Street Art Firenze: "La fabbrica dei sogni" di Rame 13 nel Quartiere 5

2020-11-10
Street Art - Quartiere 5

Coinvolgere gli abitanti di un intero quartiere di Firenze per far si che i loro desideri vengano trasformati in un'opera di Street Art non è cosa semplice. Ci è riuscita, con successo, Rame 13, giovane urban artist che lunedì 9 novembre 2020 ha ultimato il murale sulla facciata del chiosco de Le Trippaie, in piazza Dalmazia, intitolato "Rifredi: La Fabbrica dei Sogni". Si tratta di un progetto partecipato dell’associazione Il Paracadute di Icaro in collaborazione con Impact Hub e Cortona on The Move, realizzato con il sostegno dell'assessorato alle politiche giovanili del Comune di Firenze e della Fondazione CR Firenze, che vede coinvolti l'artista toscana e la comunità di Rifredi nel Quartiere 5. L'obiettivo è dare origine ad un racconto collettivo sul tema del sogno, inteso come desiderio e aspirazione e proprio per questo abbiamo intervistato la autrice del murales, Rame 13, riguardo gli inizi della sua attività e sulla realizzazione dell'opera.

Quando hai iniziato la tua attività? Soprattutto, come è iniziata?
"Ho iniziato a maggio 2016 grazie ad un progetto promosso dalla Progeas Family che si chiama 'inseminazione artistica nel cemento' e andai a dipingere a Palermo insieme ad altri artisti. Già mi piaceva l'arte urbana però poi mi sono innamorata del farne parte mettendoci qualcosa di mio".

Che valore può dare, a tuo avviso, l'arte urbana alla società di oggi?
"È una domanda molto complessa. Prima di tutto può essere quel mezzo che riqualifica spazi urbani in degrado o abbandonati. Inoltre, attraverso l'arte urbana puoi veicolare messaggi che siano visibili e fruibili da tutti i cittadini, puoi raccontare storie di luoghi, di persone. Può essere un mezzo artistico, soprattutto sociale, per unire le persone e ridare vita a luoghi in disuso. Non è tanto educare ma far ricordare alle persone che si può sognare, che ci può essere del colore e del bello anche quando cammini nel bel mezzo della città".

Tu hai lavorato anche all'estero. Come è vista fuori dall'Italia l'arte urbana?
"Non c'è una grossa differenza con l'Italia. In Finlandia è un pochino più sviluppata ma in Spagna sono molto simili a noi come approccio, l'arte urbana è largamente sfruttata all'estero soprattutto a livello di marketing ma è anche più valorizzata, ce ne è tanta e ne vedi tanta. Sempre in Finlandia, in particolare ad Helsinki, è normale vedere ovunque dei murales".

Cosa rappresenta e che impatto può avere il murales 'La fabbrica dei sogni' sulla comunità di Rifredi?
"Il bozzetto di questo murales è stato realizzato attraverso i sogni di tutte le persone, soprattutto bambini, che hanno partecipato al workshop che c'è stato nei primi di ottobre con Il paracadute di Icaro e Impact Hub. Praticamente, sono stati raccolti questi bigliettini dove coloro che avevano partecipato al workshop hanno scritto cosa si immaginavano per il futuro della Piazza (Dalmazia, ndr) e quindi, attraverso le idee di queste persone, ho cercato di raggruppare i messaggi con le idee più rappresentabili. La cornice scelta è quella del teatro in virtù anche del fatto che l'associazione Il Paracadute di Icaro si occupa tanto di teatro, soprattutto il teatro mette in scena quella che è la vita delle persone. Poi una Piazza Dalmazia vista in un contesto più 'green' perchè nel mezzo c'è un laghetto, delle persone stilizzate, dei pesci che volano, delle palme, piante tropicali che ovviamente qui non ci sono ma che danno un'idea di giungla per colmare la carenza di colori della piazza. I protagonisti sono una ballerina, perchè l'arte non è solo il disegno ma è anche espressione del corpo, movimento, e una danzatrice ricorda molto l'idea del sogno. Ho scelto di proposito di farla più 'gitana', invece della classica ballerina di danza, perchè la trovo molto più naturale nel sentire la musica. La tigre che la fa ballare è una richiesta emersa dalle idee dei bambini, che avevano il forte desiderio di inserire nel murales degli animali come rappresentazione di una natura più presente. Per rendere tutto più onirico, sopra i due danzatori c'è una balena che vola".

È evidente come l'arte urbana, se usata per mandare messaggi positivi, possa essere un valore aggiunto per la nostra società. Quando camminiamo per le strade della città, o in periferia, spesso sembra di trovarsi nel bel mezzo di veri e propri musei a cielo aperto colmi di opere bellissime, realizzate da artisti di strada per il puro e semplice gusto di regalare un pò di colore e armonia all'ambiente circostante. È inoltre molto bello vedere come, durante la realizzazione del murales in Piazza Dalmazia, molte persone anziane si siano soffermate a vedere Rame 13 dare vita alla sua opera, non solo complimentandosi ma addirittura chiedendole se ci fosse la possibilità di realizzarne di nuove.
Questo a dimostrazione del fatto che l'arte urbana non è un qualcosa di adatto solo ad un pubblico giovanile, come spesso si pensa, ma è una forma di espressione che può essere capita da tutti senza distinzioni di sesso, genere o età. Che si sia fatto un ulteriore passo in avanti per quanto riguarda l'interesse e la comprensione di questa meravigliosa forma d'arte? Non possiamo che augurarcelo.

Per maggiori informazioni sull'artista: Instagram @rame13_art - Facebook www.facebook.com/Rame13


di Edoardo Degl'Innocenti