucidità architettonica e intensità narrativa.

Marie-Ange Nguci, francese di origini albanesi, si è imposta giovanissima grazie a un pianismo che coniuga energia, intuito analitico e controllo timbrico. È ospite regolare di Musikverein, Concertgebouw, Philharmonie de Paris, Sydney Opera House.
Nelle sue esecuzioni emerge una qualità rara: la capacità di rendere ogni frase parte di un disegno più ampio, senza mai perdere spontaneità. Nel Primo concerto di Brahms — pagina che chiede resistenza emotiva più che virtuosismo brillante — porta un equilibrio prezioso fra introspezione e slancio.

Il Concerto n. 1 in re minore di Brahms si apre con un impeto orchestrale che potremmo definire «gesto drammatico e disperato». L’opera attraversa stati d’animo contrastanti: il tormento dell’inizio, la sospensione lirica dell’Adagio — una meditazione che sfiora la dimensione spirituale — e l’energia risolutiva del rondò finale. Nguci e Pishkar possono metterne in luce la natura doppia: concerto solistico e quasi-sinfonia, dialogo serrato e confronto intimo.

La Sinfonia n. 5 “Riforma” di Mendelssohn è invece un percorso verso la luce: dalla solennità iniziale che rielabora un canto gregoriano al celebre “Amen di Dresda”, fino alla proclamazione del corale luterano Ein feste Burg. Un’opera che unisce rigore contrappuntistico e slancio giovanile, e che richiede suono chiaro, respiro ampio e precisione: terreno ideale per la sensibilità di Pishkar e per la naturale chiarezza timbrica dell’Orchestra della Toscana.

Per maggiori informazioni: www.orchestradellatoscana.it 

Foto: Rz Diesner